In bicicletta sui luoghi della memoria a Carpi

“Ricordati di non dimenticare” affermava Nuto Revelli e noi ricordiamo che la Città di Carpi è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile e della medaglia d’argento al valor militare “per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale”. Da qui nasce la proposta di ampliare il “Percorso della Memoria” del Comune di Carpi con i “Percorsi della Memoria in Bicicletta”.
L’idea è di diversi anni fa quando Paola Fregni pedalando nelle valli tra Budrione e Migliarina, notò altri ciclisti, coppie, famiglie con bambini, fermi a guardare i cippi in ricordo dei caduti della lotta partigiana, e quando qualche anno dopo Giorgio Pinelli, appassionato fotografo e volontario ANPI, realizzò il censimento fotografico di cippi, lapidi e monumenti presenti sul territorio del comune di Carpi. Unendo le forze si è arrivati a tracciare i percorsi, verificarli e trasferiti su Google Maps grazie al lavoro dei Soci Fiab Modena Sezione Carpi (Paola, Gisella, Roberta e Mara) in collaborazione con ANPI Carpi.
Gli elementi di interesse (cippi, lapidi, monumenti, steli, sacrari) sono una sessantina e dotati di un QR Code per accedere alla banca dati del Memoriale Digitale della Resistenza Modenese. Osservandone l’ubicazione e analizzando i tracciati stradali, si sono individuati itinerari su strade a basso traffico, escludendo statali e provinciali con lunghezze percorribili con ogni tipo di bici.
Il risultato sono quattro percorsi ciclabili che attraversano sia l’esistente “Percorso della Memoria” come il Campo di Concentramento di Fossoli, il Museo Monumento al Deportato, il Poligono di Tiro, sia la maggior parte dei Cippi, Monumenti, Lapidi, Lastre, Steli, Sacrari del territorio. In totale una lunghezza complessiva di oltre 150 km suddivisi in quattro itinerari con lunghezze variabili dai 30 ai 50 chilometri.
Ogni itinerario è completato con una scheda descrittiva dettagliata, con foto e con un file GPX.
Per chi volesse percorrerli in compagnia nei mesi che ci separano dagli ottanta anni della fine della guerra, Fiab ha inserito nel calendario i quattro percorsi: i primi tre già nel 2024 (21 Aprile, 8 settembre e 13 ottobre) e l’ultimo nel 2025.
Ogni dettaglio del progetto “Percorsi della Memoria in Bicicletta” sul sito di Fiab Modena: https://www.modenainbici.it/progetti/sui-percorsi-della-memoria-a-carpi/

Carpi … e la bici dove la lascio? Al CICLOBOX

Carpi … e la bici dove la lascio? Al CICLOBOX pensiamo noi al tuo mezzo: custodia e piccoli interventi nella Ciclofficina inclusiva sono GRATIS

Deposito custodito di biciclette e cicli a impatto zero nell’area dei Giardini Pubblici compresa tra il Municipio e il Teatro sarà attivo il giovedì e il sabato con orario 8:30 – 12:30 (salvo maltempo). Il deposito è gestito da persone fragili o con disabilità – un’occasione per accrescere l’autonomia, l’autostima e la capacità di relazione, una proposta per favorire una mobilità sostenibile e a misura della nostra città. 

A disposizione dei cittadini un parcheggio custodito per biciclette in centro nei giorni di mercato, giovedì e sabato. Sarà gestito dai giovani coinvolti in progetti di autonomia e vita indipendente Le associazioni Il Tesoro Nascosto – Adifa – Porta Aperta/Recuperandia – Fiab in collaborazione con i Servizi Sociali dell’Unione Terre d’Argine danno vita, a partire da sabato 28 gennaio, ad un servizio di parcheggio custodito per biciclette (Ciclobox), destinato ai cittadini che si recano in centro nei giorni di mercato, giovedì e sabato.

