In bicicletta sui luoghi della memoria a Carpi

“Ricordati di non dimenticare” affermava Nuto Revelli e noi ricordiamo che la Città di Carpi è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile e della medaglia d’argento al valor militare “per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale”. Da qui nasce la proposta di ampliare il “Percorso della Memoria” del Comune di Carpi con i “Percorsi della Memoria in Bicicletta”.
L’idea è di diversi anni fa quando Paola Fregni pedalando nelle valli tra Budrione e Migliarina, notò altri ciclisti, coppie, famiglie con bambini, fermi a guardare i cippi in ricordo dei caduti della lotta partigiana, e quando qualche anno dopo Giorgio Pinelli, appassionato fotografo e volontario ANPI, realizzò il censimento fotografico di cippi, lapidi e monumenti presenti sul territorio del comune di Carpi. Unendo le forze si è arrivati a tracciare i percorsi, verificarli e trasferiti su Google Maps grazie al lavoro dei Soci Fiab Modena Sezione Carpi (Paola, Gisella, Roberta e Mara) in collaborazione con ANPI Carpi.
Gli elementi di interesse (cippi, lapidi, monumenti, steli, sacrari) sono una sessantina e dotati di un QR Code per accedere alla banca dati del Memoriale Digitale della Resistenza Modenese. Osservandone l’ubicazione e analizzando i tracciati stradali, si sono individuati itinerari su strade a basso traffico, escludendo statali e provinciali con lunghezze percorribili con ogni tipo di bici.
Il risultato sono quattro percorsi ciclabili che attraversano sia l’esistente “Percorso della Memoria” come il Campo di Concentramento di Fossoli, il Museo Monumento al Deportato, il Poligono di Tiro, sia la maggior parte dei Cippi, Monumenti, Lapidi, Lastre, Steli, Sacrari del territorio. In totale una lunghezza complessiva di oltre 150 km suddivisi in quattro itinerari con lunghezze variabili dai 30 ai 50 chilometri.
Ogni itinerario è completato con una scheda descrittiva dettagliata, con foto e con un file GPX.
Per chi volesse percorrerli in compagnia nei mesi che ci separano dagli ottanta anni della fine della guerra, Fiab ha inserito nel calendario i quattro percorsi: i primi tre già nel 2024 (21 Aprile, 8 settembre e 13 ottobre) e l’ultimo nel 2025.
Ogni dettaglio del progetto “Percorsi della Memoria in Bicicletta” sul sito di Fiab Modena: https://www.modenainbici.it/progetti/sui-percorsi-della-memoria-a-carpi/

Nasce “Carpi30” per una città più vivibile e sicura

Nasce oggi “Carpi30”, una campagna per la sicurezza stradale finalizzata a ridurre la velocità massima nelle aree urbane di Carpi a 30 km/h, sulla scorta della campagna #Bologna30, della risoluzione del Parlamento Europeo e della campagna #Love30 dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità; ma, soprattutto, in risposta agli ottimi risultati che le “città 30” stanno ottenendo in tutta Europa, dove sono già realtà.

“Carpi30” è promossa da Fiab Modena Sezione Carpi e sostenuta da diverse organizzazioni carpigiane (lista in calce*).

Il primo obiettivo di “Carpi30” è organizzare una raccolta firme per presentare al Sindaco una Petizione in cui si chiede di realizzare Carpi Città30, prevedendo l’istituzione e il controllo del limite dei 30 km/h come velocità massima per le aree urbane, con la sola eccezione del limite di 50 km/h sulle strade principali, e di impegnarsi a proporre sul tema una proposta di deliberazione al Consiglio Comunale.

L’idea di una città a 30km/h non nasce nel territorio di Carpi, ma è l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) che pone la Città30 come pilastro alla lotta contro le vittime della strada, con il preciso obiettivo di ridurre i morti e i feriti causati dagli incidenti stradali di almeno il 50% al 2030, ed a questo scopo ha lanciato tramite l’OMS la campagna #Love30 per ottenere strade più sicure #StreetsforLife.

Anche per l’Unione Europea il grande obiettivo è quello di arrivare a Zero morti nel 2050 (#visionzero) (a Helsinki ci sono riusciti: zero morti nel 2020, mentre nel 1970 sono stati 50), con un obiettivo di medio periodo di ridurre del 50% il numero di morti e di feriti gravi sulle strade entro il 2030. A tal scopo a settembre 2021 il Parlamento Europeo ha chiesto alla Commissione Europea di adottare le misure necessarie ad introdurre questa norma (città30) in tutti i paesi.

