Modena-Fossoli: 3° Edizione Pedalata non Competitiva “Gambe di Emilio”

Domenica 29 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria “Casa Mazzolini” organizza una pedalata non competitiva in direzione Fossoli, per visitare l’Ex Campo di Concentramento.

– All’arrivo a Fossoli troveremo un volontario a farci da guida.
– Auto al seguito sulla quale poter appoggiare un’eventuale maglietta di ricambio e che servirà da supporto in caso di forature o rotture in genere

Alleneremo il corpo e la memoria. Può partecipare chiunque. Lo scopo è quello di pedalare in compagnia.

Andata e Ritorno sono circa 60/70km. Ritrovo ore 9.30 presso il Bar Molinari in Via Emilia. Al caldo. Per prendere un caffé, conoscersi, riconoscersi e partire.

NON E’ UNA INIZIATIVA IN CALENDARIO FIAB: Per qualsiasi informazione scrivete a benvenuti@casamazzolini.it o chiamate direttamente Emilio al 3478241496

Modena tra 2 fiumi

Domenica 29 maggio 2016 – Modena tra 2 fiumi

Debutto di fuoco (o meglio di acqua) di Lucia come capogita. Incerti fino all’ultimo se partire, approfittiamo di un momento asciutto per decidere che si va.

E invece, i 30 KM all’andata sono sotto un’acqua fitta e implacabile. A Solara (Lanterna di Diogene) veniamo rifocillati e dotati di phon
(tutto squisito, dall’ambiente al cibo); appare anche – per un’oretta – il sole e stendiamo i nostri vestiti e le nostre scarpe.

Poi si riparte e – dopo una mezz’oretta di luce, ancora acqua. Molte risate; luci spettacolari quando – ogni tanto – si affaccia il sole tra le nubi nere. Il paesaggio si può ben definire “lavato”.

Ad un avventore della locanda che ci ha chiesto: “Quando siete partiti da Modena”?. Silvio ha risposto: “Abbiamo aspettato che piovesse”.

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Giornata della Fiab dedicata al tema delle Ferrovie dimenticate

foto di gruppo

foto di gruppo

“Che bici ci vuole per il giro?” “ma va bene una bici qualsiasi…”

Bene, stamattina al nostro giro i modelli di bicicletta c’erano tutti, dalla bici da corsa alla MTB, dalla bici da trekking a quella “da spesa”…. Insomma, chi ci ha visto sfrecciare su via Morane sicuramente ha pensato: “impossibile che vadano tutti dalla stessa parte…”.

Ma noi, guidati dall’entusiasmo (solo così si giustifica la partecipazione numerosa alla gita nonostante una giornata, grigia, fredda, umida e che minacciava pioggia), siamo riusciti a rispettare in modo quasi integrale il nostro programma.

In omaggio alle ferrovie dimenticate abbiamo iniziato il nostro giro percorrendo un tratto lungo la ex ferrovia per Vignola, in modo da “saggiare” un recupero intelligente delle strade ferrate dismesse. Il nostro percorso, come da programma, è proseguito attraverso S. Damaso fino a raggiungere la cassa di espansione del Panaro – luogo di grande interesse naturalistico che offre delle ottime opportunità fruitive per gli appassionati della natura e della bicicletta.

Tappa successiva Castelfranco Emilia dove, in tema con il rapporto con le FFSS, era previsto il rilevamento e la compilazione delle schede per “fotografare” le condizioni di accessibilità alla stazione dei treni da parte di chi viaggia con le bici a seguito. Questo lavoro lo stiamo facendo per contribuire ad uno studio che la FIAB nazionale sta portando avanti per censire le caratteristiche di accoglienza delle stazioni ferroviarie per chi utilizza la formula treno + bici.

Le condizioni di freddo (e umido) nel piazzale antistante la stazione ci hanno portato a velocizzare le operazioni di rilevamento dati e dedicare maggiori energie e tempo alla sosta in pasticceria- caffetteria.
Il giro è ripreso in direzione Villa Sorra, che abbiamo raggiunto con un percorso interamente ciclabile dopo aver superato il bel castello di Panzano. Intanto le condizioni meteo, se possibile, erano peggiorate. C’era chi aveva già tirato fuori l’abbigliamento da pioggia e, la cosa più saggia, sembrava fosse di rientrare a Modena per la via più breve.

