Mobilità urbana in sicurezza e Zone Scolastiche

Fra pochi giorni riapriranno le scuole in tutta la provincia che per nove mesi all’anno, saranno i più grandi generatori di mobilità urbana. Con l’unica eccezione di una scuola media di Novi, la maggioranza di tutte le altre scuole non hanno o non sono state coinvolte dalle varie amministrazioni locali a piani e progetti di percorsi casa-scuola in sicurezza a piedi e/bici.

Le scuole, ogni giorno lavorativo, promuovono lo spostamento di migliaia di studenti, genitori, insegnanti e ausiliari. Una mobilità talmente prevedibile che tranne alcune variabili demografiche e nuove localizzazioni di plessi scolastici dovrebbe essere la più facile da gestire, programmare, comprendere e mettere in sicurezza. E invece no!

In Italia oltre i 2/3 degli studenti delle scuole dell’obbligo si reca quotidianamente a scuola in automobile rispetto agli anni ’80, quando oltre l’80% dei bambini andava a scuola a piedi o in bicicletta.

L’obbligo per gli insegnanti all’uscita da scuola di consegnare gli studenti ad un adulto (prevalentemente per le elementari) e la comodità per l’adulto accompagnatore sono le cause principali, ma la verità è il senso di pericolo nei percorsi casa-scuola dovuta alla sostenuta velocità in città. Il nuovo codice della strada ha previsto l’obbligo di istituire le Zone Scolastiche, in cui deve essere garantita una particolare protezione dei pedoni e ciclisti e dell’ambiente consentendo la facoltà di limitare o escludere nelle zone scolastiche urbane la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli in orari e con modalità definite. Ovviamente tranne agli scuolabus, ai bus nonché ai titolari di contrassegno di disabilità.

La legge è in vigore dal 2021, ma non abbiamo visto una applicazione estesa della norma anche se (dice la legge) “chiunque violi gli obblighi, le limitazioni o i divieti previsti nelle zone scolastiche urbane è soggetto a sanzione amministrativa”. La sensazione è che anche per quest’anno non vengano istituite le zone scolastiche, che continueremo a vedere rodei di auto mattutini e pomeridiani davanti alle scuole e che l’anno prossimo sarà uguale. Sperando che non scappi il freno a mano e qualcuno si faccia male.

Quando invece più pedoni e ciclisti (e trasporto pubblico) nei percorsi casa – scuola aumenterebbe la sicurezza stradale in maniera più che proporzionale, rasserenando i genitori, rendendo più autonomi i ragazzi e le ragazze, al loro benessere psicofisico, consumando meno gas climalteranti e combustibili fossili.

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