La Spagna nel maggio 2021 ha anticipato in tutte le città, indipendentemente dal numero di abitanti, il limite dei 30km/h sulla stragrande maggioranza delle strade urbane; e in Europa le città, grandi e piccole, a 30 km/h sono già da tempo una realtà come in Francia, Belgio, Austria, Svizzera, Olanda, Finlandia, Norvegia. In Germania 96 città di ogni grandezza e colore politico hanno chiesto al governo federale di poter introdurre questo limite.

In Italia la città di Olbia dal 1 giugno 2021 ha istituito il limite massimo di velocità di 30 km/h nel centro abitato del Comune.

A Bologna nel luglio 2021, l’associazione Salvaiciclisti assieme a numerose altre realtà del territorio ha lanciato la campagna “Bologna30” per moderare la velocità del traffico motorizzato in città e rendere le strade più sicure e vivibili. “Carpi30” si ispira e si collega alla campagna “Bologna30”, di cui utilizza anche materiale e loghi gentilmente concessi. #Bologna30 è stata premiata in Europa come miglior iniziativa dal basso dagli organizzatori della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile #MobilityAction of 2021.

Con la campagna “Carpi30” si intende divulgare i benefici che comporta una città a 30km/h; su dati e basi statistiche si è registrato:

  • riduzione sensibile degli incidenti stradali (circa -25%) con particolare efficacia sugli investimenti di pedoni, sul numero dei morti (-50%) e dei feriti gravi;
  • riduzione dei relativi costi sociali: gli incidenti stradali, a livello nazionale, costano ogni anno 33,8 miliardi di euro, ovvero l’1,89% del PIL italiano (ASAPS, 2020);
  • diminuzione del rumore percepito con vantaggi per il sonno e per lo stress (circa -50%);
  • calo dei livelli di inquinamento dell’aria;

Tutto questo senza arrecare particolari svantaggi e disagi agli automobilisti, anzi nei Paesi dov’è in vigore la Città 30 questa ha un altissimo gradimento anche fra chi va in auto; infatti la stessa carreggiata ai 30 km/h contiene il doppio delle auto in movimento rispetto ai 50 km/h e quindi si ha:
– traffico più fluido;
– meno code e meno multe;
– minore stress con tempi di percorrenza invariati.

Introdurre il limite generalizzato di 30km/h ha come finalità primaria la sicurezza stradale e la riduzione dei morti e feriti sulle strade.
A Carpi dal 2014 al 2020 ci sono stati 1885 incidenti su strade urbane con 20 morti e 2.446 feriti e 495 incidenti su strade extra urbane con 10 morti e 734 feriti, per una media che supera i 4 morti e i 454 feriti all’anno.

La riduzione dei morti e dei feriti sulla strada e la riduzione dell’inquinamento acustico ed ambientale non può che avere un riscontro positivo anche sulla qualità della vita dei cittadini. Invitiamo pertanto tutti i Carpigiani ad aderire alla campagna “Carpi30” sottoscrivendo la Petizione.

Sarà a breve disponibile un sito internet e una pagina facebook dove trovare tutte le informazioni sulla campagna Carpi30 e dove trovare i riferimenti per la firma della petizione.

Al momento per informazioni e firma petizione vi diamo appuntamento:

  • sabato mattina a Carpi al banchetto sul rialzato di Piazza Martiri dalle 09:00 alle 12:00;
  • mercoledì di agosto dalle ore 18:00 alle 18:30 al Parco delle Rimembranze nei pressi della statua di Manfredo Fanti, alla partenza degli E20 ciclici Fiab.

Il Referente Fiab per la campagna Carpi30 è Roberta Mussini – tel. 379-2547035

Testo della Petizione CARPI30

* Ad oggi hanno aderito alla campagna “Carpi30”: Fiab Modena APS, Legambiente Terre d’Argine APS, WWF Emilia Centrale, Unione Donne in Italia (UDI) Sezione Carpi, Porta Aperta Carpi, Comitato Utenti Ferrovia Modena-Carpi-Mantova, Lipu ODV Sezione di Carpi, IRCAF Centro Studi APS, Carpi Comune Associazione Culturale

