I diversi colori della mobilità sostenibile: Corso Autunnale per insegnare l’uso della bicicletta

rossella-donne-straniereI diversi colori della mobilità sostenibile: Corso Autunnale per insegnare l’uso della bicicletta

dal 24 settembre al  13 ottobre

A partire dal prossimo giovedi 24 settembre la Fiab riparte con il nuovo corso per insegnare alle donne straniere l’uso della bicicletta. Negli ultimi anni la nostra associazione é riuscita ad organizzare cicli di incontri con cadenza semestarle, raccogliendo ogni volta le istanze di circa 8/10 donne di varia nazionalità.

Il corso autunnale 2015 ha raccolto le adesioni di 12 aspiranti allieve e si svolgerà, come oramai da tre anni a questa parte, grazie alla collaborazione dell’Arci di Modena e della Uisp che hanno messo a disposizione gli spazi ed i locali per poter svolgere il corso. La presenza delle donne é assicurata , oltre che dalla mediazione del Centro Territoriale Permanente, da quella della Casa della Donna, quest’ultima mettendo a disposizione anche delle volontarie in ausilio a quelle della nostra associazione.

Ed é proprio la presenza entusiasta delle volontarie che merita un accenno particolare, perchè soprattutto quest’anno le nostre volontarie “storiche” si sono viste affiancate da altrettanto entusiaste volontarie provenienti da altre associazioni aderenti alla Casa della Pace e dalle nostre “ex allieve” che offrono il loro riconoscente aiuto, mettendo a disposizione un po’ del loro tempo e permettendoci in questo modo di poter realizzare appieno il nostro progetto.

Giornate ed Orari del corso:

24/9 – 29/9 – 1/10 – 6/10 – 8/10 – 13/10 – dalle 18 alle 19.30 presso sede Arci Modena

 

 

 

Bici da leggere: Hai voluto la bicicletta. Il piacere della fatica

copertina

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Hai voluto la bicicletta. Il piacere della fatica

a cura di L. Grandi e S. Tettamanti, Sellerio 2015

Questa antologia che raccoglie racconti ciclistici di giornalisti che sono in realtà grandi narratori (Gianni Brera, Gianni Mura, Orio Vergani, Manlio Cancogni tra gli altri) e di narratori che si fanno cronisti (tra cui Vasco Pratolini, Dino Buzzati, Achille Campanile, Piero Chiara): cronache come racconti e racconti come cronache del grande mito del ciclismo.

Quando il tema è il ciclismo, il racconto assume immediatamente la forma del mito. E infatti quali sono quasi sempre gli elementi della narrazione? Il gruppo, ovvero la massa dei ciclisti. Dentro il gruppo numeroso l’eroe solitario, circondato dai suoi fedeli, i gregari. Intorno il paesaggio, epico e vivente, non la scatola chiusa di uno stadio; e del paesaggio lo scrittore ferma sempre la natura e l’anima, la geografia fisica ma anche la storia, il costume, la cultura. E poi, il paesaggio umano che circonda i ciclisti, la “carovana” piena di umori, di storie, di masserizie, di tecniche e segreti, tutti da raccontare. Così, per questa appartenenza al campo del mito ben oltre la povera realtà ordinaria, le migliori cronache del ciclismo sono opera di scrittori, così come i cronisti diventano a tutti gli effetti narratori nel momento di grazia del loro “pezzo” sulla corsa.

Con scritti di: Marco Ballestracci, Stefano Benni, Gianni Brera, Dino Buzzati, Achille Campanile, Manlio Cancogni, Piero Chiara, Franco Cordelli, Paolo Di Stefano, Paolo Facchinetti, Gian Luca Favetto, Cesare Fiumi, Alfonso Gatto, Fabio Genovesi, Claudio Gregori, Daniele Marchesini, Gianni Mura, Rino Negri, Alfredo Oriani, Anna Maria Ortese, Marco Pastonesi, Vasco Pratolini, Mario Soldati, Giovanni Testori, Guido Vergani, Orio Vergani.