Il servizio rientra all’interno del Progetto “Ognuno vale” che ha come capofila l’associazione Il Tesoro Nascosto e si avvale della rete di collaborazioni con le altre associazioni partner e del supporto dei Servizi Sociali. Il servizio di custodia (Ciclobox) sarà attivo nelle mattine di giovedì e sabato grazie alla presenza dei volontari dell’associazione “Il Tesoro Nascosto” e dei giovani che partecipano ai percorsi di autonomia e vita indipendente promossi dall’associazione stessa in partnership con i Servizi Sociali.

Le altre associazioni coinvolte nel progetto contribuiranno con l’apporto di specifici servizi come Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bici) che organizzerà dimostrazioni di Ciclofficina (stand dove ciascuno potrà fare operazioni di messa a punto sulla propria bici) e Porta Aperta/Recuperandia che fornisce materiali per rendere accogliente il parcheggio Ciclobox.

Il Progetto è nato su impulso della Consulta del Volontariato del Comune di Carpi.

C’è ARIA nuova in città

ARIA è una rete di associazioni attiva in tema di ambiente ed inclusione sociale.

Dopo qualche mese di incontri 15 tra associazioni e comitati di Modena e provincia hanno deciso di unire le loro competenze per creare la rete ARIA, in grado di essere una forza propositiva nell’ambito delle politiche per la tutela dell’ambiente e della salute e per la promozione di un’economia inclusiva e solidale.

L’atto simbolico della firma del manifesto comune si è svolto sabato scorso all’OvestLab dove le associazioni fondatrici si sono presentate di fronte ad un folto pubblico che ha riempito il capannone. Anche FIAB fa parte della rete, e non potrebbe essere altrimenti visto che l’ambiente è nel nostro “oggetto sociale” e che la bici è da due secoli una delle invenzioni che più di tutte ha avuto un ruolo nella emancipazione ed inclusione di diverse fasce di popolazione: pensiamo solo a quello che ha significato per l’emancipazione femminile o per la mobilità di persone a basso reddito.

La rete ha deciso di lavorare su tavoli tematici a cui ogni associazione può portare le sue competenze ed esperienza, e nel 2023 sono stati identificati due argomenti: la mobilità sostenibile e la filiera alimentare. Due criticità evidenti anche sul territorio modenese, dove la mobilità privata e gli allevamenti intensivi rappresentano una fonte di preoccupazione.

Le proposte, le discussioni e le attività di ARIA mirano ad avere una base scientifica riconosciuta, e formulate con un linguaggio propositivo ambiscono ad avere una ricaduta positiva sul territorio, sensibilizzando, coinvolgendo ed includendo tutti i cittadini. Per questo la rete è aperta all’ingresso di ogni altra entità che voglia condividere gli stessi valori e progetti.

Come FIAB intendiamo riportare al centro la discussione sulla funzione dei luoghi comuni, perché le strade e le piazze sono sempre stati gli spazi pubblici per antonomasia in cui le persone si incontrano, si riconoscono, litigano ma anche commerciano e stabiliscono nuove relazioni, mentre negli ultimi decenni per prioritizzare il traffico automobilistico abbiamo progettando tutto lo spazio per fluidificarlo, e siamo riusciti a trasformare luoghi di incontro tra vicini di casa in corsie di transito per sconosciuti.

In ogni città che al mondo ha intrapreso con successo questi cambiamenti, è stato necessario raccontare ad ogni cittadino i tanti vantaggi che ne derivano, e questo è possibile solo con l’azione convinta di tante realtà e cittadini che ARIA si propone di rappresentare.

ARIA: le Associazioni in Rete per l’Inclusione e l’Ambiente si presentano

E’ nata una rete di oltre 15 associazioni del territorio modenese, il nome è ARIA, che rappresenta l’acronimo di Associazioni in Rete per l’Inclusione e l’Ambiente. Il termine è allo stesso tempo evocativo di un grave problema ambientale che affligge il nostro territorio, e per questo, lo scopo prefissato è ambizioso, ma l’unione fa la forza: sostenere, diffondere e promuovere idee e azioni a favore della giustizia climatica e sociale.

La sua caratteristica è di includere non solo associazioni tradizionalmente ambientaliste: infatti anche associazioni costituite su diversi temi sociali sono giunte a prestare molta attenzione alla questione ambientale, ormai centrale in ogni prospettiva di cambiamento sociale e economico.