Fiab Modena APS Legambiente Terre d’Argine APS
WWF Emilia Centrale Unione Donne in Italia (UDI) Sezione Carpi
Porta Aperta Carpi Comitato Utenti Ferrovia Modena-Carpi-Mantova
Lipu ODV Sezione di Carpi IRCAF Centro Studi APS
Carpi Comune Associazione Culturale

Carpi – Riflessioni sulla mobilità

Negli ultimi due anni a Carpi sono state realizzati numerosi interventi tesi sia ad un cambiamento generale della mobilità dei carpigiani sia a rendere più sicuri gli spostamenti dei pedoni e dei ciclisti. Sugli organi di informazione non mancano le polemiche, che si tratti del “dinosauro” di via Pezzana, della programmata ciclabile di viale Muratori o dei parcheggi in centro storico; qualche riflessione ci pare opportuna.

1 – In via Pezzana nell’incrocio del “dinosauro” le bici transitano da sempre; chi in bicicletta proseguiva diritto verso via Rossetti rischiava di venire steso dalle auto che giravano a destra per imboccare il sottopasso, mentre chi svoltava a destra rischiava di venire travolto o stretto contro il marciapiede dall’automobilista che effettuava la medesima manovra; con la posa delle corsie ciclabili e la loro colorazione in rosso ciclisti ed automobilisti possono comportarsi come prima ma con più rispetto reciproco; i ciclisti devono rimanere all’interno della loro corsia, non possono ad esempio zigzagare in mezzo alla strada, gli automobilisti possono invadere, se il caso lo richiede, la corsia ciclabile ma devono dare la precedenza ai ciclisti; il colore rosso serve a richiamare l’attenzione degli automobilisti, spesso distratti dal cellulare, della possibile presenza di ciclisti cui devono dare la precedenza; perché la sicurezza dovrebbe essere diminuita? Forse le critiche nascono da una novità non ancora pienamente conosciuta dai cittadini.

2 – In via Muratori è ancora viva la polemica sulla costruenda ciclabile che dovrebbe raccordarsi con l’esistente rete di via Alghisi/via Aldo Moro interna; senza entrare nel merito delle scelte dell’amministrazione (piste ciclabili, corsie ciclabili o strada 30..) è comunque indiscutibile che gli abitanti del popoloso quartiere sud est di Carpi abbiano tutto il diritto di accedere in bicicletta al centro e alla stazione ferroviaria, con percorso sicuro e il più diretto possibile (i percorsi tortuosi portano ad abbandonare la bicicletta e ritornare all’uso dell’auto..); ricordiamo che l’accesso in bicicletta alla stazione dei treni rappresenta una esigenza non certamente ludica per chi utilizza i mezzi pubblici per raggiungere Modena, Mantova o Bologna a scopo di studio o lavoro. Anche in questo caso occorre valutare se le esigenze dei cittadini che utilizzano un mezzo per nulla inquinante come la bicicletta, e che sono i più esposti ai rischi fra gli utenti deboli della strada, possano avere almeno la stessa considerazione di qualche parcheggio in più o in meno; parcheggi che non vanno contrapposti ad una ciclabile in senso astratto ma ai suoi utilizzatori in carne ed ossa.

3 – Anche nel centro storico la mobilità è oggetto di dibattito; molti operatori richiedono più parcheggi, al fine anche, così si afferma, di ridurre l’inquinamento causato dalle auto in cerca del parcheggio mancante; ma le auto inquinano solamente quando sono cerca di parcheggio? Se si aumentano i parcheggi aumenteranno anche le auto dirette verso il centro con il relativo inquinamento; se invece è preponderante l’inquinamento delle auto in cerca di parcheggio significa che il tragitto per raggiungere il centro è davvero breve, tanto vale recarsi a piedi o in bicicletta. Si sottolinea poi che le vendite nei centri storici aumentano quando i clienti usano mezzi sostenibile per recarsi a fare shopping; il centro privo di auto crea un’atmosfera di pace, tranquillità, piacevolezza che ben predispone all’acquisto. E’ sufficiente osservare come sono fatti gli outlet posizionati lungo le autostrade, che hanno cercato di riprodurre l’atmosfera piacevole e rilassante dei nostri vecchi centri storici: i clienti si sobbarcano decine o anche centinaia di chilometri di trasferimento per poi parcheggiare l’auto all’esterno e passare tutto il pomeriggio macinando chilometri a piedi per fare acquisti; se la chiave per stimolare gli acquisti fosse stata la possibilità di parcheggiare l’auto davanti al negozio interessato si sarebbero progettati gli outlet in altro modo, con parcheggi diffusi e percorsi preferenziali per i veicoli al loro interno.