BICI E CANOA NEL PARCO DEL SECCHIA: Acqua sotto e acqua sopra

foto storica mutina canottieri

foto storica canottieri mutina

Racconti di Viaggio: BICI E CANOA NEL PARCO DEL SECCHIA
13 SETTEMBRE 2015

Acqua sotto e acqua sopra
Paola Busani

Raggiungere in bicicletta i laghetti di Campogalliano, nel cuore del Parco del Secchia, è una piacevole e facile escursione che abbiamo fatto altre volte. Domenica 13 settembre, però, la vera destinazione è stata la sede della Canottieri Mutina, la società sportiva che dal 1930 opera a Modena promuovendo la canoa: il canottaggio negli anni ’30 sul Secchia, la canoa fluviale immersi nella natura, le prestazioni atletiche del kayak olimpico, il gioco di squadra nella canoa polo, la canoa slalom, le faticose maratone… tante sono le specialità che si praticano alla Canottieri Mutina, una storia mai interrotta e con ottimi risultati.ù

Per noi, alle prime armi, è stata predisposta una prova in acqua (con canoe inaffondabili!) e, accompagnati dagli istruttori e dagli atleti della Canottieri, abbiamo potuto sperimentare come sia piacevole e rilassante questa attività fisica sull’acqua, circondati dal verde degli alberi e quanto possa essere tonica e affine all’amata bicicletta.

“Acqua sotto e acqua sopra”, dicono i canottieri quando inizia a piovere e sono in allenamento e in effetti una pioggia sventurata ci ha perseguitato per il resto della giornata, rovinando un po’ la festa a noi e agli amici della Mutina, che avevano organizzato “Acqua e… vento”, la festa che ogni anno fanno per raccogliere fondi per la paracanoa (attività in canoa per i disabili). Quest’anno il grande obiettivo è portare una loro atleta alle Paraolimpiadi del 2016 e noi tiferemo tutti per lei.

Un bel sodalizio, un’accoglienza magnifica, mi sa che ci torneremo.

Il Duomo, la mobilità e le politiche urbane

corso duomo

corso duomo

La riqualificazione di Corso Duomo ha evidenziato il valore potenziale del patrimonio storico monumentale nel definire il rapporto fra i cittadini e l’ambiente di vita.

L’intervento di sistemazione viaria, unito alla chiusura al traffico della strada su cui affaccia il gioiello di Wiligelmo e dei Maestri Campionesi, ha creato uno spazio perfettamente fruibile a piedi e in bici, prima molto scadente.

È chiaro a tutti che i modenesi hanno assaporato il piacere della bellezza e l’hanno pienamente apprezzato. D’altronde, non potrebbe essere diversamente: le cose belle sono desiderate e piacciono. Il problema quindi è trasformare tutta la città da luogo di sola produzione e consumo in un luogo bello da vivere.

L’intervento ha anche suscitato il dibattito sulla chiusura permanente di Corso Duomo e sull’eliminazione delle linee del servizio pubblico. Come al solito, sono alcuni vocianti commercianti a dettare la linea al Comune nel campo della mobilità (Via Giardini, Emilia est, Piazza Roma docet). L’interruzione delle linee di bus e filovia avrebbe portato meno clienti nell’area: pertanto, occorre assumere una decisione capace di riportarli in zona.

Ci si chiede a che titolo un pugno di esercenti abbia la legittimità di decidere le politiche della mobilità che interessano tutti i cittadini.

In realtà, Corso Duomo dev’essere fruibile dai pedoni, dai ciclisti e dai cittadini che scelgono il mezzo pubblico in quanto modalità di spostamento più rispettose dell’ambiente.