Parlando di aria, la Rete sarà impegnata a lavorare su diversi temi e proporre iniziative: l’intento è quello di iniziare dai temi della mobilità sostenibile e dell’alimentazione, considerando l’intera filiera di produzione del cibo. Nel nostro territorio questi sono certamente temi centrali e, attraverso le iniziative di ARIA, si intende sollecitare maggiore attenzione verso la tutela dell’ambiente e un interesse più attivo per le politiche ad essa connesse.

L’appuntamento per conoscere ARIA e le associazioni proponenti è sabato 21 gennaio dalle 18.30 alle 21.00 presso OvestLab, in via Nicolò Biondo 86 a Modena.

Qui oltre alla presentazione del progetto si chiederà il contributo e i suggerimenti di chi vorrà partecipare, perchè ARIA è aperta a tutti e tutte.
Alla serata aderisce anche il gruppo “Buy Nothing Modena”, che si basa su un modello di economia del dono, spontaneo e volontario, di oggetti, ma anche talenti, passioni: un’idea che ARIA vuole supportare e incentivare.

Consigliata la prenotazione e per maggiori informazioni trovate “ARIA Modena” sui canali social (IG e FB) e potete contattare i numeri 3398853291 o 3384806753.

Nonantola: Lettera aperta per uno sviluppo urbanistico sostenibile del territorio

Al Sindaco e alla Giunta del Comune di Nonantola
Al Consorzio delle Attività Produttive di Modena
Al Consiglio Comunale di Nonantola
Alla Provincia di Modena

Lettera aperta per uno sviluppo urbanistico sostenibile del territorio

Viviamo un periodo difficile, in cui all’emergenza ambientale si sovrappongono la pandemia e la crisi economica. Come se ciò non bastasse, un anno fa il nostro comune è stato colpito dall’alluvione del fiume Panaro, con gravi conseguenze sulla vita dei cittadini e delle imprese. Oggi nessuno ha più dubbi che i modelli economici della società globalizzata e interconnessa – e i suoi stili di vita – abbiano avuto e continuino ad avere importanti responsabilità in questi eventi drammatici.

Spesso percepiamo una condizione di impotenza di fronte a questi problemi globali e ci chiediamo cosa potremmo fare per dare un contributo alla lotta al cambiamento climatico. Se molto può essere fatto a livello di piccoli gesti quotidiani, come cittadini attivi e consapevoli dobbiamo però pretendere che anche le nostre istituzioni si impegnino nella transizione ecologica e nell’attuazione del PNRR, chiedendo loro l’assunzione di precise responsabilità per attivare immediatamente un cambio di dire-zione nelle politiche ambientali ed economiche. In particolare, il consumo di suolo – che con i suoi “co-sti nascosti” è causa di veri e propri danni economici messi a carico della collettività – rappresenta un’emergenza ecosistemica fortemente correlata al fenomeno del cambiamento climatico, da anni de-nunciato da rapporti, indagini e studi riguardanti ogni parte del mondo.

L’urbanistica è un potente strumento nelle mani dell’Ente locale che dovrebbe indirizzare lo sviluppo della città verso la sostenibilità ambientale, in quanto governa l’uso del territorio, i trasporti, la mobilità e i consumi energetici. L’elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Generale di Nonantola, lo strumento politico-amministrativo che caratterizzerà il nostro territorio e la nostra città per i prossimi 30 anni, può essere l’occasione per pianificare uno sviluppo sostenibile per il nostro territorio. La sua ap-provazione è prevista nel corso del 2022.

Il nuovo strumento urbanistico avrà inevitabilmente ricadute sui grandi interessi economici e forse non è un caso che, nelle more dell’approvazione del piano, nei prossimi mesi si concretizzeranno due nuove grandi urbanizzazioni che interesseranno la zona ovest di Nonantola: il Fondo Consolata e l’ex-PIP Gazzate. Il primo interesserà un’area di oltre 90 mila mq posta fra il fiume Panaro e la rotatoria Modena, con insediamenti commerciali e produttivi collocati fuori dal perimetro della tangenziale. Il secondo sarà collocato su un’area posta sud di via Zuccola e prevede un grande polo dedicato alla logistica conto terzi su gomma – 60 baie di carico e 1.400 passaggi mensili di camion in ingresso e uscita – che coprirà un’area di 75 mila mq di un terreno oggi occupato da un bosco spontaneo.

