5×1000 a Fiab onlus

FIAB dalla parte di chi pedala. La mobilità in bicicletta è salute! Il 5×1000 per città più sicure e un ambiente più sano. C.F. 11543050154
Destinare il 5×1000 a Fiab Onlus è un gesto importante per sostenere le attività che la nostra associazione svolge su tutto il territorio nazionale.
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In un incontro pubblico sul Piano della mobilità ciclistica (21 aprile 2016), l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena, Gabriele Giacobazzi, ne ha richiamato i due obiettivi salienti: collegamento delle ciclabili in una rete più funzionale e realizzazione di zone a moderazione di velocità. Tutte ottime cose, certo, ma saranno sufficienti a far calare i veleni immessi dalle automobili nell’ambiente, come richiesto dalla Regione Emilia Romagna ai Comuni?

L’assenza di indicatori di risultati con cui valutare l’efficacia della ‘cura del pedale’ prevista dal Piano ne ridimensiona le iniziali ‘ambizioni’ (ridurre gli spostamenti automobilistici a favore di quelli ciclistici), proclamate dal sindaco, Giancarlo Muzzarelli, al momento della sua formulazione, oltre un anno fa.

Una politica della mobilità lungimirante non può che fondarsi su un ampio mix di misure coerenti e di medio-lungo periodo: messa in sicurezza delle strade per pedoni e ciclisti, contrasto ai furti di bici, zone a moderazione di velocità, agevolazioni per i sistemi di trasporto ecologici, disincentivi all’uso delle auto e incentivi all’uso della bicicletta.

Su quest’ultimo fattore, giungono good news dai ricercatori di UniMoRe: grazie ad un’applicazione per cellulari (We-City), è possibile calcolare la CO2 non emessa in atmosfera in relazione alla modalità di spostamento ecologica scelta dall’interessato (a piedi, in bici, col car-pooling e i mezzi pubblici).

Potendo disporre di tale informazione, la Fiab lancia al Comune di Modena, all’Ausl, ad Hera e a tutte le organizzazioni pubbliche e private disponibili una proposta concreta: impiegando We-City, potrebbero concordare incentivi (economici, di tempo libero, di servizi) da offrire ai propri dipendenti per gli spostamenti ecologici. D’altronde, già varie città e società premiano i collaboratori con denaro o giorni di congedo. A problemi concreti (l’inquinamento da traffico) si deve rispondere con soluzioni concrete e appetibili per i destinatari.

Giuseppe Marano

Il piano che non c’é

un piano per la mobilità a modena?

un piano per la mobilità a modena?

Da oltre un anno si aggira per la città il fantasma di un Piano della mobilità ciclistica che, al suo preannuncio, aveva suscitato attese e curiosità nei cittadini. Sostenuto a spada tratta dal nuovo sindaco modenese, Giancarlo Muzzarelli, che ne vedeva lo strumento per ridimensionare gli spostamenti automobilistici a favore di quelli ciclistici, è stato a lungo presentato come risolutivo per adeguare la realtà cittadina agli obiettivi ambiziosi del Piano dell’Aria della Regione Emilia Romagna, che richiede una decisa promozione dei mezzi ecologici nell’intento di ridurre l’inquinamento da traffico.

Elaborato nelle segrete stanze dell’Assessorato alla Mobilità, sventolato nelle pubbliche riunioni come il nuovo vademecum della mobilità sostenibile, vagliato nelle Commissioni istituzionali, il Piano continua tuttavia ad apparire inafferrabile e, soprattutto, non si capisce quando approderà in Consiglio comunale per la definitiva approvazione e messa in opera.

In concreto, cosa prevede?

Nell’ultima riunione pubblica di presentazione del Piano (giovedì 21 aprile 2016, presso la sala conferenze del Windsor Park), presenti numerosi rappresentanti delle associazioni ciclistiche e ambientaliste, l’assessore alla Mobilità, Gabriele Giacobazzi, ha indicato in due i punti salienti dello strumento di programmazione: riconnessione delle ciclabili in una rete più organica e funzionale e realizzazione di alcune zone a 30 km/h (moderazione della velocità).

