Le giornate nazionali del cicloturismo organizzate da FIAB in programma il 14 e 15 giugno vogliono promuovere il turismo in bicicletta come forma di vacanza attiva, per viaggiare in armonia con l’ambiente e la natura, nonché come volano economico per i territori.
Una tendenza in forte crescita, come tutto il comparto del turismo outdoor, secondo quanto rilevato dall’ultimo Rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, giunto alla quinta edizione e realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente: nel 2024, il cicloturismo italiano ha fatto registrare un boom sia in termini di presenze, stimate in 89 milioni (+54% sul 2023), che di impatto economico, arrivato a quasi 9,8 miliardi di euro.
Il turismo in bicicletta si conferma una delle principali tendenze della “nuova domanda” di turismo in Italia, rappresentando più del 10% del totale dei turisti in Italia, di cui circa la metà millenial (tra i 30 e i 44 anni d’età). Un dato che evidenzia non solo la sostenibilità ambientale del cicloturismo, ma anche il suo alto valore economico per i territori.
Per pedalare in sicurezza e per promuovere questo modo di fare turismo, sono necessarie le infrastrutture dedicate, nonché una loro gestione e manutenzione puntuale e finanziata.
Per questo motivo, come coordinamento delle associazioni FIAB emiliano romagnole rinnoviamo alcune delle nostre richieste già avanzate in occasione delle recenti elezioni regionali:
- Individuare e promuovere una rete ciclabile regionale che comprenda gli itinerari principali e di grande richiamo che passano nella nostra Regione (Ciclovia del Sole, Ciclovia del Po, Ciclovia Francigena, Ciclovia Adriatica) e progettare una ciclovia lungo la via Emilia insieme ai collegamenti locali come la Bologna – Ravenna, e Bologna – Ferrara
- Individuare un Ente Gestore delle ciclovie regionali, con il compito di occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria lungo tutta la tratta, indipendentemente dai Comuni attraversati.
Anche su Modena abbiamo alcuni assi strategici come la Ciclovia del Secchia e la Ciclovia del Panaro che insieme ad altri tracciati e cammini come la Via Vandelli o la Romea Germanica Imperiale possono costituire un forte volano di attrazione e rigenerazione per le tante località attraversate.
Solo con una struttura stabile, un piano integrato di promozione e manutenzione, una mappatura chiara e fruibile ed una segnaletica omogenea si possono garantire continuità infrastrutturale, sicurezza per gli utenti e attrattività per il turismo slow e sostenibile. Queste solide condizioni di base potranno inoltre dare certezze anche ai privati per sviluppare nuovi servizi di ospitalità e supporto diffuso ai cicloturisti.