I vincitori sono …

Seguono a queste poche righe di ringraziamento, i componimenti vincitori del concorso letterario “Vado a scuola in bicicletta”. FIAB Modena ringrazia per l’estrema generosità ricevuta da tutti i giovani ciclisti/e che hanno scritto, dimostrandoci che le parole sono importanti, dando voce ai loro pensieri autentici, estemporanei e spensierati.

Con la neve in bicicletta
di Elena Montanari, Sofia Ganzerli, classe 3°A Scuola primaria “M. Polo”- Bomporto, Modena.

Ciao… siamo Sofia ed Elena. Oggi andiamo a scuola in bicicletta!
La bici di Sofia è bianca, nera e fucsia, invece quella di Elena è lilla, bianca, rosa e nera.
Apriamo le catene che le tengono al sicuro, saliamo e partiamo respirando ľ aria fresca e sentendo
il fruscio del vento.
Pedaliamo lentamente mentre inizia a nevicare.
Noi e le nostre bici diventiamo sempre più bianche. Arriviamo dal vigile e lo salutiamo con calma, mentre lui se ne va in mezzo alla strada per fermare il traffico e ci sorride. Arrivate al cancello siamo tutte congelate, ma, in
quell’ istante, ecco il sole che punta i suoi raggi
su di noi.
Ancora quattro o cinque pedalate ed eccoci al portabiciclette. Mentre infiliamo le biciclette in un buco esse scivolano, ma non piangiamo! Ridiamo!
Guardandoci intorno vediamo i pini verdi che cominciano ad imbiancarsi e una quercia spoglia.
Abbiamo ancora gli stivali un po’ sporchi di neve, entriamo e la bidella ci dice:
“Ferme lì! Vi pulisco le scarpe con la scopa!”.
Facciamo tre rampe di scale, dalla finestra vediamo le nostre due biciclette.
Entriamo in classe orgogliose e salutiamo tutti con un bel “Buongiorno !”.Questo viaggio in bicicletta è stato meraviglioso.

A scuola in bicicletta
di Francesca Andreotti, Morgana Dardi, Sara Ghinelli, Vittoria Tinti, Viola Rossi, Beatrice Vezzelli , Scuola Media “G. Sola” ic5, Modena.

Il viaggio comincia e, seduti sulla sella, siamo tutt’uno con la nostra bicicletta. Come una penna che scrive sulla carta le ruote disegnano la strada, pedaliamo leggeri, i raggi sembrano le lancette di un orologio, girano lentamente ma non si fermano mai. L’aria ci viene incontro, gli alberi e le case lontane si affacciano curiose sul nostro cammino, superiamo le automobili in fila ed orgogliosi della nostra velocità salutiamo un gruppo di ciclisti che ci incrocia sorridente. Inizia la salita, accendiamo le nostre gambe, pedaliamo forte ed infine stanchi ma felici arriviamo a destinazione: ad un passo dal cielo ammiriamo il mondo dall’alto.

Con questa iniezione di energia, inizieremo anche quest’anno il 4 aprile “Biciclettando”, incontreremo altri ragazzi/e, in diverse scuole della città, per avvicinarli al mondo della bici con un po’ più consapevolezza teorica e pratica.

E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta.

E’ in libreria E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta (Donatella Allegri, Ed. del Loggione, 2017). Tra tanti libri sulla bicicletta, questo ha un taglio speciale: la mette in relazione al cammino di autodeterminazione delle donne, da fine ‘800 ad oggi.

“Le figlie d’Eva non montino in velocipede, se .. vogliono conciliare igiene e moralità” scrive il fisiologo Mantegazza nel 1861. Annie Londonderry invece, pioniera del ciclismo femminile, nel 1898: “Nel momento in cui sale in sella [una donna] .. se ne va come l’immagine della femminilità libera e incondizionata”.

Insomma, lo avevano capito subito tutte e tutti (grande opportunità / pericolosa minaccia: punti di vista!!): la bicicletta era strumento di emancipazione. Certo che le donne la volevano, e il libro racconta come sia stata loro preziosa compagna di strada e di lotte, una fra tutte la Resistenza.