Qualche chilometro di ciclabile in più e qualche limitato intervento di limitazione delle velocità nei quartieri residenziali davvero consentiranno di conseguire i risultati ‘ambiziosi’ indicati dalla Regione, vale a dire un deciso calo dei veleni immessi dalle automobili nell’ambiente?

Fra i tanti commenti al Piano, sono apparsi particolarmente indicativi quelli di Legambiente, della Fiab e di alcuni cittadini.

Legambiente: il programma presentato dall’Amministrazione appare senza una direzione strategica a favore della mobilità sostenibile e non è sostenuto da intenti adeguati alla gravità della situazione.

Fiab: il Piano è un insieme scoordinato di interventi, non indirizzati da obiettivi chiari e incisivi per la promozione della mobilità sostenibile, anche perché non sostenuto da un’analisi della situazione attuale e dei risultati che si intendono conseguire.

Cittadini: evidenziati i problemi della sicurezza stradale e dei furti delle bici, che ne limitano l’uso nelle quotidianità.

Nella sua replica, l’assessore Giacobazzi ha ribadito una serie di NO: no a investimenti cospicui sulla ciclabilità, no ai doppi sensi di circolazione per le bici nei sensi unici per le auto, no alla diffusione delle Zone a 30 km/h in tutti i principali quartieri della città, no allo storno di qualche milione di euro dai 2,9 miliardi di euro destinati alle autostrade progettate, compresa l’inutile bretella Campogalliano-Sassuolo, no a tutti gli altri interventi sollecitati dai rappresentanti delle associazioni intervenute.

L’assessore non si è addentrato nella discussione sugli obiettivi reali da conseguire, né tanto meno su come misurarli. Per lui queste sono quisquilie puramente burocratiche. Lui è un uomo del fare: se avrà i soldi, farà, se non avrà i soldi non farà.

Alla fine, tutti hanno capito che -ben che vada- il Piano sarà approvato a fine mandato dell’Amministrazione comunale, che quindi non si sente minimamente impegnata a porre in essere alcuna delle azioni in esso previste.

Come volevasi dimostrare: mentre si discute di un Piano delle ciclabilità che non c’é, si realizzano autostrade a gogò in un territorio già saturo di infrastrutture per le automobili. Una ben strana accezione del concetto, ormai chiaramente logoro, di mobilità sostenibile.

Giuseppe Marano

Mobilità ciclistica: calo significativo rispetto al 2015

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ciclisti urbani

I ciclisti modenesi sono calati sensibilmente rispetto al 2015. È questa la notizia più sconcertante (e inattesa) emersa dall’ annuale rilievo dei flussi dei biker in città attuata dalla Fiab di Modena. Il calo globale è del 4,5% sull’aprile 2015; rispetto al 2013 la riduzione ammonta a circa -15%. L’uso della bicicletta appare chiaramente entrato in una fase di crisi, dopo la notevole crescita documentata fino a tre anni orsono.

I dati sono stati raccolti dai volontari Fiab in 17 punti tra i più trafficati di Modena, fra le 7.30 e le 8.45 di martedì 12 aprile, lo stesso periodo degli anni precedenti, nell’intento di favorire una comparazione valida. I ciclisti censiti sono stati in tutto 3.700, gran parte dei quali transitati fra le 7.45 e le 8.45.

La top five degli incroci più trafficati dai ciclisti conferma il primato indiscusso di Buon Pastore/Sigonio, seguito a notevole distanza da Emilia est/Menotti, Canalchiaro/Ruà Frati e Medaglie d’Oro/Muratori (ex-equo); chiude Morane/Archirola. In queste intersezioni passa oltre un terzo di tutti i ciclisti censiti nei 17 punti di rilievo.