Ma…l’entusiasmo ha prevalso ancora, e così abbiamo ripreso i nostri giri per le strade “basse”, abbiamo costeggiato il Canal Torbido e ci siamo spinti sino alla tappa successiva: l’accogliente Centro Storico di Nonantola. A questo punto il programma prevedeva la visita al Bosco di Nonantola ed il rientro percorrendo la ciclabile sulla ex ferrovia Modena-Mirandola, ma, il ritardo accumulato sulla tabella di marcia ci ha fatto optare per un rientro più veloce, su strade solo parzialmente a scarso traffico, ma che ci hanno consentito di arrivare a Modena entro le 13,30 dopo circa 50 km percorsi tra piacevoli paesaggi, ambienti e architetture della nostra Pianura.

Giornata delle ferrovie dimenticate – scheda informativa stazione Castelfranco Emilia-

Stazione di Castelfranco, sintesi dei dati rilevati:

  • assenza ciclostazione;
  • assenza servizi per ciclisti (punto pompaggio, attrezzi per piccola manutenzione);
  • posti bici sono insufficienti e di scarsa qualità (qualità = caratteristiche che rendano più difficile il furto delle bici);
  • l’ascensore presente è per portatori di handicap ed ha caratteristiche inadeguate al trasporto bici;
  • scale prive di scivolo, ciclobinari o canalette, per facilitare il trasporto della bici;
  • Scale molto ripide per chi debba portare una bici sollevata da terra;

 

Una festa sul fiume sconosciuto

Logo Festa del Secchia

Logo Festa del Secchia

Il 2 giugno i ciclisti si riapproprieranno del fiume Secchia con una grande escursione che da Castellarano si snoderà lungo i suoi argini fino a Quingentole, alla confluenza col Po. Propiziata dai Parchi dell’Emilia Centrale e dalla UISP, l’iniziativa ha visto l’adesione di enti locali, associazioni e organizzazioni sociali (fra cui la Fiab di Modena) impegnati nella promozione della ciclabilità e della tutela ambientale. In ogni tratto di fiume attraversato sono previste numerose attività sociali e punti di ritrovo anche gastronomici.

Prima nel suo genere per dimensione e complessità organizzativa, la festa intende far riscoprire un habitat (quello del fiume) ignorato dai più e che riserva continue sorprese e sprazzi di flora e fauna inusuali. Occorre evidenziare che gli argini sono stati resi praticabili nella parte di pianura sia per i pedoni che per i ciclisti.

L’attività escursionistica è parte integrante del programma annuale offerto dalla Fiab e riscontra un successo crescente (nel 2015 sono in calendario una trentina di iniziative in Italia e all’estero).

Per promuovere la pratica cicloturistica e portare un concreto sostegno alle popolazioni terremotate, dal 2012 la Fiab ha avviato la realizzazione del progetto “Biciclette a fiumi” nell’area nord della provincia. L’obiettivo è di costruire il tracciato modenese di Eurovelo 7, l’autostrada per bici da Copenaghen a Malta, collegando i tratti a nord e a sud già realizzati. L’infrastruttura consentirà di far transitare i ciclo turisti provenienti dal nord Europa verso il sud Italia e di creare posti di lavoro.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Colori dell’autunno o calori dell’estate?

antica mappa tra il secchia ed il panaro

antica mappa tra il secchia ed il panaro

I COLORI DELL’AUTUNNO
5 OTTOBRE 2014

Colori dell’autunno o calori dell’estate?
Paola Busani

Quando Stella ed Ermes hanno pensato l’escursione dal Secchia al Panaro, immaginavano di percorrere le ciclabili lungo i due fiumi, e il tratto di campagna che li divide, in atmosfera autunnale, fra i rossi, gli aranci e i gialli delle foglie di vite e degli alberi da frutta, l’odore delle prime stufe a legna accese e magari un vin brulé a Camposanto per corroborare la pedalata del rientro. Niente di tutto questo, grazie agli effetti inaspettati del cambiamento climatico.

Ottobre ci ha concesso una biciclettata “estiva” nel clima, nel paesaggio, nello spirito e nella entusiastica partecipazione. Le ciclabili sugli argini dei nostri due fiumi, quella sul Secchia all’andata e quella sul Panaro al ritorno, con le sue magnifiche ville, come sempre sono state apprezzate da tutto il gruppo dei ciclisti Fiab. Non ci stancheremo mai di proporle e consigliarle, compresa la sosta rifornimento alla Lanterna di Diogene, il ristorante sull’argine del Panaro a Solara di Bomporto, che ci ha accolto con una splendida torta al cioccolato e buon vino fresco.