Lotte non certo alla fine: oggi il contrattacco al terreno conquistato tocca punte di violenza feroce, dalle parti nostre, e quanto alla bicicletta in molti Paesi per le donne è ancora tabù. Una finestra su questi mondi ce la schiudono le testimonianze delle migranti che imparano a pedalare nei corsi FIAB di Modena: che iniezione di autostima, che brivido di libertà i primi colpi di pedale in autonomia! L’ autrice racconta solo storie vere, documentate con scrupolo storico ma usando una scrittura calda, empatica che le rende vive e coinvolgenti. Leggetelo questo libro, leggete alle bambine e ai bambini di oggi la storia di Alfonsina Strada, unica donna a partecipare al Giro d’ Italia, 1924, con sovrumana determinazione. Tra tanti supereroi di fantasia, una volta tanto una supereroina: e vera, mica inventata!

La presentazione del libro al pubblico e l’incontro con l’autrice Donatella Allegro avverrà, martedì 20 marzo, alle ore 18, presso la libreria Ubik in via dei Tintori a Modena.

Marchiò Maria Chiara
www.modenainbici.it

E non chiamiamolo più “lavoretto”

Gli impieghi sorti come risultato di quella che all’inizio si chiamava “sharing economy” (economia collaborativa) sono degenerati in una nuova classe di lavoratori senza diritto di reclamare nulla alla loro azienda, semplicemente perché questa non li considera dipendenti.

Sono i ciclo-fattorini di Deliveroo , Foodora, Just Eat, Glovo, Sgnam e sono chiamati «rider».

Sono organizzati tramite una app, non si conoscono anche se talvolta si incrociano in strada tra una consegna e una pausa.

Poche settimane fa a Bologna, i riders hanno interrotto il servizio il di consegna, per rivendicare diritti e condizioni lavorative e contrattuali degne. In città i riders sono circa duecento, un gruppo eterogeneo fatto di studenti , stranieri, ma anche persone di 40-50 anni rimaste fuori dal mercato del lavoro che hanno trovato un’ancora nella cosiddetta “economia dei lavoretti”, ma che per molti è tutt’altro che un lavoretto. Per ogni turno, che dura in media tre ore, i ciclo-fattorini arrivano a macinare fino a cinquanta chilometri sui pedali. Per ogni consegna hanno circa mezz’ora di tempo da quando il cliente fa partire l’ordine, per una paga oraria che non supera i sette euro e che non contempla indennità in caso di maltempo o lavoro festivo. Non sono previste ferie, malattia, né tariffe differenziate tra consegne notturne e diurne. Dopo mesi di iniziative e pressioni collettive, per il miglioramento delle condizioni di lavoro e sicurezza, la situazione peggiora, per alcuni le retribuzioni passano da 6,40 a 4,40 euro netti; il cottimo, come nell’Ottocento, sembra l’unica forma di retribuzione e il ritmo di lavoro è sempre più intenso.

I riders scioperando si rivolgono anche ai clienti: “Vogliamo far comprendere a tutta la cittadinanza che la nostra battaglia è una battaglia di tutti e per tutti, per un modello di città dove i servizi “on demand” non minino i diritti ad un lavoro degno e sicuro e alla salute. Per questo, a chiunque voglia solidarizzare con noi, chiediamo di far sentire la propria voce: potete telefonare al numero clienti delle piattaforme, dichiarando di sostenere le nostre rivendicazioni”.

Ricordiamocelo tutti, quando li vediamo sfrecciare in strada con una pizza, una birra o un pacco: le nostre consegne.

Marina Beneventi
www.modenainbici.it

In città si parla di … Mobilità in Equilibrio

Quelle del 9 e 10 marzo, a Modena, saranno due giornate intense, dedicate alla mobilità dolce. Palazzo Carandini spalancherà le porte alla città per discutere ed indagare le potenzialità presenti e future legate ai molteplici scenari della mobilità sostenibile, con un’attenzione particolare sull’universo “bicicletta”.