Gli incroci dove sono stati censiti i cali maggiori sono stati Medaglie d’Oro/Muratori, Canalchiaro/Ruà Frati, Emilia est/Menotti. All’opposto, Buon Pastore/Sigonio è risultato nettamente in crescita, seguito da Emilia ovest/Aldo Moro, Vignolese/Marzabotto.

A settembre la Fiab effettuerà il secondo rilievo annuale programmato. Si vedrà allora se il trend negativo colto negli ultimi anni sarà confermato o meno. Sta di fatto che la sensibile riduzione dei flussi ciclistici in città apre necessariamente la questione dell’efficacia delle politiche di promozione attuate dall’ente locale nelle legislature recenti, riproponendo seri interrogativi anche sul Piano della mobilità ciclistica, di prossima approvazione da parte dell’Amministrazione comunale, su cui si sono appuntate numerose critiche della Fiab.
15 aprile 2016
(Fiab Modena)

Si parte! ‘Donne in bici’ alla V edizione

donne in bici

donne in bici

Anche quest’anno, si parte: le volontarie Fiab prendono le vecchie grazielle, tolgono i pedali e le offrono alle donne straniere. Sono di diversa nazionalità, età, religione, costituzione fisica, sposate e non, con figli e non, con il velo e non. Sono diverse ma rese uguali dall’essere donne, sostenute tutte dall’entusiasmo, dalla caparbietà, dalla resistenza.

Per ora non vanno lontano: dopo alcuni giorni le più brave riescono a fare il giro del parcheggio dove si esercitano. D’altronde, alcune di loro prendono la bicicletta per la prima volta e devono familiarizzare con il mezzo, sostenute dalle volontarie che fanno “le ruotine”. Quando se la sentono, iniziano a pedalare da sole. Quello è il momento magico per tutti.

Sono ormai cinque anni che la Fiab di Modena propone ‘Donne in bici’ alle nuove “cittadine” straniere di Modena, con il patrocino del Comune e la collaborazione di ARCI, Casa delle Donne, UISP e Centro Territoriale Permanente.

L’associazione organizza due corsi l’anno, in primavera ed in autunno, articolato in sei lezioni, in cui la teoria si fonde con la pratica, finalizzate ad evidenziare l’importanza delle luci, del giubbotto catarifrangente, del campanello, dei freni efficienti, dei cartelli stradali. L’ultimo giorno vengono guidate in un’escursione nel traffico vero sulle strade cittadine. È il battesimo delle neo-cicliste.

Ad ogni corso partecipano circa dieci “allieve” supportate da altrettante volontarie, a volte ex allieve. In effetti, condividere, partecipare e accogliere sono le parole chiave di questa originale esperienza, perché per tutte le donne, allieve e volontarie, la bici spalleggia, fiancheggia e sostiene nella quotidianità.

Gabriella Tritta
Fiab Modena

articolo 10 aprile 2016

articolo 10 aprile 2016

Nomina amministratore unico AMO (Agenzia Mobilità Modena): appello della Fiab per la candidatura dell’urbanista Lorenzo Carapellese

Lorenzo Carapellese

Lorenzo Carapellese

Nomina amministratore unico per AMO (Agenzia Mobilità Modena).
Appello della Fiab per la candidatura dell’urbanista Lorenzo Carapellese

La nomina del nuovo Amministratore unico al vertice di AMO costituisce una importante occasione per migliorare la città e il territorio modenese, attraverso una più incisiva politica sul trasporto pubblico locale ed una mobilità più sostenibile, fortemente integrata con la pedonalità e la ciclabilità.

È evidente che il potenziale del trasporto pubblico è notevole, sia per i mezzi che per le competenze tecniche e professionali in dotazione. Se ben diretti, potrebbero validamente contribuire a praticare un nuovo modello di mobilità più rispettoso della qualità urbana, dell’ambiente e della salute, in sintonia con un nuovo Piano Strutturale Comunale adeguato alla sfida degli anni a venire.

