Per Chiara

L’ultimo dei suoi giri in bici è stato il Cammino della Plata, da Siviglia a Santiago de Compostela, partenza settembre 2019.

Per lei, ciclista dalle buone gambe, una sfida non solo fisica, ma anche psicologica: da anni ammalata, le cure sembravano darle qualche speranza, ma naturalmente era provata. Eppure è arrivata fino in fondo, con grinta e fierezza e – al ritorno da quel viaggio – ne parlava come di una esperienza molto faticosa ma anche piena di bellezza.

Raccontava che – arrivata con la sua bici sulla piazza, davanti al santuario – aveva vissuto e sentito anche negli altri compagni di viaggio – un’esperienza di pura gioia. Aveva respirato gioia.

Perché lei era così: senza mezze misure, in tutte le cose della sua vita. Una donna dalle forti passioni.

Per la sua famiglia innanzitutto, per le due figlie Francesca e Giovanna e per i nipoti  Matilde e Tommaso, di cui non perdeva occasione di raccontare le piccole e grandi imprese e per i quali combatteva modelli distorti di società.

Per la letteratura, che aveva insegnato al Muratori. Per lei Dante e Leopardi non erano solo materie da insegnare ma maestri di vita, e lo sa bene chi ha condiviso con lei il viaggio in bici a Recanati; non solo pedali, ma anche poesie e racconti.

Per la musica, Mozart soprattutto, che ascoltava “quando sentiva in testa le vespe che ronzavano”. Anche negli ultimi tempi, bastava mettere su un CD di Mozart e pian piano il ronzio cessava. E poi il coro gospel, anche quello vissuto con la voce e l’anima.

Per il mare. Aveva scoperto negli ultimi anni la bellezza della barca a vela e naturalmente – quando pioveva e tirava vento – preferiva star fuori, per sentire tutta la potenza del mare.

Ultimamente, sempre più stanca, si riposava spesso sul divano, e questa è delle ultime immagini che conservo di lei: una grande sala, piena di luce, a distanza di sicurezza Chiara dolcemente allungata sul divano, così diversa da tutti noi “leoni in gabbia” che scalpitiamo per andare a fare una gita, con una lentezza di gesti in qualche modo coerente con il tempo che stiamo vivendo. Diceva: “per chi sa di averne poco, questo tempo lento non è una condanna, ma un dono. Per assaporare ogni piccola cosa. Un dolce addio a questo mondo fisico con tutta la sua bellezza di cui ci è stato dato di fare esperienza”.

Così si andava da lei non per compatire, ma per cercare pace.

Ciao Chiara!

 

Pubblicato in Attività del Direttivo.

7 Commenti

  1. Non so da dove cominciare, mi sembra di averla sempre conosciuta ma in realtà è solo da qualche anno che pedaliamo insieme. Oddio, dire solo che pedaliamo con FIAB è riduttivo, perchè per noi la bici è un semplice strumento per conoscere luoghi, storie e persone. E se poi pedali con una prof come Chiara, allora ogni metro è buono per una conversazione che parte da una pianta, uno stile architettonico, una località ma che poi inevitabilmente riporta all’origine del nome, la sua etimologia greco latina. Quando aveva voglia di parlare: infatti non era insolito che si appartasse alla fine del gruppo (od in testa negli ultimi anni in cui era tra le più allenate!) per cantare e godersi il paesaggio. Perchè l’altra passione oltre alla conoscenza classica, era la musica. Cantata in bici, o suonata alla sera quando trovava un pianoforte. Come quella sera a Spoleto alla fine della traversata dei Monti Sibillini 90 km sotto la pioggia, od a Agrigento attendendo che spiovesse per partire.
    Con noi cicloturisti ambientalisti ha condiviso progetti e speranze di un futuro migliore, per i suoi nipotini e per quelli di tutti. Infatti in pochi anni si è impegnata in prima persona sia nel direttivo che nella organizzazione di gite, a stretto carattere culturale, naturalmente. Sulle tracce del Pascoli, Carducci, Leopardi. Tutte autori che studiati sui libri erano noiosi, ma cambiavano aspetto se raccontati da Chiara sui luoghi dove avevano vissuto.

    Chiara era la compagna di viaggio ideale: mai una discussione, una lamentela, ma sorrisi, pensieri e musica. La portiamo nel cuore, con i suoi capelli al vento in sella alla sua bici.

  2. … ella negli occhi pur mi restava, e nell’incerto raggio del sol vederla io credeva ancora. G. L.