Nella giornata di venerdì 9, ci chiariremo ogni dubbio riguardo la nuova Legge Quadro sulla Ciclabilità, approvata in Senato in via definitiva lo scorso dicembre, insieme ad uno dei padri-promotori: Paolo Gandolfi. Discuteremo di strategie per la mobilità con Marco Passigato, esperto a livello nazionale di progettazione della mobilità ciclistica, di moderazione del traffico e sicurezza stradale. Con uno sguardo territoriale, approfondiremo le politiche della mobilità integrata in Emilia-Romagna, insieme al responsabile del Servizio Trasporto Pubblico e mobilità sostenibile, Alessandro Meggiato; e confronteremo tra loro i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, in corso di definizione a Modena, Carpi e nel Distretto Ceramico.

Sarà l’architetto urbanista Riccardo Andrea Marini, con una visione internazionale, a farci riflettere sul perché è così difficile rendere una città vivibile; e ancora, con l’Associazione Medici per L’Ambiente ISDE Italia, ci soffermeremo su quanto la mobilità influisce sull’inquinamento dell’aria e conseguentemente sulla nostra salute.

Sabato 10, una tavola rotonda metterà in condivisione le buone pratiche di mobilità che nei prossimi mesi saranno attivate in città, progetto “MO.ssa” e “Bike to work”; e quelle che da anni svolgono attività laboratoriali di trasmissione del sapere e di sensibilizzazione all’uso della bicicletta.

FIAB Modena rivolge l’invito a partecipare, non solo ad appassionati attivisti, ma a tutti coloro curiosi di capire “perché” la mobilità sostenibile è l’obbiettivo a cui i Paesi ambiscono nel prossimo futuro.

Marina Beneventi
www.modenainbici.it

Elezioni: segnali di fumo/2

Nelle scorse settimane avevo già fatto notare come i segnali in arrivo dalla campagna elettorale non fossero dei più rosei, per chi come noi ha a cuore una mobilità urbana più sostenibile. Avevo riportato due situazioni, piccole se volete, ma significative, i cui protagonisti erano stati Berlusconi ed il M5S. Concludevo che se queste erano le premesse, uno dei pochi territori che non avrebbe visto la semina di mirabolanti promesse, sarebbe stato proprio quello della mobilità.

Non ci voleva molto per essere facile profeta. Infatti pochi giorni dopo è arrivata la notizia clamorosa che Paolo Gandolfi, padre della Legge Quadro per la Mobilità Ciclistica, non è stato ricandidato dal Partito Democratico alle elezioni del 4 Marzo: è montata subito la protesta sul web utilizzando l’hashtag #iostoconPaoloGandolfi. Tutto inutile.

Ora non sappiamo se questa scelta è stata dettata da ragioni pratiche, tattiche, di corrente od altro. Quello che sappiamo è che abbiamo perso una persona competente, un urbanista e profondo conoscitore delle politiche della mobilità e un punto di riferimento per le nostre battaglie. E non è la prima volta: come ci ricorda BikeItalia.it, esattamente 5 anni fa, lo stesso Partito Democratico decise di non ricandidare Francesco Ferrante, depositario del disegno di legge #salvaiciclisti.

Un caso analogo a quanto avvenuto a Bologna dove nel 2016, l’assessore alla mobilità Andrea Colombo non fu riconfermato (nonostante il secondo più alto numero di preferenze), pagando, su ammissione dello stesso Merola, una certa decisione nel puntare troppo sulle biciclette e sui pedoni per la gestione della mobilità urbana, creando una tangenziale delle biciclette e dando vita ai T-Days. A lui è stata preferita Irene Priolo, moglie dell’onorevole Andrea De Maria, che pochi giorni fa ci ha deliziato sostenendo che la colpa dei frequenti investimenti di pedoni nel capoluogo bolognese è colpa principalmente di quest’ultimi.

Sembra proprio che chiunque osi presentare una visione differente di come possano essere organizzate le nostre città, non abbia un grande futuro politico. Purtroppo a parole i nostri sono obiettivi condivisi da (quasi) tutti i politici, ma poi sappiamo che per essere realizzati con successo, occorre mettere in campo azioni drastiche e piuttosto invasive verso un paese adagiato da anni all’uso indiscriminato del mezzo privato.

Sono battaglie divisive, che non hanno riscontri immediati di voti e popolarità. Anzi, richiedono visione e lungimiranza ed abbiamo il sospetto che non ci siano Politici in campo con queste caratteristiche. Perché se due indizi possono sembrare una coincidenza, il terzo è quasi una prova.