A Carpi la Settimana della Mobilità Sostenibile

CARPI – SETTIMANA DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE (SEM):

In questi due anni Fiab Carpi/Modena si è impegnata per migliorare la ciclabilità in Carpi inviando proposte e suggerimenti al Comune che, sensibile alla mobilità sostenibile e con una sua nuova visione di città, ha attivato progetti e realizzato interventi.

Durante la SEM (16/22 settembre) il Comune intende COMUNICARE quanto realizzato e in corso di realizzazione, oltre a spiegare ai cittadini come utilizzare in sicurezza la rete ciclabile.

Anche Fiab Carpi/Modena sarà presente durante la SEM con le seguenti proprie attività (in accordo con il Comune) nei seguenti giorni:

  • 16/09 partecipazione al Giretto d’Italia; rilevamento dei flussi ciclistici dalle 7,30 alle 9,30
  • 16/09 tutto il giorno: banchetto in via Matteotti che verrà chiusa con attività in strada
  • 17/09 – ore 17,30: tour alla scoperta delle nuove ciclabili allo scopo di farle conoscere ai cittadini
  • 18/09 – ore 10,00: tour alla scoperta delle nuove ciclabili
  • 18/09 – ore 16,00: tour alla scoperta delle nuove ciclabili
  • 19/09 – ore 10: partecipazione alla biciclettata organizzata dalla GAFA
  • 19/09 – ore 16: tour alla scoperta delle nuove ciclabili
  • 22/09 – ore 12,15: giro inaugurale sulla nuova rete ciclabile con partenza da via Peruzzi (circa 4 km) organizzato dal Comune con partecipazione di Fiab.

Invitiamo tutti i cittadini a partecipare.

Mobilità – Dubbi tecnici. E che c’entra il Covid ?

In risposta all’articolo “Mobilità – Dubbi tecnici. E che c’entra il Covid ? PRENDE FORMA CON QUALCHE PERPLESSITA’ LA CICLABILITA’ GRAFICA” pubblicato sul settimanale Voce di Carpi del 15/10/2020

La finalità della Rete di Mobilità di Emergenza, all’estero e in Italia è di far muovere il più possibile i cittadini su due ruote attraverso la realizzazione di percorsi ciclabili che sfruttino i vantaggi dell’urbanismo tattico: velocità di realizzazione, costi ridotti, flessibilità, possibilità di sperimentare con successive implementazioni.

L’RME, non è un insieme di piste ciclabili/ciclopedonali ma un nuovo modo di pensare gli spazi urbani: l’RME è dare spazio alle persone, restituire i marciapiedi ai pedoni e le strade alle biciclette in condivisione con le automobili (diversi anni fa le biciclette non erano ghettizzate su ciclabili/ciclopedonali ma viaggiavano in strada assieme alle auto).

Sicuramente queste misure oggi chiamate Rete di Mobilità d’Emergenza si potevano attuare anche prima, ma il Covid ha reso evidente ai politici il desiderio dei cittadini di vivere la città e di poter occupare gli spazi pubblici: i marciapiedi, le ciclabili e le strade. Vi ricordate, nel periodo di lockdown, il nostro desiderio di passeggiare, di stare all’aria aperta, di vivere gli spazi comuni e le strade a volte quasi deserte.
Inoltre il problema dell’affollamento del trasporto pubblico è reale soprattutto per gli studenti negli orari scolastici… il rischio di contagio utilizzando la bicicletta, piuttosto che l’autobus, si riduce e con l’RME i percorsi per i ciclisti aumentano e sono più sicuri.

Queste misure RME: corsie ciclabili, case avanzate, zone 30km/h con precedenza bici sulle auto, sono più sicure di ciclabili e ciclopedonali, perché la bici in strada è visibile alle automobili negli incroci e nei passi carrabili (ricordiamoci che la sicurezza dei ciclisti è anche la sicurezza degli automobilisti). Queste misure costano pochissimo perché sono realizzate solo con la segnaletica… quindi perché non farle? Perché chiediamo ciclabili costosissime sia in fase di realizzazione che di manutenzione? Perché vogliamo sempre qualcosa di diverso? Le ciclabili/ciclopedonali come realizzate fino ad ora non hanno funzionato, i ciclisti non sono aumentati, quindi perché non sperimentare, non provare a fare qualcosa di diverso e innovativo ?