Come associazioni firmatarie sottolineiamo con forza, proponendoli alla valutazione e al giudizio dell’intera nostra comunità, le preoccupazioni e il timore per le conseguenze che i due nuovi insediamenti possono comportare. Riteniamo che ogni nuova trasformazione urbanistica debba portare ad un migliora-mento della qualità del paese, secondo i principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, indicati negli obiettivi ONU dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Riteniamo inoltre che le azioni del Comune, e soprattutto la comunicazione istituzionale su materie così rilevanti e decisive per il futuro del nostro territorio e della nostra comunità, debbano corrispondere pienamente ed esaustivamente ai bisogni di conoscenza e di partecipazione dei cittadini in questa importante fase progettuale.

Sosteniamo poi che siano da evitare nuovi insediamenti, ed in particolare quelli produttivi, fuori dal perimetro già urbanizzato del paese, a maggior ragione se realizzati su aree ad elevato rischio idraulico; laddove ciò non fosse possibile in virtù di diritti giuridicamente consolidati, l’ente locale dovrebbe intervenire affinché le trasformazioni siano conformi alle norme di sicurezza del territorio – in coerenza con i principi di salvaguardia della permeabilità del suolo e di prevenzione del rischio idraulico – e non impattino sulla mobilità locale e intercomunale. Temiamo inoltre che l’insediamento di un polo logistico sul nostro territorio, data la natura “conto terzi” dell’attività, possa un domani intensificarsi in termini di impatto sul traffico locale, seguendo dinamiche economiche estranee al controllo delle amministra-zioni locali.

Riteniamo infine che le istituzioni, anche attraverso la pianificazione urbanistica, insieme alle forze sociali e produttive, debbano esercitare appieno la funzione di governo delle dinamiche economiche del territorio, secondo i principi dell’economia circolare, indirizzandole verso attività ecologicamente compatibili che ne riducano l’impatto ambientale sul territorio e contribuiscano alla completa decarbonizzazione e utilizzo dei combustibili fossili entro il 2030.

Per quanto sopra richiamato, le scelte di insediare a Nonantola un polo logistico nell’area ex-PIP Gazzate e di realizzare un intervento misto commerciale/industriale nell’area Fondo Consolata, vanificherebbero gli intenti dell’Amministrazione locale verso la transizione ecologica di cui al PNRR e, ancora una volta, rinvierebbero al futuro la soluzione di problematiche già oggi insostenibili, quali la vulnerabilità idraulica di quelle aree, il “nodo Navicello” della mobilità da e per Modena e il problema delle emissioni di polveri sottili e di altri agenti inquinanti da parte dei mezzi di trasporto utilizzati nell’attività logistica.

Chiediamo pertanto che nella fase di formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale, che dovrà più coerentemente rappresentare la reale situazione del nostro territorio anche alla luce delle criticità idrauliche che si sono evidenziate dopo l’alluvione del 6 dicembre 2020, non si proceda con l’insedia-mento di nuove attività economiche ad elevato impatto ambientale – come la logistica su gomma o gli insediamenti produttivi fuori dal perimetro urbanizzato – e che venga perseguita, con scelte urbanisti-che innovative, la transizione ecologica in ogni settore, compreso quello della mobilità.

Nonantola, 9 marzo 2022

Le associazioni firmatarie (in ordine alfabetico): Comitato Ambiente è Salute – Nonantola, Comitato cittadini alluvione Nonantola, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta Modena, GASlow, Giunchiglia-11, Iniziativa Nonantolani, Legambiente Nonantola, Mediterranea Nonantola, Movimento 5 Stelle Nonantola, nanoGAS, Nonantola Libera, Nonantola Progetto 2030, Rinascere APS, Una mano per Nonantola.

