Ciclabile Via Giardini: un’occasione d’oro per la zona del Gallo

i parcheggi attuali in via giardini - zona gallo

i parcheggi attuali in via giardini – zona gallo

Il dibattito sul progetto di ciclo pedonale di Via Giardini (nel tratto Corassori/Risorgimento) approvato dal Comune di Modena ha finora trascurato un aspetto che invece riveste notevole valore per il Coordinamento associazioni mobilità nuova, la sigla che riunisce 10 organizzazioni ambientaliste cittadine.

La finalità prioritaria della proposta di ciclabile sul lato est di Via Giardini avanzata dal Coordinamento (alternativa a quella sul alto ovest approvata dal Comune) è di attuare una riqualificazione significativa dell’area del Gallo, di cui beneficeranno tanto gli esercizi commerciali e i residenti che i ciclisti e i pedoni.

Punto di partenza della proposta del Coordinamento è il declassamento di Via Giardini attuato dal PSC e dal POC vigenti (gli strumenti del piano regolatore) a strada urbana di quartiere, che prevede la riduzione delle ampiezze dei sensi di marcia degli autoveicoli e percorsi ciclabili e pedonali indipendenti su entrambi i lati della strada.

L’utilità e l’urgenza di questo intervento migliorativo emerge dalla ricognizione puntuale del lato est di Via Giardini che oggi appare molto trascurato e disordinato, dov’è difficile e pericoloso non solo spostarsi a piedi e in bicicletta per frequentare gli esercizi commerciali, ma anche in auto, a causa di diffusi e frequenti comportamenti contrari al codice della strada.

Particolarmente nella zona del Gallo, il lato est offre l’immagine di un assedio massiccio di automobili fin sulla soglia dei negozi e degli ingressi dei condomini residenziali, costringendo a una difesa strenua degli spazi pedonali che, in alcuni casi (Bar del Gallo), è stata attuata col ricorso massiccio a paletti metallici dissuasori.

Il percorso fra Piazzale Risorgimento e Via Pace è costellato di contenitori per i rifiuti raggruppati in modo disordinato e rastrelliere obsolete, mentre la sosta autoveicolare in doppia fila è la norma. Tra Via Lana a Via Vaccari circa 25 automobili parcheggiano abitualmente in area con divieto di fermata e sosta nella sottostrada che affianca Via Giardini. Lo stesso accade tra Via Vaccari e Via Pace, dove numerosi autoveicoli sostano direttamente sul marciapiede pubblico.

Proponendo al Comune di ricavare la ciclabile sul lato est nel tratto Pace / Risorgimento, il Coordinamento ha fatto dunque emergere l’esigenza impellente di risanare un ambiente urbano importante, alle porte del centro storico, dal carattere tipicamente residenziale e commerciale che oggi appare molto trascurato. L’intervento è realizzabile senza ridurre la sosta veicolare né spostare la linea elettrica dei filobus, ed è anche più economico perché utilizzerebbe la sottostrada esistente presso la sede della Polizia Stradale. Da questo punto di vista, sono apprezzabili le isole pedonali previste dal progetto comunale per l’attraversamento di Via Giardini finalizzate alla fruibilità e alla sicurezza dei cittadini e dei clienti.

Il risultato atteso sarebbe straordinario: a fronte di una spesa contenuta, affiancando la ciclabile al pedonale, si creerebbe un arioso e godibile corridoio, percorribile in sicurezza e piacere dai numerosi frequentatori della zona, generando così le condizioni ideali per lo shopping e l’incontro fra le persone, oltre che per la circolazione di bici e pedoni.

Per il Coordinamento associazioni mobilità nuova
Giorgio Castelli
(Fiab Modena)

Ciclabile via Giardini: le puntualizzazioni del coordinamento associazioni mobilità nuova

via giardini

via giardini – parcheggi abusivi?

In questi giorni si è sviluppato un ampio e acceso dibattito sul progetto comunale del percorso ciclabile della via Giardini, da tempo richiesto dai cittadini.