Fiab da tempo crede nella condivisione degli spazi urbani per restituire spazi ai cittadini. Il Comune di Carpi con l’RME stà andando in questa direzione, e Fiab Modena-Carpi con grande soddisfazione plaude gli amministratori di Carpi che hanno il coraggio di provare a cambiare, sperimentare cercando di dare strada ai cittadini in particolare a quelli più deboli.

Piero Busso
Fiab Modena sezione di Carpi

Bisogna fare come in Svizzera

Quante volte in Italia a fronte di comportamenti scorretti o cervellotiche leggi, ci siamo sentiti rispondere che “bisogna fare come in Svizzera”, alludendo alle semplici e pragmatiche leggi che regolano quel paese, e della conseguente facilità di rispettarle? Abbiamo paura che molti italiani non sappiano cosa rischiano chiedendo di emulare la Confederazione.

Ad esempio, domenica a Zurigo ha vinto il referendum che instaura le “bicistrade”: assi stradali che verranno vietati alle auto e riservati alle bici per permettere spostamenti più veloci rispetto a piste e corsie ciclabili. Invece Neuchatel (35.000 abitanti) ha approvato il passaggio generalizzato al limite di 30km/h in città per favorire le bici. Il limite di 50 km/h diventa l’eccezione in qualche strada.

Invece da quando a Carpi l’Amministrazione Comunale ha deciso di applicare per prima le nuove norme del CdS che prevedono, come in Svizzera, strade a priorità ciclabile a 30 all’ora, doppi sensi ciclabili e case avanzate ai semafori per i ciclisti, i post del Sindaco sono stati inondati da critiche ingenerose di cittadini che paventano blocco del traffico, incidenti e disordine.

Non sanno che queste regole, al contrario, in tutti i paesi dove sono state imposte (ed ora confermate a gran voce dai cittadini) hanno ordinato il traffico, ridotto l’uso dell’auto privata, reso più semplici i rapporti tra le diverse utenze e creato spazi più gentili in cui è diminuita l’incidentalità.

Il traffic calming e l’inversione di priorità in città (prima le bici) hanno ormai dimostrato senza dubbio i loro effetti benefici sulla qualità della vita cittadina, sul piccolo commercio di vicinato, sulla coesione sociale, sulla riduzione della pericolosità e conseguente rigenerazione degli spazi urbani.

Tardivamente ma bene ha fatto il Sindaco Bellelli e la sua giunta a chiarire che sono scelte squisitamente politiche: era sbagliato ridurre tutto ad un semplice problema di inquinamento legato a vincoli regionali, e senza ambiguità rivendicare una scelta di cui andare orgogliosi, e di cui, nel tempo, i cittadini saranno riconoscenti.

Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2020

Sta arrivando anche nel 2020 la SEM (settimana europea della mobilità sostenibile): le associazioni stanno già organizzando eventi e sono pronte a partire. Infatti la ricchezza della SEM è fatta dalle centinaia di eventi creati su tutto il territorio nazionale.

Il tema proposto dalla Comunità Europea per il 2020 è “Emissioni zero, mobilità per tutti”, ciò che suggerisce il Ministero è “Scegli il mezzo giusto” e noi lo abbiamo completato con il nostro motto: #primalabici.

Queste sono le attività organizzate (o partecipate) da FIAB Modena all’interno della SEM

18 settembre – Nonantola
Bici Bus – tutti a scuola in Bicicletta

19 settembre – Parco Ferrari – Modena
Vivere Senz’auto

17 Settembre – Carpi
Giretto d’Italia

20 Settembre – Emilia Romagna
Campagna “Bella Coincidenza”

20 Settembre – Carpi
Alla scoperta della città di Carpi

22 Settembre – Modena
Rilevamento Flussi Ciclistici e Pedonali

 

 

Anche Carpi aderisce al “Giretto d’Italia”

Il 17 settembre anche Carpi aderisce al “Giretto d’Italia”

Il “Giretto d’Italia 2020” è una delle iniziative programmate per la Settimana Europea della Mobilità di settembre. Fiab Modena, su richiesta del Comune di Carpi ha dato la propria disponibilità a collaborare al Giretto d’Italia 2020 organizzato da Legambiente e VeloLove in collaborazione con Euromobility.

Si tratta di una gara tesa a promuovere gli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola effettuata in bici o con l’utilizzo di altri mezzi di micromobilità elettrica (monopattini elettrici, monowheel, E-bike, motorini elettrici, hoverboard, segway).