In particolare, occorre che AMO svolga un ruolo strategico, alla cui base siano posti tre principi ispiratori fondamentali:

  • una visione unitaria di Modena e dei territori limitrofi di maggiore interesse (area vasta: Reggio Emilia, Modena, Ferrara)
  • il trasporto pubblico come un diritto, al pari di altri diritti elementari, accessibile anche per i ceti popolari
  • il trasporto pubblico come leva per favorire lo sviluppo economico e sociale.

Perché possa svolgere tale funzione, AMO ha bisogno di essere diretta da una personalità esperta sul piano tecnico (urbanistico e trasportistico), indipendente dalle forze politiche, capace di aprire nuove e originali relazioni con Enti e Istituzioni impegnate sul terreno della mobilità sostenibile e di incoraggiare il rapporto diretto con i cittadini.

L’urbanista modenese Lorenzo Carapellese risponde alla figura cercata, in virtù delle sue documentate esperienze professionali nazionali e internazionali, sia in campo urbanistico che della mobilità, della sua sensibilità ai temi della tutela ambientale e della coesione sociale, perfettamente attrezzato per fronteggiare la responsabilità che comporta la direzione di AMO.

Per queste ragioni, la FIAB di Modena lancia un appello alle forze politiche e sociali e alle istanze del territorio affinché sostengano la nomina dell’urbanista Carapellese al ruolo di Presidente di AMO, sottoscrivendo la richiesta formale indirizzata al Sindaco del Comune di Modena (il modulo di candidatura ed il curriculum di Carapellese sono scaricabili dal sito www.modenainbici.it).

FIAB Modena
29 marzo 2016

I DIVERSI COLORI DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE: corso per insegnare alle donne straniere ad andare in bicicletta

I DIVERSI COLORI DELLA MOBILITA’ SOSTENIBILE: corso per insegnare alle donnrossella-donne-stranieree straniere ad andare in bicicletta

La Fiab parte con un nuovo corso per insegnare alle donne straniere l’uso della bicicletta: i corsi si terranno il martedi ed il giovedi a partire dal 29 marzo fino al 14 aprile presso la sede Arci di Via IV Novembre 40 Modena dalle h. 18 alle h. 19,15

Anche quest’anno, grazie all’aiuto ed alla disponibilità dell’Arci e della Uisp che ci concedono di essere presenti in un luogo protetto e di lasciare in deposito le biciclette che utilizzeremo per il corso, cercheremo di dare delle risposte al bisogno di autonomia di 9 donne di varia nazionalità.

Collaborano con noi tante volontarie e l’associazione Casa della Donna contro la Violenza.

Siamo dunque pronte per questa nuova avventura!!

CALENDARIO

  • Martedi 29/03/2016 – sede Arci – Dalle 18 alle 19,30
  • giovedi 31.3.2016 – sede Arci – Dalle 18 alle 19,30
  • martedi 05.04.2016 – sede Arci – Dalle 18 alle 19,30 – lezione teorica
  • giovedì 07.04.2016 – sede Arci – Dalle 18 alle 19,30
  • martedi 12.04.2016 – sede Arci – Dalle 18 alle 19,30
  • giovedi 14.04.2016 – sede Arci – Dalle 18 alle 19,30

Per Informazioni telefonare a Luana 3384882782 – Gabriella 3332897771 – Diana 3474506510

Venire con scarpe basse e vestiti comodi – Le biciclette le forniamo noi

«L’uso della bicicletta è stato fondamentale

per l’emancipazione della donna

più di qualunque altra cosa al mondo»

SUSAN B. ANTHONY, 1896

corso donne

corso donne

Archivio e territorio, un legame inscindibile: sinergie di valorizzazione culturale tra Modena e Bologna

longobardi e bizantini

longobardi e bizantini

Salone d’Onore dell’Arcivescovado di Modena, 19 marzo 2016 alle ore 17
Archivio e territorio, un legame inscindibile: sinergie di valorizzazione culturale tra Modena e Bologna

Il 19 marzo, ore 17, la Fiab partecipa alla Tavola rotonda organizzata dall’Archivio di Stato di Modena sul legame inscindibile tra la conoscenza, lo studio della storia e della cartografia e la valorizzazione e lo sviluppo turistico del territorio.