Il Coordinamento delle associazioni per la Mobilità Nuova, che raggruppa 11 associazioni modenesi fortemente interessate a una mobilità più sicura ed efficiente, ha presentato agli assessori Arletti e Giacobazzi una serie di proposte migliorative, illustrate in un’assemblea pubblica e ai mezzi di informazione.

Come in tutti i dibattiti vi sono state inevitabili semplificazioni e forzature, ma nelle dichiarazioni dell’assessore Arletti sono comparse delle imprecisioni sulle proposte del Coordinamento delle associazioni che richiedono alcune precisazioni.

La proposta migliorativa del Coordinamento non prevede l’eliminazione di nessun posto auto rispetto agli attuali, né la soppressione di una corsia stradale, che invece è stata proposta dal Comune.

Le associazioni chiedono un percorso dedicato alle biciclette non promiscuo con i pedoni, com’è invece previsto nel progetto comunale. I pedoni hanno diritto alla sicurezza e i ciclisti hanno diritto alla scorrevolezza, come ogni cittadino che si debba recare al lavoro o a scuola in tempo utile. Nessuno chiede percorsi da ciclista professionista, come ha dichiarato l’assessore, perché i professionisti usano la “bici da strada” e vanno solo in strada.

Merita alcune osservazioni anche la sensibilità degli assessori alla partecipazione dei cittadini. Il progetto preliminare è stato elaborato dal Comune nei primi mesi dello scorso anno ed è stato ammesso al finanziamento regionale alla fine di aprile 2013. Le associazioni, che in quei mesi hanno collaborato col Comune alle domeniche senz’auto e che si sono incontrate tre volte al tavolo comunale sulla mobilità, ne sono state informate solo il 29 di novembre 2013. Alle nostre prime osservazioni critiche gli assessori Giacobazzi e Arletti hanno risposto che i tempi per un’eventuale revisione non c’erano, pena la perdita del finanziamento regionale.

Va segnalato che numerosi Comuni che l’hanno chiesto, hanno già ottenuto una proroga.

All’assemblea pubblica convocata dal Comune il 9 dicembre al Memo, pubblicizzata con un comunicato stampa con due giorni di preavviso e senza avvertire direttamente le associazioni, era presente una sola cittadina, oltre a noi, che ha chiesto un intervento su viale Jacopo Barozzi. Speriamo che vi sia il modo di sviluppare a breve un confronto costruttivo, pubblico e aperto a tutti.

Per il Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità Nuova
Giorgio Castelli

BICI BEFANA A FORNOVO: La Befana arriva in bicicletta

3 bici-befane FIAB a Fornovo

3 bici-befane FIAB a Fornovo

BICI BEFANA A FORNOVO: La Befana arriva in bicicletta
di Mara Gaido

La befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito alla romana, viva viva la befana!

E il giorno dell’Epifania, modenesi e reggiani hanno raggiunto gli amici della Fiab a Parma per andare insieme al meeting delle befane di Fornovo. Un gruppo di 30 persone, befane, befani e … re magi che, come da tradizione, arrivano il 6 gennaio, è partito confortato da un clima inaspettato e da un sole che ci ha riscaldati per tutta la giornata.

Percorrendo stradine secondarie, tra campi in cui si intravedevano già le prime margherite, siamo arrivati al bell’ insediamento medievale della corte di Giarola, dove gli amici di Parma ci hanno riservato una graditissima sorpresa: un break di conforto energetico con panettone, torrone, caffè, the, bibite e vin brulé. Abbiamo approfittato della sosta per gli ultimi ritocchi all’ abbigliamento e, dopo una pedalata di una decina di km, ci siamo trovati a Fornovo in pieno clima “befanesco”: parcheggiate e messe al sicuro le nostre bici ci siamo accodati alla sfilata delle befane che si snodava per le vie del paese .