Nella città dei giganti dell’arte mondiale domina la bassa politica, quella che ha inventato la “soluzione modenese”, ossia la mezza scelta, perché non sa scegliere per il bene comune. Purtroppo, i problemi dell’inquinamento e della qualità urbana non si risolvono con le mezze scelte.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

E-bike: tecnologia e creatività su due ruote

n-cycle

ncycle

Due ruote, un telaio, un manubrio, una pedaliera, un sellino: cosa c’è di più semplice e collaudato di una bicicletta? Esiste da duecento anni e ogni giorno soddisfa le esigenze di mobilità di milioni di persone. È amica dell’ambiente e della salute. Perché chiederle di più?

Dopo la “rivoluzione” della graziella pieghevole (1964) prodotta dall’italiano Rinaldo Donzelli e quella della mountain bike (1978) del californiano Joe Breeze, la bici sembrava tornata in un tranquillo letargo. Cosa c’era più da inventare?

Eppure, il mutevole mondo della bici doveva riservare sorprendenti innovazioni. A parte la versione oversize della fat bike (1989), la bici con gli pneumatici larghi dell’americano Simon Rakower, progettata per percorsi di sabbia o neve, la frontiera avanzata si è spostata sulla e-bike.

Questo tipo di bici risale all’800, ma occorreva attendere il 1974 perché in Europa fosse diffusa la tedesca Solo – electra con un discreto successo. Il Sinclair C5, triciclo elettrico a pedali lanciato nel 1985 dall’imprenditore inglese Clive Sinclair, nonostante ingenti investimenti si risolse in un fiasco.

L’idea era eccellente, ma occorreva alleggerire il veicolo. Lo sviluppo degli accumulatori nella versione al litio e ai metalli idruri negli ultimi vent’anni ha riaperto i giochi, grazie al minor peso e alla maggiore capacità elettrica, che si traduce in più chilometri su strada.

Molte aziende giovani stanno proponendo ebike dalla linea raffinata, supportate da dispositivi informatici d’avanguardia. Una delle più recenti, la n-cycle, prodotta dalla carpigiana New Cast Services, si segnala perché è anche pieghevole, la prima “graziella elettrica” della storia. La storia continua.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Bike tour Verona-Firenze: pedalare in bellezza

arrivo a firenze

arrivo a firenze

Nella torrida estate italiana, arrivano notizie fresche per il cicloturismo: il progetto “Bike Tour Verona-Firenze” è stato presentato a Roma presso il Ministero dei Beni Culturali dagli enti promotori (fra cui la Fiab) ed entrerà nella fase di finanziamento e completamento a settembre.

Il progetto prevede il collegamento completo del tratto di ciclovia Euro Velo 7 fra Verona e Firenze, con un lungo ramo modenese. Si tratta di un percorso complessivamente lungo 341 km da percorrersi in 7 tappe programmate: Verona-Lago di Garda, Lago di Garda-Mantova, Mantova-Mirandola, Mirandola-Modena, Modena-Zocca, Zocca-Lago Suviana (BO), Lago Suviana-Firenze.

Il percorso è già pronto e fruibile, salvo alcuni tratti da completare e adeguare agli standard europei.

L’iniziativa si segnala per lo straordinario interesse potenziale che potrà suscitare nei ciclisti del centro-nord Europa in virtù dell’offerta di un patrimonio artistico, naturalistico ed eno-gastronomico di primissimo livello localizzato nei territori attraversati, a cavallo di quattro regioni molto note all’estero (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana).

L’intento dei promotori è di lanciare la proposta cicloturistica già nella primavera 2016 a livello continentale, orientando le scelte dei ciclisti interessati al Bel Paese in tempo per la prossima stagione turistica.

Il progetto segue le orme di altri simili sostenuti dalla Fiab, consistente nella creazione di infrastrutture e servizi di accoglienza per i cicloturisti e nella promozione dei territori interessati, suscitando in tal modo lavoro e valorizzando le attrazioni artistiche-ambientali e le produzioni tipiche, molto apprezzate dagli amanti delle due ruote.