E’ possibile pedalare per una buona causa?

E’ possibile pedalare per una buona causa?

Fiab Modena crede di sì, e ha aderito a due distinti progetti sul territorio della provincia di Modena.

Sull’area della città di Modena il progetto, attraverso il recupero delle batterie dismesse che alimentano i notebook, intende costruire pacchi batterie per le bici a pedalata assistita (e-bike, cargo-bike e hand-bike) e assemblare un modello di cargo bike elettrica da proporre alle aziende del territorio che utilizzano normalmente le bici per i loro collaboratori nella logistica aziendale interna.

Alcuni veicoli a pedali saranno impiegati anche per distribuire a domicilio alimenti (ortaggi, frutta, conserve e latticini) prodotti dalle aziende agricole locali e destinati ai soci di Gruppi d’acquisto solidali e in generale ad anziani e a persone con scarsa autonomia (economia a km 0), e per l’organizzazione di escursioni ed eventi sul territorio coinvolgendo persone che possono pedalare in tandem ma non riescono a condurre una bici in autonomia.

Le camere d’aria delle biciclette saranno realizzate attraverso il recupero e la rigenerazione delle tantissime che vengono gettate anche se hanno soltanto un piccolo foro, con un progetto che coinvolge i detenuti nel carcere Sant’Anna di Modena.

Sul territorio di Carpi, Fiab Modena partecipa alla prosecuzione di Ciclobox, un parcheggio sorvegliato per le biciclette che prevede attività di ciclofficina e divulgazione di materiale sui temi ciclistici.

C’è bisogno di persone che siano eventualmente interessate a prestare anche solo un’ora del proprio tempo per pedalare per Fiab insieme ad organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale aiutando la nascita e lo sviluppo di questi progetti di rilevanza locale sul territorio di Modena e provincia.

Puoi rimanere aggiornato sui progetti rivolgendoti a Cesare Tommasini (tel. 3384569089 mail tom1971@libero.it).

Bella coincidenza, per promuovere gli spostamenti bici + treno

Bella coincidenza, al via la campagna regionale per promuovere gli spostamenti  bici + treno

Con l’occasione la tradizionale asta di biciclette si trasforma in un contest creativo online

FIAB Bologna / Monte Sole Bike Group e L’Altra Babele lanciano sul territorio regionale Bella Coincidenza, una campagna sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna per diffondere l’intermodalità “bici + treno”, ovvero l’uso combinato di bicicletta e treno per tragitti brevi e lunghi.

Usare insieme bicicletta e treno è infatti un ottimo modo per tutelare l’ambiente e ridurre lo stress. Per diffondere il “bici + treno” è fondamentale che le soluzioni siano conosciute da tutte e tutti. Nasce così la campagna Bella coincidenza che da oggi a fine anno diffonderà non solo informazioni pratiche ma anche testimonianze e dubbi su questa modalità di spostamento, cresciuta in regione anche in questi ultimi mesi.

Poiché è pensata per diffondere le informazioni ufficiali, ma anche per dare spazio al punto di vista di chi viaggia (sia a chi ha già portato la bicicletta sul treno che a chi non lo ha mai fatto) chiunque può contribuire inviando a bellacoincidenza@laltrababele.it una fotografia e un breve messaggio che rispondano a una di queste domande:

  • In che modo il “bici + treno” ti cambia la vita?
  • Come miglioreresti le soluzioni disponibili?
  • Quali sono i tuoi dubbi? Cosa ti spaventa?

La foto può ritrarre un cartello, un dettaglio, un oggetto esemplificativo, un momento divertente dell’ultima volta che si è portata la bici sul treno.

Gli hashtag da usare per condividere il tutto su Facebook e Instagram sono #bellacoincidenza e #andràtuttinbici.