La giornata è stata festosa, le bancarelle tante e i nostri travestimenti, per lo più fatti in casa, alla fine della giornata si sono rivelati più caldi del previsto: c’è addirittura chi ha ventilato l’idea di usare in futuro il foulard al posto del cappellino tecnico …

Ciclisti a Modena: figli di un dio minore

il progetto di tangenziale delle biciclette di Bologna

il progetto di tangenziale delle biciclette di Bologna

La protesta dei ciclisti per il progetto della ciclabile di Via Giardini approvato dal Comune di Modena non accenna a placarsi. Due punti essenziali non convincono: la frammentazione dell’itinerario da Viale Corassori a Piazzale Risorgimento in due tratti, uno sul lato est e l’altro sul lato ovest dell’importante strada; la mancata riqualificazione del tratto ciclo pedonale fra Viale Corassori e Viale Amendola, ricavato su uno stretto marciapiede, pur in presenza di una carreggiata amplissima.

Gli amministratori non hanno precisato le ragioni delle scelte adottate né hanno finora accolto alcuna delle osservazioni formulate dal “Coordinamento associazioni mobilità nuova” (a cui aderiscono 11 organizzazioni) contenute in un documento dettagliato, inviato a dicembre al Comune e alla Regione (la Regione cofinanzia il 60% dell’opera).

Seppur non nuovo, questo atteggiamento ostile nei confronti delle istanze del territorio cozza contro il clima di collaborazione creato da altre amministrazioni comunali. L’esempio del progetto “Tangenziale delle biciclette” di Bologna evidenzia l’arretratezza metodologica degli amministratori modenesi.

Il progetto bolognese prevede la realizzazione di un anello ciclistico di circa 5 km intorno alla città, collegando al centro le piste esistenti. La novità dell’intervento è nel metodo: il progetto è frutto del lavoro congiunto dei tecnici del Comune, delle associazioni di ciclisti e dei cittadini che hanno partecipato al laboratorio di progettazione partecipata “In bici sui viali” (attivato nel 2011) da cui sono uscite le soluzioni più adeguate per il percorso, i materiali da utilizzare fino ai colori e agli arredi. Proprio com’è avvenuto a Modena per la ciclabile di Via Giardini.

Giuseppe Marano
Gazzetta di Modena – 5 gennaio 2014

Link al Laboratorio In bici sui Viali

 

Bad news e good news dal mondo per i ciclisti

Heathrow cycle hub

Il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico ad alta quota (progetto Share) ha infranto un altro mito, secondo cui sul nostro pianeta esisterebbero aree incontaminate come le montagne. Grazie alle “Piramidi” (sistemi di rilevazione della composizione dell’aria) sparse su 28 alte vette in tutto il mondo, è emerso che -pur lontanissime dalle grandi città- queste località presentano livelli preoccupanti di black carbon (fuliggine) prodotti dal traffico e dalle lavorazioni industriali.

Rassegnarsi? No, grazie! Anche perché esistono concrete contromisure efficaci. Il punto di partenza è chiaro: il paradigma autocentrico (ci si sposta solo con gli autoveicoli) è superato dalla storia e va sostituito con un sistema di trasporti basato sui mezzi ecologici (bici, pedonalità, mezzi pubblici). Questo obiettivo è particolarmente importante per Modena, dove in un decennio gli spostamenti autoveicolari sono passati dal 76 al 79 per cento sul totale, peggiorando la situazione ambientale.

In Italia e nel mondo, molti enti pubblici e privati operano per il cambiamento. Due esempi daranno l’idea della rivoluzione in corso e costituiscono un esempio di buone pratiche anche per il Comune di Modena.

Il Comune di Lodi ha approvato il BiciPlan che definisce le linee di sviluppo della mobilità cittadina con le due ruote per i prossimi anni, prevedendo circa 80 interventi di promozione della ciclabilità, fra cui anche zone a 20 km/h.

L’aeroporto londinese di Heathrow ha attivato il Cycle hub per agevolare i ciclisti che si rechino in ufficio in bici. Grazie ad una tessera gratuita, i ciclo lavoratori possono godere di facilitazioni e sconti per l’acquisto di biciclette, abbigliamento e accessori, la custodia del mezzo, le riparazioni presso una ciclo officina. Piccoli incentivi che producono grandi risultati e mutamenti culturali.