Originale la partenza, sotto lo sguardo benevolo del Secchia e del Panaro, mirabilmente rappresentati nelle due statue della fontana in Piazza Garibaldi, che oggi sono stati due fiumi “amici” ma che per le conseguenze proprie del cambiamento climatico – aumento delle temperature e intensificarsi delle precipitazioni – possono diventare una minaccia per Modena se non impariamo a convivere con questa nuova realtà.

[Best_Wordpress_Gallery id=”8″ gal_title=”Tra il Secchia ed il Panaro”]

C’era una volta. Villa Gandini – Formigine

fiaba

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GLI ALBERI DEL PARCO VILLA GANDINI -FORMIGINE
21 SETTEMBRE 2014

C’era una volta
Diana Altiero

C’era una volta… il classico inizio del maggior numero di favole, storie nate per essere raccontate oralmente e così tramandate di generazione in generazione; i fratelli Grimm e altri le hanno raccolte in scatole magiche, i libri, per farle giungere fino a noi pare solo per essere raccontare ai piccoli. In realtà nella loro origine erano nate per essere raccontate per rallegrare le serate di grandi e piccini trascorse davanti al camino.

Nel giorno di fine estate e inizio dell’autunno ci siamo ritrovati in piazzale I° maggio per conquistare la meta fatidica alla scoperta dei “Magici alberi“ di Villa Gandini a Formigine. E come per magia ci siamo ritrovati scaraventati proprio nell’ atmosfera del “c’era una volta”, alla scoperta di credenze popolari relative ai diversi alberi ultracentenari del parco.

Cominciamo dal noce di Benevento: pare che un gigantesco noce ospitasse per la notte di San Giovanni (tra il 23 e il 24 giugno) un sabba di streghe che giungevano a migliaia. Capitò che una notte un ciabattino gobbo passando da lì fu rapito dalle streghe che lo presero a ballare con loro fino all’alba. Questi ballò talmente bene che in premio le streghe gli tolsero la gobba. L’amico del ciabattino, anche lui gobbo, sentito quando accaduto all’amico tentò la sorte ma ballò talmente male che le streghe lo ricompensarono cucendogli anche la gobba dell’amico.
Poi, sotto la quercia, una nuova storia e così sotto ognuno dei dieci alberi che abbiamo visitato…

Non c’erano bambini con noi, non ci potevamo nascondere dietro il fatto che eravamo lì per i bambini. In realtà le storie, i racconti su quel che “c’era una volta”, fanno bene a grandi e piccini.

UN FUORI PROGRAMMA: Arriva Lodi!

gruppo FIAB Lodi davanti al Duomo di Modena

gruppo FIAB Lodi davanti al Duomo di Modena

UN FUORI PROGRAMMA: Arriva Lodi!
di Omar Balestrieri

Nel modenese sono stato tante volte eppure solo ieri ho potuto apprezzarlo veramente.

Quando tento di dare ai miei studenti una definizione di territorio tento di far loro capire che non si tratta solo di piante, animali, terra ma anche di persone che lavorano in quella zona. Ieri ho visto diciamo così “l’applicazione” di questa definizione.

Essere accolti con gentilezza, sentire persone che ti salutano mentre pedali (anche se non ti conoscono), vedere l’ordine e la bellezza delle campagne modenesi, scoprire in un piccolo paese un piazza costruita secoli fa e ancora oggi ben tenuta ed esibita con orgoglio, questo è il bello della bici.

Tornare in città ed essere accolti da una guida che ci rivela la storia che si trova dietro le pietre di cui è fatto il duomo, storie di santi, artisti, potenti e povera gente ci ha ricordato che ognuno di noi conosce davvero poco dell’Italia.

Sulla mia bicicletta c’è una targhetta con una frase: “bicicletta è libertà”. Quale libertà? Quella di conoscere con una vista più diretta e libera dal traffico che copre le bellezze ed elimina il dialogo. Per tutto questo ringrazio voi, amici di Fiab Modena.