Ermes Spadoni
Modenainbici.it

Concorso ciclo-letterario: vado a scuola in bicicletta

“Bambini/e, ragazzi/e, prendete un foglio e una penna oppure un computer e una tastiera e date libero sfogo alle vostre emozioni, traducete in parole le sensazioni che provate quando inforcate le due ruote, in tragitti solitari o collettivi, verso la prima ora di scuola o al rientro, insieme ai vostri amici, ai vostri compagni o ai vostri fratelli; attraversando i quartieri, tra le strade e i parchi della città. Provate ad osservare e riflettete su ciò che vi circonda o provate ad immaginare come sarebbe un vostro tragitto ideale casa-scuola, scuola-casa e raccontatecelo”.

FIAB Modena aspetta le vostre “parole in bicicletta”!

– Vado a scuola in bicicletta – è il tema del concorso letterario lanciato da FIAB Modena, per premiare i migliori testi originali degli studenti delle scuole primarie e secondarie di I° grado della Provincia di Modena. Per partecipare, in forma del tutto gratuita, basta inviare il proprio scritto (singolo o di gruppo, di massimo 2.000 battute spazi inclusi), esclusivamente in formato elettronico pdf, con le proprie generalità (nome, cognome, indirizzo, telefono, mail, classe e scuola di appartenenza) all’indirizzo di posta elettronica redazione@modenainbici.it, entro e non oltre mercoledì 1 marzo 2018. Allo stesso indirizzo mail potranno essere inviate ulteriori richieste di informazioni.

I primi classificati, rispettivamente per le scuole primarie e per le scuole secondarie di primo grado, saranno pubblicati sulla Gazzetta di Modena e riceveranno insieme ai secondi e terzi classificati accessori-bici utili, sicuri, luminosi e di ottima qualità per le proprie biciclette.

Una selezione dei migliori testi sarà pubblicata sul sito Modena in bici e saranno divulgati da Fiab per promozione alla mobilità sostenibile, attraverso i mezzi di comunicazione cartacei e digitali.

La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avverrà il 10 marzo 2018 alle ore 12 a Palazzo Carandini in via Dei Servi, 5 a Modena, durante il seminario “Mobilità in equilibrio, per una migliore qualità urbana e del territorio”, organizzato da FIAB e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Modena.

Marina Beneventi
www.modenainbici.it

Vado a scuola in bici: concorso letterario

CONCORSO LETTERARIO per le scuole primarie e secondarie di I° grado della provincia di Modena
le mie riflessioni, le mie esperienze, le mie emozioni
VADO A SCUOLA IN BICICLETTA

possono partecipare tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie di I° della provincia di Modena, divisi in due diverse categorie

saranno premiati i primi 3 classificati di ogni categoria:

  • 1°classificato – casco, luci, lucchetto a catena, tessera FIAB e pubblicazione del testo su un quotidiano
  • 2°classificato – luci, lucchetto a catena e tessera FIAB
  • 3°classificato – luci e lucchetto a catena

la partecipazione è gratuita
i testi in formato pdf, della lunghezza di massimo 2000 battute, vanno inviati entro il 1 marzo all’indirizzo mail redazione@modenainbici.it

Il regolamento completo è disponibile cliccando qui >>

La premiazione avverrà il 10 marzo alle ore 12 alla sala Carandini, in via Dei Servi 5 a Modena, in occasione del seminario LA MOBILITÀ IN EQUILIBRIO organizzato da FIAB Modena e Ordine degli architetti della provincia di Modena

Impariamo a riparare la bici con FIAB Modena

Anche quest’anno 2018 la FIAB Modena nel mese di febbraio  ha organizzato un corso di ciclo-meccanica e cicloturismo, cui ho aderito con molto entusiasmo perché vorrei approfondire  le mie  conoscenze. La bicicletta deve essere un oggetto di utilizzo quotidiano, non qualcosa da tenere in garage o nel sottoscala e da utilizzare  solo in primavera.