Per partecipare basta recarsi al lavoro o a scuola utilizzando uno dei mezzi sopra indicati, passando in uno dei check point previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito al Giretto.

A Carpi sono previsti 4 check-point in cui rilevare i passaggi e sono:
1 – Corso Fanti
2 – Via Cavallotti
3 – Via Nuova Ponente
4 – Via San Giacomo

I punti 1 e 4 sono presidiati da Legambiente, il 2 e 3 da Fiab

Carpi tra le città leader della mobilità sostenibile

Ad aprile abbiamo inoltrato a tutti i sindaci dei 47 comuni modenesi un “Piano di azione per la mobilità urbana post Covid” elaborato da BIKEITALIA che contiene suggerimenti tecnici utili per impostare da subito una “Rete di Mobilità di Emergenza”, ed in più alle città di Modena e Carpi abbiamo inviato una proposta con un piano di azioni specifiche. Tali linee guida sono in già in adozione da altri comuni in Italia (anche vicini come Reggio, Bologna, Brescia) così come in Europa e nel mondo intero, poiché tutti sono preoccupati dai rischi impliciti ad un ritorno di una mobilità delle persone e delle merci che non potrà (e non dovrà!) essere come quella pre Covid19.

Pari sollecitazioni sono arrivate pubblicamente su Modena anche da numerose Associazioni, dall’Agenzia per la Mobilità, da studiosi, ingeneri e singoli cittadini. Passati due mesi, non avendo avuto alcun riscontro ci stavamo interrogando su questo insolito silenzio, quando da Carpi il Sindaco e il suo Assessore ai Lavori Pubblici molto preparato sulla mobilità sostenibile, ci hanno sorpreso con misure fortemente ispirate alle nostre proposte. Siamo rimasti, lo ammettiamo, positivamente e fortemente impressionati: mai in oltre 15 anni di presenza ed attività costante sul territorio provinciale nessuna amministrazione era mai andata al di là di una sottoscrizione pre-elettorale delle nostre proposte, rimaste sempre ovviamente nei cassetti.

Invece quello che è stato proposto alla cittadinanza di Carpi non è un semplice piano di ciclabili, che da sole non risolvono nulla, ma un cambio di impostazione, di paradigma che il Sindaco Bellelli ha voluto mettere in chiaro nella prefazione: “le biciclette sono un tassello fondamentale della mobilità moderna e non possono più coesistere con i pedoni sui marciapiedi ciclo pedonali, ma devono tornare al centro della strada con gli stessi diritti (e noi aggiungiamo doveri) delle auto” . Di più: ha preannunciato la costruzione di “case avanzate” per le bici negli incroci principali, la predisposizione di strade a 30Km/h dove non sarà necessario fare corsie ciclabili, poiché le biciclette avranno la precedenza sulle auto. “Gli automobilisti devono sapere che sono i benvenuti nella nostra città, ma quando ci entrano devono rallentare per rispettare gli utenti più vulnerabili”.

Per noi la presentazione poteva anche chiudersi qui, perché se è chiaro che l’obiettivo è quello di avere una città più sicura, accogliente e vivibile, non interessa più (solo) quanti saranno i km ciclabili, quali i loro percorsi, quale tecnica infrastrutturale sarà usata. Avere individuato le giuste priorità rende di per sé corretto il percorso intrapreso.

In realtà tutti questi aspetti ci sono nel piano della Mobilità: si è partiti da individuare i poli attrattori (lavoro, scuola, centri commerciali), si è analizzata la mappa della incidentalità, sono state scelte come preferenziali le corsie monodirezionali da entrambi i lati della strada, e dove la larghezza della carreggiata non lo può consentire si introducono strade a 30 km/h. Si sono dati tempi brevi (entro settembre) per concludere tutto: il che fa ben sperare che a mesi i carpigiani potranno avere una opzione in più per la loro mobilità che sarà sicura e confortevole, finalmente in reale competizione qualitativa con l’automobile privata per i tragitti quotidiani tipici.

Probabilmente non mancheranno le critiche e le criticità perché non è facile realizzare tutto alla perfezione: forse le persone che a parole vogliono il cambiamento alla fine non avranno voglia di cambiare le loro abitudini, pronte ad alzare la voce alla prima intersezione sbagliata, al primo incidente tra monopattino e pedone, scordandosi poi ovviamente le ore perse nel traffico, il rumore, l’inquinamento, i morti e feriti provocati dal precedente modello di mobilità auto-centrico.