Si parlerà di una esperienza che ha coniugato l’esame delle fonti dirette, le lezioni di storia e di cartografia e le escursioni en plein air per vedere e riconoscere le antiche reti viarie e le tracce ancora presenti nei nostri territori. Tracce antiche, misconosciute, ma ancora vive e fruibili dagli studenti, dagli abitanti e dai turisti.

Il fil rouge di questa esperienza parte dallo storico viaggio dei Longobardi dalla Scandinavia all’Italia e dalle tracce del loro insediamento sulle nostre terre, radicando longeve tradizioni culturali e creando una frontiera contro i Bizantini lungo il fiume Panaro.

volantino tavola rotonda

volantino tavola rotonda

ANDAR PER MULINI NEL MODENESE: Itinerario ideale tra i mulini da cereali e i corsi d’acqua nel territorio della provincia

mulino di gombola (MO)

mulino di gombola (MO)

Domenica 20 marzo, ore 17 – Palazzo dei Musei, Sala ex Oratorio
ANDAR PER MULINI NEL MODENESE: Itinerario ideale tra i mulini da cereali e i corsi d’acqua nel territorio della provincia

Il progetto Pane a Villa Sorra. Percorso partecipato dalla semina alla tavola, entrato nel suo secondo anno di attività, prosegue nella riscoperta delle tradizioni agricole del nostro territorio sviluppando il tema degli antichi mulini ad acqua. Ne parla Antonella Manicardi che si è spesso occupata dei mulini storicamente presenti nei bacini idrografici di Secchia e Panaro. In passato la presenza dei mulini era strettamente connessa al fitto reticolo di corsi d’acqua del modenese e ha lasciato ampie tracce nei documenti, nelle fotografie e nei toponimi.

Oggi i mulini sopravvivono spesso come edifici irriconoscibili e solo pochissimi ancora lavorano.

Al termine, Giuseppe Marano introduce le attività degli Amici della Bicicletta presentando la “Pedalata Modena-Villa Sorra (e dintorni)” di domenica 10 aprile dal titolo “Alla scoperta del paesaggio agrario della pianura modenese”, percorso illustrato da Eraldo Antonini, in collaborazione con Garden Club Modena.

Alle ore 18.30 aperitivo con ricette a base di “Pane di Villa Sorra” presso la Caffetteria di Palazzo dei Musei (€ 5 su prenotazione, T. 059 2033125,
palazzo.musei@comune.modena.it)

Ingresso libero

Anche Fiab si schiera contro le trivelle per una nuova politica energetica

stop trivelle

stop trivelle

Anche Fiab si schiera per il referendum per fermare le trivelle, che si terrà il 17 aprile, promosso da dieci consigli regionali. Una scelta coerente con le posizioni ambientaliste e per un nuovo modello di sviluppo che caratterizzano da sempre l’attività e le iniziative della Federazione italiana amici della bicicletta. D’altra parte molte associazioni locali avevano già aderito ai diversi Comitati formati o che si stanno formano in tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema intorno al quale si gioca un futuro meno dipendente dal petrolio.

«Occorre investire su un diverso modello energetico che ha poi ripercussioni sulla diffusione di un nuovo modello di mobilità di cui la bicicletta è una parte importante– ha commentato il presidente di Fiab Giulietta Pagliaccio – Questo significa anche riconvertire la politica industriale del nostro Paese per costruire nuove opportunità di lavoro e creare le condizioni per una minore dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili».

L’invito è di votare SI’ per abrogare la norma introdotta dall’ultima Legge di Stabilità che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas che insistono nella zona di mare vicina alla costa di non avere più scadenza. Con la Legge di Stabilità 2016, infatti, le licenze già in essere entro le 12 miglia dalla costa sono diventate “sine die”.

Le trivelle sono il simbolo tecnologico del petrolio: vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby.

http://www.fermaletrivelle.it/