 

L’asta di biciclette si trasforma in un contest creativo online

Proprio perché c’è bisogno di maggiore consapevolezza e soluzioni accessibili al fine di non lasciare indietro nessuno, la tradizionale asta di biciclette organizzata da L’Altra Babele, cambia pelle ma continua a mantenere il suo obiettivo: recuperare e riparare bici e rimetterle a disposizione ad un prezzo contenuto. Un centinaio di biciclette recuperate saranno messe all’asta online a prezzo calmierato (dai 40 ai 70 euro) tramite un contest creativo.

Da giovedì 10 a domenica 20 settembre studenti e lavoratori che si muovono nel territorio regionale potranno collegarsi al sito di L’Altra Babele e raccontare punti di vista e dubbi sull’intermodalità bici + treno, ma, attenzione, a fare la differenza e ad essere premiata sarà la creatività dei materiali inviati.

Le bici assegnate saranno rese pubbliche martedì 22 settembre nel corso di un evento on-line e consegnate giovedì 24 settembre a Ferrara e Ravenna, e venerdì 25 settembre a Modena e Reggio Emilia, e nei giorni successivi a Bologna.

L’iniziativa si inserisce nelle iniziative della Settimana Europea della Mobilità

Anche Carpi aderisce al “Giretto d’Italia”

Il 17 settembre anche Carpi aderisce al “Giretto d’Italia”

Il “Giretto d’Italia 2020” è una delle iniziative programmate per la Settimana Europea della Mobilità di settembre. Fiab Modena, su richiesta del Comune di Carpi ha dato la propria disponibilità a collaborare al Giretto d’Italia 2020 organizzato da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility.

Si tratta di una gara tesa a promuovere gli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola effettuata in bici o con l’utilizzo di altri mezzi di micromobilità elettrica (monopattini elettrici, monowheel, E-bike, motorini elettrici, hoverboard, segway).

Per partecipare basta recarsi al lavoro o a scuola utilizzando uno dei mezzi sopra indicati, passando in uno dei check point previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito al Giretto.

A Carpi sono previsti 4 check-point in cui rilevare i passaggi e sono:
1 – Corso Fanti
2 – Via Cavallotti
3 – Via Nuova Ponente
4 – Via San Giacomo

I punti 1 e 4 sono presidiati da Legambiente, il 2 e 3 da Fiab

BICIBUS a Nonantola: Tutti a scuola in Bicicletta

BICIBUS a Nonantola – Tutti a scuola in Bicicletta

Venerdì 18 settembre 2020

Nell’ambito della settimana europea della mobilità sostenibile (16 – 22 settembre 2020), Legambiente Nonantola organizza questa giornata per andare tutti a scuola in bicicletta. Dalle frazioni partiranno dei gruppi di bimbi organizzati da volontari e da genitori. E’ previsto anche il rientro a casa in bici al termine delle lezioni.

Punti di partenza per tutte le scuole

  • Rubbiara – Chiesa – Ore 7.30
  • Redù – Chiesa – Ore 7.30
  • Bagazzano – Forno – Ore 7.30
  • Via Larga – Scuola Infanzia Ore 7.30
  • Campazzo – Parco di Via dei Frassini – Ore 7.30
  • Casette (e La Grande) – Bar a incrocio di Via Cantone – Ore 7.30

Rientro organizzato secondo i diversi orari di uscita. Si invitano tutti i genitori – nonni – zii a partecipare. Iniziativa coperta da assicurazione

Per informazioni e iscrizioni (entro mercoledi 16 settembre) – telefono (anche whatsapp o sms)

33513339639 (Giampaolo)

3488994590 (Barbara)

mail bicibus.nonantola@gmail.com 

Ripartire, ma non a costo della salute

La mobilità attiva ciclo-pedonale è un vero e proprio farmaco: per le persone, contrastando le patologie legate alla sedentarietà, e per l’ambiente, riducendo le emissioni di gas nocivi

La Pianura Padana è una delle regioni più inquinate d’Europa e la ripresa delle attività produttive e della libera circolazione, rischia di portarci a livelli di inquinamento anche superiori a quelli precedenti .