Come qualsiasi mezzo meccanico necessita sia di  manutenzione di base o preventiva  per aumentare le prestazioni,  allungarle la vita,  consentire un’esperienza di guida piena e divertente e una maggiore sicurezza, sia  di una manutenzione straordinaria quando si rompe o qualcosa non funziona.

Questo corso è utile per riconoscerne i malfunzionamenti,  ripararli e poter sostituire i pezzi che più facilmente si usurano.

Dopo la lezione introduttiva in cui  ci hanno spiegato i primi rudimenti quali : come scegliere una bicicletta, come regolare la sella e il manubrio per trovare la postura più confacente, la ruota con i diversi tipi di pneumatici e misure che la contraddistinguono…, siamo passati alla parte pratica “mettendo le mani in pasta”. Ogni corsista ha smontato la ruota posteriore della propria bici, rimosso il copertone ed estratta la camera d’aria , quindi  gli è stato mostrato come ripararne la foratura.  Abbiamo  successivamente rimontato il tutto sotto la guida degli insegnanti. Nel corso della  prossima lezione ci focalizzeremo sull’argomento freni e cambio.

I temi in questione vengono sviscerati in modo semplice e molto “colorito”  al fine di mantenere  alta l’attenzione e facilitare la comprensione dell’argomento e la discussione.

Una bici efficiente ci aiuta a sostenere  uno stile di vita più sano  aumentando il livello di benessere psicofisico.

La bicicletta da sempre è libertà e si spera diventi  una scelta di vita, uno stile di vita.

Luigi Barbieri
www.modenainbici.it

 

 

 

 

 

Elezioni, messaggi di fumo

Era evidente che il dibattito in campagna elettorale sarebbe stato di basso livello e scollegato da soluzioni realistiche ai problemi del paese. Proprio per questo Riccardo Iacona aveva inaugurato la nuova stagione di “Presa Diretta” con una puntata “in positivo” tutta dedicata ai temi della mobilità ciclabile, evidenziando in prima serata ad un vasto pubblico, come potesse risolvere alcuni dei problemi delle nostre città e generare nuove opportunità di business.

Ci hanno immediatamente pensato alcuni dei principali partiti a smorzare i nostri facili entusiasmi.

Partiamo dal mesozoico Berlusconi: “Nel nostro programma non ci sono più tasse sull’auto, che è uno strumento per andare al lavoro, e accompagnare i figli a scuola”. Ehhh? In tutto il mondo moderno questa è considerata una “bestemmia”: a scuola ci si va prima sulla cargo-bike della mamma, poi con i mezzi pubblici o in bici. Portare i ragazzi a scuola in auto è considerato antieconomico, inquinante e soprattutto diseducativo. In Italia invece assistiamo inermi al parcheggio selvaggio davanti alle scuole per consegnare come pacchi, ragazzi che nella stragrande maggioranza dei casi abitano a meno di 2 km di distanza. Abbiamo perfino dovuto fare una legge nel 2017 per permettere l’uscita in autonomia da scuola! Sarebbe ora che anche T-Rex Silvio si accorgesse che questa malsana abitudine genera un circolo vizioso, che blocca i il traffico cittadino proprio nell’orario di punta per lavoratori ed imprenditori, che invece hanno spesso vera necessità di usare l’auto privata. Incentivare questa abitudine, invece che contrastarla, è tipica di una classe politica che ha sempre mostrato indifferenza, quando non ostilità, per le richieste di una mobilità più sostenibile.

Più sorprendente il caso del M5S, che invece si era dimostrato finora più sensibile a questi temi. E’ successo che per la consegna dei simboli elettorali il minivan M5S si sia fermato sulle strisce pedonali per far scendere Grillo e di Maio, e poi sostasse alla fermata del bus per più di un’ora (giustamente multato). Sono arrivate poi le scuse dovute e ineluttabili, perché anche se sembra una cosa di piccolo conto, questo incivile comportamento è lo specchio fedele di quello che succede in tutt’Italia, dove gli spazi per i mezzi pubblici, per i ciclisti e per i pedoni sono regolarmente invasi da automobilisti che non hanno nessun riguardo per i diritti di mobilità e sicurezza di chi non può o non vuole muoversi con l’auto privata.