Giuseppe Marano

La provincia pedala, rassegna stampa di dicembre 2013

CARPI – Occorrono più soldi per sistemare le ciclabili

La “Consulta per l’Ambiente” lancia l’appello: servono soldi per la manutenzione delle piste ciclabili. Occorre eliminare pericolosissime buche, dossi ed elementi che intralciano il passaggio delle biciclette. I punti critici sono òolti, ne citiamo alcuni: la pista di via Nuova Ponente, di viale Peruzzi e di via Guido Fassi. Per il fondo malmesso molti ciclisti preferiscono circolare sul marciapiede anziché sulla ciclabile. Di conseguenza non capita di rado che tra pedoni e ciclisti vi sia qualche scambio “acceso” sull’uso improprio del camminamento pedonale.

 

CARPI – C’è l’ok alla nuova ciclabile. Sarà pronta a primavera

Si realizza un desiderio di tantissimi carpigiani: la pista ciclabile di collegamento tra la zona piscine e l’area che oggi ospita, oltre al cinema Spacecity, la nuova “Palestra della solidarietà”, inaugurata recentemente. Sarà un’opera strategica per la mobilità scolastica, ne gioveranno gli istituti d’istruzione che la mattina utilizzano la nuova palestra: a piedi, in pochi minuti, dal polo scolastico, si potrò raggiungere la struttura sportiva. Tra pochi mesi, dunque, stop al dispendioso utilizzo di bus per raggiungere via dell’Industria, oggi unico punto d’accesso alla palestra.

 

FORMIGINE – Punta sulla bici. Meno smog e più salute

Prosegue il percorso verso la Formigine del futuro. La parola chiave è “mobilità dolce” una rete che permetta collegamenti in tutte le direzioni raggiungendo le frazioni senza utilizzare l’auto. La città ha già 34 chilometri di piste ciclabili; gli interventi sulla mobilità hanno lo scopo di consentire ai cittadini di trovare un’alternativa “sostenibile” alle auto riducendo le emissioni e aumentando l’attività fisica. Per realizzare la ciclo pedonale Modena-Formigine è stato avviato un percorso di collaborazione con l’amministrazione di Modena; sarà possibile andare in bici fino all’ospedale di Baggiovara.

Ciò che conta è la bicicletta. La ricerca della felicità su due ruote

penn - ciò che conta è la bicicletta

penn – ciò che conta è la bicicletta

Robert Penn, Ciò che conta è la bicicletta. La ricerca della felicità su due ruote, Ponte alle Grazie 2011

Robert Penn va in bicicletta da quando ha memoria, ci ha anche fatto il giro del mondo. Tuttavia, nessuna delle innumerevoli due ruote che ha posseduto è riuscita a incarnare fino in fondo questa sua autentica devozione. A un certo punto è arrivato il momento di farsi fare una nuova bicicletta, un gioiellino costruito su misura, in grado di riflettere appieno lo stato di grazia in cui si trova mentre pedala, quello di “un comune mortale in contatto con gli dèi”.

Il libro è dunque un viaggio nella progettazione e nella costruzione della bici dei sogni. Da Stoke-on-Trent, dove un artigiano gli cuce addosso un telaio fatto a mano, alla California, patria delle mountain bike, dove nel retro di un anonimo negozio Robert assiste alla nascita delle ruote, passando per Portland, Milano e Conventry, culla della bicicletta moderna, è il racconto di una storia d’amore.

E già che c’è, pezzo dopo pezzo, Penn coglie l’occasione di esplorare la cultura, la scienza e la storia della bicicletta, per narrarci come abbia cambiato il corso della storia dell’uomo: dall’invenzione del “cavallo della gente comune” al suo ruolo nell’emancipazione della donna, fino al fascino immortale di Giro d’Italia e Tour de France.