Questo è preoccupante se consideriamo il contesto nazionale (l’Italia è il Paese con uno dei più alti tassi di motorizzazione a livello europeo) e locale (a Modena il 45% degli spostamenti nel contesto urbano avviene con l’automobile per distanze inferiori a 2,5 km) .
Come Associazione di Medici impegnati per la tutela della Salute e dell’Ambiente sottolineiamo quanto pesanti siano le ripercussioni per la salute di un tale scenario .

L’Agenzia Europea per l’Ambiente riporta che nella sola Italia ogni anno muoiono circa 80.000 (ottantamila!) persone per le polveri sottili.
L’inquinamento atmosferico è anche il principale responsabile dell’emergenza climatica, che sta minacciando direttamente e indirettamente la sopravvivenza della specie.

Ma questi numeri, noti da tempo, non destano la stessa preoccupazione e, conseguentemente, l’urgenza di azioni di contrasto, che ha suscitato la pandemia da COVID-19.

È ampiamente dimostrato il ruolo dell’inquinamento atmosferico nell’insorgenza di gravi patologie croniche polmonari, cardiovascolari e neoplastiche. Queste patologie, fortemente diffuse nei paesi occidentali ed in particolar modo tra la popolazione anziana, sono tra le prime cause di mortalità e morbosità e vedono come corresponsabile la sedentarietà. L’evitarla consentirebbe di ridurre significativamente l’incidenza di quelle stesse patologie croniche favorite dall’inquinamento: obesità, dislipidemia, diabete, ipertensione, patologie cerebro-cardiovascolari (come ictus ed infarti), polmonari croniche e tumorali.

Tutto questo a costo zero, anzi con un ingente risparmio in termini di spese per farmaci, ricoveri, prestazioni sanitarie e assistenziali in senso più ampio (pensiamo ai costi umani, sociali ed economici dell’assistenza ad un malato cronico come un diabetico in dialisi).

Si stima che 17.600 morti all’anno sarebbero facilmente prevenibili se si adottasse uno stile di vita più attivo. Il totale dei costi per l’inattività fisica per il SSN sono stimati intorno ai 12,1 miliardi di euro all’anno, pari all’8,9% della spesa totale .

Un’ulteriore e importante considerazione è che queste patologie croniche non sono solo le principali cause di morte in occidente, ma sono anche le principali co-patologie che determinano la “fragilità” (frailty), cioè una diminuzione delle riserve funzionali dei vari organi e apparati, con scarsa capacità di rispondere ad eventi stressanti eccezionali, ad esempio, una grave infezione.

Questo risulta evidente dai dati di mortalità da Covid-19 concentrata in quei pazienti già “indeboliti” da una di queste co-patologie .
Sedentarietà ed inquinamento dovrebbero quindi essere in cima alla lista dei “nemici” della Salute pubblica e del Benessere della Comunità in un’ottica di medicina preventiva.

La mobilità attiva ciclo-pedonale si configura quindi come un vero e proprio farmaco ed uno strumento efficace in grado di implementare la “resilienza” (ovvero la capacità di adattarsi e resistere ad eventi negativi) a livello:

  • individuale: contrastando le patologie da inquinamento e sedentarietà
  • globale: per ridurre le emissioni gas clima-alteranti responsabili dell’emergenza climatica che secondo The Lancet sarà la principale minaccia per la salute del XXI secolo .

Per queste considerazioni, sosteniamo fermamente le proposte di ridisegnare una città che metta al centro le persone, il loro benessere e bisogni.
Quindi: città verdi, con spazi per una mobilità attiva in un contesto sicuro (zone 30) e piacevole. Questo sarà possibile solo se vi saranno scelte politiche precise e coraggiose nel non riproporre soluzioni di stimolo all’economia superate e nocive per la salute dell’ambiente e delle persone.

La crisi sanitaria globale determinata dalla pandemia da Covid-19 ha reso drammaticamente evidente come non è possibile alcuna attività economica e sociale senza la salute della popolazione.

Allo stesso modo la ricerca scientifica ci dimostra come non è, e non sarà, possibile mantenere un adeguato livello di salute della popolazione se non ci si prenderà cura anche dell’ambiente che ci ospita.

Francesco Soci
ISDE, Medici per la Salute e l’Ambiente