Per questo, oltre ai complimenti ed al sostegno che avranno dal direttivo FIAB Modena e dai nostri soci presenti su tutta la Provincia di Modena, al Sindaco Alberto Bellelli, all’ Assessore Marco Truzzi, oltre agli assessori Riccardo Righi e Mariella Lugli che stanno condividendo i progetti di mobilità sostenibile, ci sentiamo di dare due suggerimenti:

Il primo: è necessario pensare ed attuare un piano di comunicazione anche con cartellonistica stradale pubblicitaria (creando magari un marchio, un brand, uno slogan della mobilità sostenibile a Carpi) e spiegare meglio ai cittadini come comportarsi in una città a Km30, i diritti e doveri di tutti gli attori del traffico ( dagli automobilisti privati, agli studenti in monopattino, ai furgoncini per le consegne, all’anziano che vuole andare in piazza Martiri per passare la mattinata in compagnia).

Il secondo: trovare risorse per installare un paio di totem conta-ciclisti. Può sembrare ininfluente, ma le prime critiche saranno improntate all’inutilità delle realizzazioni (non ci va nessuno in bicicletta!), ma a fronte del conteggio dei passaggi non ci sono argomenti da bar o social che tengano. Noi sappiamo che inforcare una bici invece che l’auto è un piccolo gesto (a volte per qualcuno anche un sacrificio) che però spesso non viene riconosciuto: vedere invece che per l’amministrazione quei cittadini quei pedoni e ciclisti “contano” come tutti gli altri utenti motorizzati è un grande segno di gratitudine, appunto un cambio di paradigma.

Carpi quindi come Parigi, Berlino, Bruxelles, Bogotà, Londra, Vienna, ma anche Roma, Milano, Torino, Firenze, e Bologna prova a ripartire con una nuova normalità: finalmente una amministrazione che anche alle nostre latitudini prova a riempire di contenuti ed azioni concrete l’auspicio di un mondo migliore rispetto a quello messo a nudo dalla pandemia.

FIAB Carpi: misure immediate per un futuro da respirare

Regione Emilia Romagna e Comune di Carpi presentano i futuri piani di azione legati al miglioramento della qualità dell’aria. Ma occorre agire subito.

E’ di un milione di euro, destinato ai Comuni dell’intero territorio regionale, l’impegno della  Regione Emilia Romagna per il progetto “Bike to work, al lavoro in bicicletta”, nato per premiare con una somma in denaro le persone che decideranno di percorrere pedalando con la propria bici il percorso casa lavoro e ritorno.

Lo ha detto Irene Priolo, assessore della Regione Emilia Romagna nell’ambito della rubrica “Filo diretto con la Giunta” di Giovedì 16 aprile 2020. Nonostante la grande urgenza del tema della distribuzione delle mascherine, di competenza della stessa Priolo, l’assessore ha dedicato parte del proprio intervento alla importanza di nuove abitudini che portino ciascuno a limitare l’uso delle auto, vista l’evidenza della diminuzione di gas No2 e di Pm10 nell’aria in questi giorni di blocco degli spostamenti, spiegando anche che gli episodici picchi di Pm10 sono avvenuti in occasione di giornate caratterizzate da fenomeni metereologici di trasporto di polveri desertiche.

Nella stessa giornata il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli e l’Assessore all’Urbanistica Riccardo Righi hanno organizzato una Conferenza stampa online riguardo i progetti futuri legati all’obiettivo di miglioramento della qualità dell’aria. Il Sindaco Bellelli ha quindi scelto di sospendere per qualche minuto l’impegno nella difficile lotta alla pandemia da covid-19, per presentare insieme all’assessore Righi quella parte del Bilancio di previsione del Comune di Carpi dedicata agli interventi di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Un censimento del verde pubblico, il de-sealing o desigillazione ad esempio su viale Carducci, dove rimuovendo una fetta di asfalto sarà creata una lunga aiuola lineare di un chilometro, il Parco della Cappuccina, l’obiettivo confermato di piantare 30 mila alberi e arbusti nel prossimo triennio,  un  progetto di rinaturalizzione degli argini dei canali per favorire la biodiversità, con un brevissimo passaggio all’inserimento di “percorsi ciclabili”.