COLAZIONE A RUBIERA: Rompiamo il digiuno, senza fretta

bici-gelato

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COLAZIONE A RUBIERA: Rompiamo il digiuno, senza fretta
di Maria Chiara Marchiò

Herberia è l’antico nome di Rubiera (lo conserva il suo teatro): sembra, dal celtico her-beria, “in mezzo alla pianura”. Anche per chi come me si confonde sempre con la geografia locale, la notizia è rassicurante: la “colazione a Rubiera” non comporta salite, e va proprio bene così, dopo il letargo dell’uggioso inverno.

Bello riprendere fuori la bici, sentire le gambe che assecondano contente il girare delle ruote, raggiungere la fatidica piazza Primo Maggio (chissà se fra 200 anni oltre al cippo che ricorda Ciro Menotti ci metteranno anche una targa per consacrare il punto di raduno Fiab?), ritrovare gli amici, e ce ne sono tanti, carichi come te di voglia di andare fuori città.

Bello pedalare senza doversi preoccupare di nulla: il percorso, stradine basse e ciclabili, lo hanno già studiato le organizzatrici; del poco traffico non ti devi dar pensiero se, al primo rumorino, almeno in quattro esclamano “Macchina!!”. Unica attenzione, una giusta distanza da chi ti precede. Quindi, puoi respirare a pieni polmoni negli spazi aperti di questa primavera precoce, e lasciar fluire dolcemente il movimento e tante tante chiacchiere: è un po’ che non si pedala insieme, nessuno vuole correre, si va solo, in compagnia, a far colazione … e buona stagione ciclistica a tutti.

“Biciclette a fiumi“, la solidarietà a due ruote

Il territorio di "Biciclette a Fiumi" è proprio all'intersezione di Eurovelo 7 ed 8

Il territorio di “Biciclette a Fiumi” è proprio all’intersezione di Eurovelo 7 ed 8

Nei giorni seguenti il sisma del 2012, la Fiab modenese ha promosso un progetto finalizzato a dare un aiuto concreto alle vittime. Dopo un confronto con la Provincia di Modena e con i Sindaci delle zone terremotate, è nato “Biciclette a fiumi“.

Frutto della collaborazione fra la Fiab e il Circuito Città d’Arte della Pianura Padana, il progetto intende realizzare un intervento concreto e visibile, immediatamente utile e funzionale, ma anche proiettato verso il futuro.

In concreto, prevede di realizzare un circuito ciclabile fortemente attrattivo e funzionale per gli abitanti dei territori interessati e per le zone e le città circostanti. Tale circuito, che si sviluppa tra Modena e la Bassa, ha come assi portanti  gli argini del Fiume Secchia e del Fiume Panaro e tratti della ex ferrovia Modena – Mirandola – Finale E.

Il Progetto individua anche i collegamenti ciclabili tra il modenese e gli altri territori attraverso percorsi tra i più belli e interessanti d’Italia (Ciclovia del Po, EuroVelo 7 dalle Alpi agli Appennini e la Toscana, Ciclovia Emilia). La rete sarà realizzata secondo standard europei (fondo, segnaletica, servizi) e renderà più ricca e più fruibile la rete ciclabile EuroVelo, l’asse destinato a collegare Capo Nord e Malta, passando per l’Italia.

Nel territorio interessato riceverà un impulso significativo la nascita di imprese e cooperative giovanili impegnate nei servizi per il cicloturismo (albergabici, accoglienza ed informazione, assistenza meccanica, noleggio di biciclette, guide), a dimostrazione che la mobilità sostenibile non solo tutela l’ambiente, ma produce anche ricchezza.

La Fiab e il Circuito Città d’Arte hanno lanciato una campagna per la raccolta di fondi necessari alla realizzazione dei quasi 5 km fra piste e percorsi ciclabili nella Bassa modenese attraverso numerose iniziative (www.bicicletteafiumi.it).

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Pranzo di fine stagione per FIAB Amici della Bicicletta

Anche quest’anno come da tradizione abbiamo pedalato qualche km per arrivare a Ganaceto, dove, all’ agriturismo i Gelsi, i nostri soci volontari hanno preparato un ottimo pranzo con le verdure di stagione della nostra campagna.

In attesa del programma delle attività del prossimo anno, le biciclette possono riposarsi un pò!

pranzo sociale

pranzo sociale

di ritorno da ganaceto

di ritorno da ganaceto

una bella giornata

una bella giornata

la campagna modenese

la campagna modenese