Se queste sono le premesse, purtroppo abbiamo una forte sensazione che, anche in questa campagna elettorale, i segnali di fumo per capire quale sarà il destino delle nostre città, provengano dai tubi di scarico delle auto blu e non portino nessuna buona notizia per le nostre speranze.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

-20%: la dieta del traffico, per città più a misura di persona

CAMPAGNA ELETTORALE IN (PER LA) BICICLETTA
-20%: la dieta del traffico, per città più a misura di persona

Il 2018 inizierà all’insegna della campagna elettorale per le Elezioni Politiche e, in alcuni casi, anche Regionali. Sono accadute molte cose sul tema della ciclabilità in questi 5 anni ed è bene ricordare a noi stessi che lo sviluppo della mobilità ciclistica è finalmente entrata nelle agende politiche di molti.

PREMESSA

Nel 2013 contattammo numerosi candidati cui chiedemmo un impegno su alcuni temi emersi dagli Stati Generali della Bicicletta del 2012 a Reggio Emilia (vedi documento allegato).

In particolare chiedemmo un impegno su 6 dei 10 punti citati:
1. Istituzione del Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica;
2. Revisione organica del Codice della Strada e delle norme tecniche;
3. Aggiornamento della legge di finanziamento sulla mobilità ciclistica;
4. Equiparazione della bicicletta al trasporto pubblico nell’infortunio in itinere;
5. Monitoraggio e sicurezza stradale;
9. Promozione e valorizzazione del turismo sostenibile attraverso la realizzazione della rete ciclabile nazionale “BICITALIA”.

Su questi punti riteniamo che gli impegni presi allora da molti hanno portato dei frutti:
PUNTO 3: l’approvazione (alla Camera) della Legge Quadro sulla mobilità ciclistica ci sembra un passaggio innovativo, di esempio anche per altre realtà europee;
PUNTO 4: l’infortunio in itinere, dà più serenità ai cittadini e cittadine che scelgono la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani di lavoro;
PUNTO 9: l’identificazione di una rete nazionale, denominata Bicitalia, che include la rete europea Eurovelo, e le risorse per la realizzazione di alcuni tracciati sono elementi che hanno dato l’avvio a molti altri progetti sui territori in una sorta di gara a fare di più tra Enti Pubblici.

A questi punti aggiungiamo il riconoscimento della bicicletta come mezzo di trasporto inserito nella Politica nazionale dei Trasporti (un altro dei punti del decalogo), il ruolo importante del segmento del cicloturismo all’interno delle politiche del Ministero del Turismo, il tema dell’intermodalità, con una nuova attenzione da parte di Trenitalia e RFI con cui FIAB ha attivato protocolli per un supporto anche di consulenza per le loro attività di  sviluppo dell’intermodalità treno+bici.

Pensiamo quindi che ci siano le condizioni oggi, più di ieri, per fare un salto di qualità soprattutto rispetto ai tempi necessari per un concreto sviluppo della mobilità ciclistica: le nostre città hanno bisogno di soluzioni concrete OGGI (e non fra qualche decennio) per i problemi legati all’inquinamento, al consumo dello spazio pubblico, alla salute e benessere dei cittadini, alla sicurezza sulle nostre strade. La bicicletta ha ampiamente dimostrato di essere una soluzione efficace che richiede investimenti contenuti con risultati in tempi brevi.

RICHIESTE

Obbiettivo per la prossima legislatura:

-20%: LA DIETA DEL TRAFFICO, 
per rispettare l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici

Il tema dei cambiamenti climatici e tutto ciò che questo significa è il nostro punto di riferimento: a quei temi occorre dare risposte in tempi brevissimi e la questione della mobilità va affrontata con un cambio radicale dei nostri stili di vita, che sono alla base di questa evoluzione negativa dei clima.
L’abuso dell’auto privata e dei trasporti su gomma ci hanno portato in questi decenni:
– ad un consumo ed impermeabilizzazione del suolo con le conseguenze di disastri ambientali che si ripropongo stagionalmente con una regolarità inquietante e costi enormi per la collettività
– ad un crescente tasso di inquinamento atmosferico con le conseguenze sanitarie conosciute
– ad un abbassamento della qualità di vita nelle nostre città che hanno perso il loro scopo primario di luoghi di aggregazione e convivenza
– ad una crescente sedentarietà, cui sono legate tante patologie
– ad un’insicurezza delle nostre strade che impediscono ai soggetti più vulnerabili e non dotati di un’auto privata – bambini, anziani e persone con ridotta mobilità – di poter avere l’autonomia necessaria per vivere dignitosamente la loro quotidianità.