  3. Ciao Chiara, te ne sei andata dolcemente, così hanno detto le tue figliole. E io immagino anche con il sorriso sulle labbra, una dolce ma allo stesso tempo ironica e canzonatoria espressione. 

    Quando ti ho conosciuta ero un po’ guardinga nei tuoi confronti, mi parevi una che sta un po’ sulle sue: tu, prof di lettere del Muratori, io che non so scrivere due parole in croce! Poi siamo diventate amiche, quello che io avevo scambiato per altezzosità era solo velata timidezza.

    Voglio ricordarti piena di vita e di energia, caparbia e tenace in bici, attenta e sensibile nelle relazioni, un po’ fricchettona e molto femminista. 
    Compagna di pedalate, camminate, vacanze, viaggi, chiacchierate, discussioni e riflessioni… e di risate.
    Ammiravo il tuo modo di pensare sopra le righe, i tuoi commenti acuti e pungenti, mai sgarbati; mi piaceva la tua capacità di trovare sempre il lato positivo nelle persone e nelle situazioni, di scrivere, di raccontare, e di parlare di lettetatura. E ti sento ancora quando, dopo avermi narrato a lungo, su mia richiesta, di poeti a noi cari,  ti fermavi dicendo: ” Ma sei sicura che non ti sto annoiando?”

  4. Conosciuta solo in occasione della nostra pedalata a Santiago. Durante questo brevissimo tempo ho scoperto in te tutte le cose che gli amici di lunga data raccontano.
    Sarà impossibile dimenticarti …come fossi stata mia amica di sempre.

  5. Dopo tanto tempo, proprio oggi pomeriggio, ho voluto dare un’occhiata al vs profilo FB e, fra una articolo e l’altro, leggere che Chiara non è più fra noi mi ha sconvolto. Di lei ho un ricordo indelebile e molto intenso. Ho conosciuto Chiara circa 13 anni fa quando ero iscritto alla vs associazione ed ero presente a quasi tutte le vs uscite. Pedalare affiancati a lei si macinavano chilometri senza sentire la fatica e lo scorrere del tempo. Il ns era un dialogare condiviso perchè entrambi insegnanti e, anche se lei appena andata in pensione, ci si scambiava opinioni ed esperienze trascorse perchè dai racconti di Chiara, docente dalle grandi qualità umane, mi accorgevo che “c’era sempre qualcosa da imparare”. I ricordi sono tanti. Lungo la Romantikstrasse da Fussen a Monaco di Baviera, insieme le ns fughe in avanti per poi, la sera a cena, dividerci la romanzina di Eugenia, la coordinatrice del gruppo. Instancabile scalatrice e inseparabile compagna di pedali lungo il tour dell’Argentario con salite impossibili che ci obbligavano a scendere dalla bici. Indimenticabile la discesa con un vento contrario “impossibile”, lungo la ciclabile del lago di Resia fino a Merano. Con noi anche Armando con cui mi davo il cambio per tenere coperta Chiara che, sorprendente, riusciva a starci a ruota ad una media impegnativa anche per il ciclista più allenato. Per me Chiara era una donna intelligente, caparbia, spontanea e leale. Sapere che non la incontrerò più…..mi rattrista tantissimo perché le poche e ultime volte che capitava di incontrarci in un attimo si creava “un bel momento”…quella particolare e indefinita sintonia come quando si pedalava insieme. Ciao Chiara….di te conserverò sempre un bellissimo ricordo.

  6. Sono una ex collega di Chiara, al Liceo Muratori. Ho per caso scoperto poco fa questo bellissimo ricordo di Chiara che mi ha molto commossa. L’ho subito condiviso con altre colleghe che, come me, sono state molto addolorate dalla sua scomparsa. Anche a nome loro ringrazio per questa bella testimonianza.
    Chiara era molto amata da colleghi/e e studenti che la ricordano con tantissimo affetto. Sul sito del Liceo Muratori San Carlo diverse persone hanno voluto lasciare un ricordo, con il grande rammarico di non averla potuta accompagnare nel suo ultimo viaggio.

  7. Sono amica di Chiara da anni. Insieme abbiamo frequentato la stessa palestra, condiviso stage di yoga, cenette ai ristoranti e per ultimo il corso di gospel (a cui io ho rinunciato x problemi di salute e lavorativi). E’ stato bello conoscere un’anima splendida come quella di Chiara, sempre positiva, piena di fede ed impegnata in prima persona in quello in cui credeva. Il mio vuole essere non un ricordo ma un arrivederci. Buon Viaggio cara amica.

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