L’assessore Righi ha enunciato l’intenzione di estendere anche ai giorni festivi il servizio a chiamata Prontobus, di potenziare il sistema di noleggio gratuito delle biciclette bike sharing, di incentivare l’acquisto di mezzi elettrici e di promuovere il Bike to work – al lavoro in bici, con un  premio per chi usa la propria bici per recarsi al lavoro.

C’è stato anche un rapido riferimento al Paes – Piano di azione per l’energia sostenibile (aumento della produzione energetica da fonti rinnovabili per la riduzione delle emissioni di CO2) alla redazione e all’avvio del Paesc – Piano d’azione energia e clima con l’individuazione delle azioni da adottare.

Fiab Modena sezione di Carpi, nella soddisfazione di notare lo sforzo di sollevare per un attimo il capo dalla attuale emergenza, segnala la necessità di immaginare il nostro rientro in città dopo tante settimane di distanziamento sociale ed isolamento, e di adottare soluzioni immediate.

Come sarà il primo giorno di scuola sulle strade di Carpi? Potremo pensare di salire su un autobus affolato, con nuove regole di distanziamento sociale? Esiste il pericolo che moltissimi cittadini del territorio di Carpi e dell’Unione delle Terre d’Argine decidano di usare il proprio mezzo privato a motore, con conseguenze disastrose sia a livello di congestione del traffico che di implicazioni gravi per la salute dei cittadini per l’inquinamento dell’aria e acustico.

Questo periodo di emergenza ha dimostrato la grande disponibilità delle persone a mettere in pratica le istruzioni degli amministratori quando in gioco c’è la salute di tutti, quindi Fiab ritiene fondamentale che le Amministrazioni comunali adottino immediatamente una incisiva campagna comunicativa per spingere i cittadini a lasciare a casa auto e scooter e a preferire la bici per gli spostamenti urbani, anche perchè dopo un periodo di lunga e forzata sedentarietà c’è bisogno di una ripartenza fisica: la bicicletta rappresenta uno strumento fondamentale di mobilità e di soluzioni accessibili per contribuire alla salute personale e collettiva.

Lo stesso 16 aprile 2020 FIAB nazionale ed una quarantina di associazioni e gruppi spontanei attivi nella mobilità nuova e nell’ambientalismo, ha inviato una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Capo della Task Force per cosiddetta “fase 2”, Vittorio Colao e a ministri, ai presidenti di Regione e al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, per chiedere una mobilità nuova dopo il Coronavirus.

“Serve una rete ciclabile d’emergenza o le auto ci sommergeranno”, si scrive. “Accanto all’emergenza sanitaria che ha cambiato radicalmente le nostre abitudini di vita nell’ultimo mese e mezzo, con la graduale riapertura della fase 2 si profila un’altra emergenza, quella stradale. Man mano che le strade torneranno a essere popolate con l’allentamento delle misure di sicurezza, il trasporto pubblico locale sarà fortemente ridotto, sia a causa della sfiducia della popolazione nella sua sicurezza, sia per l’effettiva impossibilità di mantenere un distanziamento sociale adeguato. In assenza di interventi adeguati il rischio è quello di una seconda ondata massiva di motorizzazione, e di un’ancor più iniqua redistribuzione degli spazi in favore dell’automobile, come sottolineano i dati preliminari provenienti dalla Cina”.

Il Coordinamento ha inviato i suoi suggerimenti e delle richieste emergenziali “per una mobilità nuova, dolce e sostenibile, a partire da una rete ciclabile d’emergenza”:

  • Realizzazione di infrastrutture pedonali e ciclabili “soft”, a basso costo e rapida attuazione, come le bike lane o le strade scolastiche;
  • Incentivi economici e finanziamenti per la mobilità alternativa all’uso dell’auto privata;
  • Mantenimento di ZTL, sosta regolamentata e corsie preferenziali per evitare un incremento indiscriminato del traffico motorizzato privato;
  • Promozione dello smart working e contenimento dei picchi di congestione stradale;
  • Riconoscimento, promozione e finanziamento della mobilità attiva come modo di trasporto urbano resiliente;
  • Istituzione di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico preposto;
  • Realizzazione di campagne informative nazionali per l’incentivazione di mobilità attiva e stili di vita sani.

Fiab Modena sezione di Carpi si augura che l’Unione delle Terre d’Argine si attivi per prima nel territorio modenese, regionale e nazionale nella attivazione di una Rete Ciclabile di Emergenza a basso costo e di rapida attuazione, che servirà anche ad accogliere al meglio i futuri interventi a favore della mobilità ciclabile descritti da Bellelli e Righi.