Per questi motivi occorre puntare ad abbassare mediamente la percentuale delle auto private in circolazione (il -20% è il dato indicato nella legge regionale dell’Emilia Romagna per le città con più di 30.000 abitanti), attraverso una serie di azioni che devono puntare a sviluppare
le modalità di MOBILITÀ ATTIVA, a piedi, in bici e con TPL.

Per raggiungere questo obbiettivo chiediamo un impegno su alcune iniziative entro i primi 2 anni del nuovo Governo

  • ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE PER LA MOBILITÀ CICLISTICA
    Le politiche per la ciclabilità interessano settori diversi e c’è necessità di avere una struttura di Governance chiaramente identificata all’interno della struttura burocratica.
  • RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA:
    30 km/h come standard di velocità nelle città, Contro senso ciclabile (doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico delle città), casa avanzata ai semafori. La Riforma del Codice della Strada è indispensabile per cambiarne la visione e mettere al centro dell’azione normativa la persona e non l’automobile: la riforma organica è ciò che auspichiamo ma i punti indicati sono quelli che avrebbero subito un impatto positivo sulla sicurezza nelle nostre città e faciliterebbero la vita di chi sceglie di muoversi in modo sostenibile, a piedi o in bicicletta.
  • SOSTEGNO ECONOMICO ALL’ACQUISTO DEL MEZZO BICICLETTA (muscolare o a pedalata assistita)
    L’incentivo dovrebbe essere maggiore a fronte di una scelta di dismettere la propria auto o a fronte di un impegno ad un utilizzo quotidiano casa-lavoro o casa-scuola.
  • INCENTIVI/SCONTI FISCALI PER I NEGOZI CHE ATTREZZANO SPAZI PUBBLICI PER BICICLETTE
    È un intervento che ha anche lo scopo di incentivare e rivitalizzare il commercio locale. Più spazio alle biciclette significa più spazio alle persone: 1 posto auto significa 1 potenziale cliente; in 1 posto auto parcheggiano 10 biciclette, 10 potenziali clienti.
  • COMUNI CICLABILI, COMUNI VIVIBILI:
    rivedere gli standard urbanistici della legge Tognoli, che obbliga a dedicare ampie superfici per posteggi auto privati e pubblici, per permettere ai comuni di realizzare trasformazioni urbanistiche sostenibili che privilegino i collegamenti e servizi per biciclette e pedoni, il trasporto pubblico e collettivo e realizzazioni di spazi pubblici di incontro per i cittadini. In attesa di queste modifiche prevedere incentivi (facilitazioni sulla gestione delle spese dei bilanci comunali) per i comuni che realizzano interventi per la ciclabilità e l’accessibilità della città a persone con ridotta mobilità.
  • CITTA’ ATTIVE, CITTA’ SANE:
    prevedere incentivi fiscali per le aziende che facilitano l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro. La promozione della mobilità attiva a partire dagli spostamenti quotidiani ha numerosi riscontri positivi sul benessere psicofisico delle persone e il movimento quotidiano è uno degli elementi di prevenzione di molte delle malattie dell’era moderna, dall’obesità al diabete alle malattie cardiovascolari.

Molte altre sono le attività da mettere in campo per affrontare il vasto tema dei cambiamenti climatici, tuttavia riteniamo che questi siano passaggi che possono dare un aiuto significativo ai cittadini e cittadine che sempre più numerosi stanno cambiando stile di vita: rendere semplice e sicuro l’utilizzo della bicicletta in città è la chiave di volta per scendere dall’auto e muoversi in modo diverso. E i benefici sono per tutti, anche per quella fascia di persone che deve utilizzare necessariamente l’auto privata (indicativamente il 40% degli spostamenti modali).

Milano, 30 novembre 2017