Unendo in sé salute, bellezza e gusti, la formula del cicloturismo è destinata a svolgere un ruolo di primo piano sulla scena del turismo internazionale nei prossimi anni.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Auto o bici: chi porta più clienti?

acquisti in bici

acquisti in bici

Da recenti analisi è risultato confermato che spostarsi in bici non solo è più ecologico e salutare che in auto, ma è anche sei volte più economico. Ciononostante, la realizzazione di due ciclabili importanti nel cuore di Modena (Via Giardini e Via Emilia est) ha suscitato la netta opposizione di una categoria che si ritiene penalizzata dalla ciclabilità: i commercianti. Gli operatori ritengono infatti che ridurre le carreggiate per fare posto alle bici, riorganizzare la sosta, tariffare i parcheggi e pedonalizzare aree di città provocherebbe una riduzione della clientela nefasta per i loro affari.

La difesa a oltranza della mobilità autocentrica è contraddette dall’esperienza concreta attuata in numerose città in tutto il mondo: dove vengono promossi la mobilità ciclo pedonale e il trasporto pubblico non solo migliora l’ambiente e la vivibilità, ma aumentano anche gli affari per i commercianti.

Le ricerche smentiscono leggende metropolitane radicate: l’aumento dei parcheggi auto non produce meccanicamente più affari; le basse tariffe della sosta non attraggono più clienti; non è vero che i parcheggi gratuiti non costano, in quanto sono a carico di tutti i cittadini; non è vero che gli automobilisti spendono più di ciclisti e pedoni.

In realtà, gli esercizi commerciali più attrattivi offrono prodotti/servizi più competitivi, sono facilmente raggiungibili da tutti i cittadini (e non dai soli automobilisti), sono collocati in zone piacevoli e percorribili anche in bici e a piedi, offrono un ambiente accogliente. A tale scopo, è fondamentale che il Comune promuova la riqualificazione urbana e l’accesso dei ciclisti e pedoni alle aree commerciali: in tali condizioni, i clienti sarebbero pronti a lasciare l’auto a casa, frequentare nuovi negozi e modificare lo stile degli acquisti. Un cliente più felice e rilassato spende certamente di più.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

CASCATE DI LABANTE – CASTEL D’AIANO: Il gigante roccioso

cascate labante

cascate labante

CASCATE DI LABANTE – CASTEL D’AIANO
26 LUGLIO 2015

Il gigante roccioso
Maria Chiara Marchiò

Un caldissimo luglio, quasi la bici si arrampica da sola alla ricerca di un po’ di refrigerio. Il percorso in salita non troppo impegnativa ci porta al fresco di Castel d’Aiano, paese pesantemente coinvolto nell’ ultima fase di arretramento dell’esercito tedesco. La comunità ha voluto creare un luogo di memoria degli eventi di guerra che hanno insanguinato l’ Italia tra l’ agosto 1944 e l’ aprile 1945, lungo la cosiddetta Linea Gotica. Un grande plastico dà conto della sua lunghezza, dalla Romagna alla Toscana, e un’ installazione multimediale mediante luci, musiche, suoni, filmati d’epoca ricostruisce la lunga cronologia di lotte e combattimenti che hanno causato indicibili sofferenze alle popolazioni coinvolte.

Seconda meta della giornata, le cascate di Labante, un sito davvero incredibile: uno sperone di roccia simile al muso di un grande animale preistorico riversa sporgendosi nel vuoto una cascata d’acqua in un laghetto, in un contesto paesaggistico di verdi prati, luogo ideale per il nostro pranzo al sacco. Sui fianchi del roccione di travertino si aprono grotte tra le più imponenti d’ Italia solitamente non visitabili, ma erano aperte perché si era di sagra, e il gigante roccioso era circondato da suoni festosi di bambini e di gente allegra.. non ultimi noi, che giocavamo a farci le foto. Dopo democratica consultazione si è deciso di tornare per Zocca: lì sì, non nelle buie grotte di Labante, abbiamo rischiato di perdere qualcuno… rapito dalle bancarelle

Post it: Km 50 – Difficoltà media – Partenza da Ponte Samone sulla Fondovalle. Principali località attraversate: Rosola, Semelano, Villa D’Aiano, Castel D’Aiano, Labante, San Cristoforo (cascata), Zocca, Missano, Montalbano, Samone.