Ecco perché pedaliamo. Ecco perché questa macchina così semplice rimane al centro della nostra vita oggi

Ciclabile Via Giardini: lettera per il Sindaco e Assessori Arletti, Giacobazzi e Marino

Cari amici,
la Fiab e le principali sigle ambientaliste di Modena (riunite nel Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità nuova) hanno espresso severe critiche al progetto del Comune per realizzare il tratto di ciclo-pedonale di Via Giardini, nel tratto compreso tra viale Corassori e Largo Risorgimento, ritenendolo insufficiente a garantire la fruibilità, la sicurezza e la continuità dei percorsi.
Il parere del Coordinamento è stato formalmente presentato al Comune di Modena e alla Regione Emilia Romagna, che cofinanzia l’opera.
Nell’intento di rafforzare la richiesta di modifica del progetto, abbiamo deciso di avviare diverse azioni pubbliche, fra cui l’invio di email di protesta e di proposta al Sindaco e ai due assessori competenti, Arletti e Giacobazzi, coinvolgendo soci e amici.
Vi chiediamo perciò di inviare l’email col testo agli indirizzi sotto riportati, tenendo conto che ognuno potrà aggiungere al testo standard ulteriori ed eventuali considerazioni personali ritenute più adeguate.
Diffondete l’appello del Coordinamento anche ai vostri amici, per incrementare il numero degli invii.Grazie.
Giorgio Castelli
Presidente Fiab Modena
Testo base da spedire con email:
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Al Sindaco e Assessori Arletti, Giacobazzi e Marino,
il  percorso ciclabile di Via Giardini, nel tratto compreso tra viale Corassori e Largo Risorgimento, è un’opera necessaria e da lungo attesa dai cittadini, ma il progetto elaborato dal Comune non risulta sufficiente a garantire la continuità, la fruibilità, la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.

Il percorso individuato e le soluzioni adottate hanno suscitato un diffuso disagio e sollevato obiezioni di merito che non si possono liquidare con superficialità. Prima di tutto risulta inspiegabile la segmentazione dell’itinerario in due tratti, collocati parte sul lato est e parte sul lato ovest della strada. Una soluzione irrazionale e inaccettabile, destinata a generare insicurezza nelle percorrenze ed a provocare uno scarso utilizzo del tratto ovest da parte dei cittadini. Altrettanto incomprensibile appare la decisione di prevedere la gran parte del percorso in uno spazio promiscuo tra ciclisti e pedoni, sacrificandoli entrambi in un tratto assai frequentato.

Si perde anche l’occasione di riqualificare il tratto ciclo pedonale fra l’incrocio con viale Corassori e viale Amendola, ricavato in modo del tutto inadeguato su uno stretto marciapiede, lasciando mal servito l’accesso alle scuole medie Guidotti ed incompiuto il collegamento con Baggiovara.
In linea con quanto formalmente richiesto dal Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità nuova al Comune di Modena e alla Regione Emilia Romagna, cofinanziatrice dell’opera, vi invitiamo a modificare il progetto predisposto, adottando le seguenti modifiche:

1) collocazione della pista ciclabile integralmente sul lato est di Via Giardini, utilizzando senza particolari modifiche la sottostrada esistente, che copre circa la metà del tratto tra via Pace e largo Risorgimento;

2) usare le risorse, risparmiabili con l’utilizzo della sottostrada, per riqualificare il tratto di ciclo pedonale Corassori/Amendola, separando la ciclabile dal pedonale, per connetterla in modo funzionale con la pista per Baggiovara.

Si tratta di proposte plausibili e praticabili, sia sotto il profilo tecnico e che  finanziario, che possono rendere usabile e sicura una strada assai trafficata e pericolosa.

Conto su un vostro impegno e saluto cordialmente.

(Segue firma personale).

Indirizzi cui destinare l’email:
segreteria.particolare@comune.modena.it
maurizio.malavolta@comune.modena.it
gabriele.giacobazzi@comune.modena.it
assessore.ambiente@comune.modena.it
antonino.marino@comune.modena.it

Mobilità elettrica: UE corre, Modena ci ripensa

auto elettrica

Il rapporto “Ecosistema urbano 2012” di Legambiente collocava Modena al 19° posto nella graduatoria delle città capoluogo per gli interventi di tutela ambientale e risparmio energetico. In quello sulla “Mobilità sostenibile”, presentato da Euromobility nel 2013, la ritroviamo al 23° posto (su 50 centri monitorati). Non c’è da stare allegri: sprechiamo troppa energia e ci muoviamo troppo in automobile.