Infortuni in itinere: passi avanti in Parlamento

incidente

incidente

La Commissione Ambiente del Senato ha recentemente approvato il testo di una norma che estende ai ciclisti l’indennizzo previsto per gli utilizzatori dei mezzi pubblici in caso d’infortuni in itinere, ossia per gli incidenti occorsi sui percorsi casa-lavoro. Ora si attende l’inserimento della proposta nel calendario parlamentare e la sua approvazione definitiva.

Attualmente, l’INAIL riconosce la copertura assicurativa per gli infortuni in bici solo se “necessitati”, ossia se non ci sono alternative alla bici (inesistenza di mezzi pubblici o incongruenza degli orari). Grazie ad un’interpretazione estensiva dell’Istituto, nel tempo l’utilizzo della bici è stato tutelato anche quando non c’è una reale necessità, ma limitatamente ai percorsi su piste ciclabili o strade protette.

In generale, però, essendo la bicicletta considerata un mezzo privato, molti lavoratori ciclisti si son visti negare il riconoscimento dell’infortunio dall’istituto assicurativo in quanto tenuti a usare il mezzo pubblico. In tal caso, l’infortunio viene degradato a semplice “malattia”, senza il riconoscimento di eventuali invalidità e delle tutele degli infortuni sul lavoro.

Sono quattro anni che la Fiab si batte per questo provvedimento con la campagna “In itinere“, cui ha aderito anche il Comune di Modena, finalizzata a superare gli attuali impedimenti normativi che svantaggiano i lavoratori-ciclisti, che pure non inquinano e praticano uno stile di vita salutare.

L’iniziativa parlamentare è stata assunta da Diego Zardini (primo firmatario), da Paolo Gandolfi e altri 24 deputati dell’Intergruppo Parlamentare Mobilità Nuova – Mobilità Ciclistica, che hanno presentato una proposta di legge per promuovere l’uso della bicicletta per recarsi al lavoro.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Albergabici per i viaggiatori esigenti

albergabici

albergabici

Un’indagine recente effettuata dal Parlamento Europeo («The European cycle route network Eurovelo») sottolinea come l’Italia rientri tra le mete preferite dai turisti in bicicletta provenienti dagli altri Paesi dell’Unione e dalla Svizzera. Questa potenzialità appare ancora largamente non sfruttata dagli operatori turistici del Belpaese, a differenza di quelli del centro-nord Europa.

Nell’organizzare le cicloescursioni di più giorni, per un turista è fondamentale individuare i punti di sosta che garantiscano servizi adeguati alle esigenze dei ciclisti. A tale scopo la Fiab ha predisposto “Albergabici, un sito che offre le informazioni più esaurienti su 1.000 alberghi italiani, hotel, pensioni, bed & breakfast, campeggi, ostelli, agriturismi, rifugi montani, residence, alberghi diffusi.

Cosa chiede il cicloturista in vacanza? La possibilità di poter alloggiare in strutture accoglienti, in cui le bici possono rimanere al sicuro durante la sosta, in cui reperire informazioni utili e in cui ci sia una piccola officina per poter far fronte ad ogni eventualità. Fra l’altro, è utile sapere se è possibile lavare ed asciugare gli indumenti tecnici, se è prevista una buona colazione, se c’è un sistema wi-fi gratuito e se si possono noleggiare le biciclette.

Il portale è tri-lingue (italiano, inglese e tedesco).

Infine nel sito sono evidenziati gli alloggi che hanno ottenuto da FIAB il riconoscimento di Albergabici “Amici della bicicletta”, avendo ricevuto l’attestazione come alloggi ideali per i cicloturisti perché garantiscono standard superiori di servizi.

Giuseppe Marano

sito albergabici

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