Nell’ inerzia letargica dell’Amministrazione comunale sulla mobilità sostenibile, che dura da almeno un quinquennio, i cittadini possono comunque adottare misure più amiche dell’ambiente e di se stessi. L’opzione dei mezzi elettrici (bici e auto), ad esempio, è ormai alla portata di tutti, grazie alla maggiore efficienza degli accumulatori e al contenimento dei prezzi. Peraltro, fin da 2001 il Comune meritoriamente eroga contributi per l’acquisto dei veicoli elettrici.

L’orientamento a favore della mobilità elettrica trova ora anche l’alleanza dell’Europa, ben più lungimirante dell’Italia: sarà approvato nel 2014 un ambizioso piano per realizzare entro il 2020 una rete di colonnine di ricarica dei mezzi elettrici (72.000 punti solo nel Bel Paese). L’obiettivo è di sostituire nel tempo i veicoli funzionanti a idrocarburi. Sulla carta è un ottimo progetto, ma richiederà un forte impegno promozionale per favorirne la fruizione, se non si vuole assistere allo stesso fallimento cui è andato incontro il progetto di Hera (che ha dislocato in città 10 colonnine, abbandonate a se stesse, pressoché sconosciute e inutilizzate!).

Nel campo delle politiche a sostegno della mobilità elettrica, dobbiamo infine riportare la notizia che il Comune di Modena -sorprendendoci una volta tanto per la sua prontezza decisionale- ha riscoperto … l’acqua calda. Con una specifica ordinanza nel 2013, infatti, ha aperto la ZTL ai veicoli elettrici e ha concesso loro la sosta gratuita nelle aree tariffate. Peccato che queste stesse decisioni fossero state assunte già nel 2001, per poi essere fatte colpevolmente decadere negli ultimi anni. Ma va bene così: meglio ri-tardi che mai!

Giuseppe Marano
Gazzetta di Modena, 22-12-2013

Thelma che va in bici …

Via Ciro Menotti

Pubblichiamo la lettera di una ciclista che – come accade fin troppo spesso – ha rischiato di essere investita da un automobilista in una normale mattina di dicembre, mentre si recava al lavoro, in una normale città italiana. Ricordiamo che gli attraversamenti ciclopedonali (contraddistinti da strisce e rettangoli) obbligano gli autoveicoli a dare precedenza alle biciclette. Il buon senso, peraltro, obbligherebbe alla prudenza e alla tutela della vita umana, la propria e l’altrui, soprattutto se si guidano veicoli di oltre una tonnellata di peso.

“Martedì 3 dicembre, attorno alle 7.50, mentre mi recavo in ufficio in bicicletta, stavo per essere investita da un’automobile che percorreva a velocità piuttosto elevata via Monte Grappa, nonostante la presenza del segnale di stop. L’automobile intendeva svoltare a destra per immettersi in viale Menotti in direzione del cavalcavia della Maserati. Io provenivo proprio dal cavalcavia e stavo per affrontare l’attraversamento ciclo pedonale quando ho dovuto frenare bruscamente per non essere investita dall’ auto che sopraggiungeva. Per evitare l’impatto, lo stesso conducente ha dovuto sterzare bruscamente per evitarmi.

Piuttosto frastornata, ho alzato un braccio per segnalare all’automobilista la mia rabbia per l’accaduto. Per tutta risposta, vedendo il mio gesto, l’uomo ha abbassato il finestrino dalla parte del passeggero e ha inveito contro di me, sostenendo che avrei dovuto attraversare con bici alla mano. Soprattutto, sosteneva che avrei dovuto fermarmi e dare a lui la precedenza.

Allibita da affermazioni del tutto infondate, ho risposto che invece era lui a non conoscere il codice della strada. Dopo l’alterco, sgommando, il conducente si è immesso a tutta velocità su Ciro Menotti e si è allontanato.

Oltre all’ignoranza palese del Codice della Strada, ciò che mi ha maggiormente frustrata nell’accaduto è il senso di impotenza nei confronti di individui poco o per niente informati e tuttavia così arroganti da inveire contro chi è invece la vittima del loro comportamento sconsiderato. T. G.”

Giuseppe Marano
Gazzetta di Modena – 15/12/2013