FIAB Modena premia la mobilità attiva 2023

È tempo di bilanci ed anche FIAB Modena e Carpi come da tradizione prova a tirare le somme dell’anno quasi terminato. L’occasione è stata la festa degli auguri natalizi, che quest’anno si è svolta presso la Polisportiva 4 Ville a Modena.

Mentre come FIAB siamo impegnati in una battaglia parlamentare per il nuovo codice della strada, che persegue ancora una visione auto-centrica e ormai insostenibile, rileviamo invece che in tutta Italia ci sono persone ed istituzioni che cercano di sostenere la mobilità pedonale e ciclabile.

Per questo abbiamo deciso di premiare piccole e grandi iniziative in provincia di Modena, a partire al grande lavoro dello studente diciottenne Nicola Malavasi che nell’arco di qualche mese ha percorso e recensito tutte le ciclabili di Modena, catalogandone larghezza, fondo, illuminazione.

Una mappa utilissima a tutti, ma che sarà fondamentale specialmente per la Casa della Carità della Parrocchia Gesù Redentore quando dovrà mettere in strada le bici speciali che si è impegnata ad acquistare con il progetto “3 ruote per l’amicizia”, tramite il quale persone con disabilità potranno avere momenti di riconquista di autonomie e benessere. La bici infatti è inclusiva: ce n’è una adatta (quasi) per tutti, bambini, anziani, diversamente abili!

Ad affiancare poi nella mobilità su due ruote un gruppo di studenti delle scuole medie di Montale è stata Julia Anosowicz, altra premiata da Fiab per il 2023: questa mamma intraprendente ha deciso di “regalare” a suo figlio ed ai suoi amici un percorso di formazione per saper stare in bici rispettando le regole ed essere dei “ciclisti consapevoli”. Un supporto che FIAB ha dato volentieri con i suoi volontari, che si sono impegnati anche a collaborare con l’Unione dei Castelli per il primo corso attivato appunto dall’Unione per insegnare ad andare in bici destinato a donne straniere.

E proprio il Comune di Vignola è stato premiato per aver messo in campo una visione coraggiosa e all’avanguardia della mobilità nel territorio comunale, con la realizzazione di strade scolastiche, l’avvio della progettazione della città 30 e di rotatorie all’olandese, puntando a una città più a misura d’uomo e inclusiva.

FIAB augura a tutti le cittadine e cittadini di Modena e provincia buone feste ed un felice anno nuovo, magari all’insegna della mobilità attiva. In fondo, per godersi pranzi e cenoni senza sensi di colpa per le calorie in eccesso, bastano qualche passeggiata veloce e qualche pedalata in più!

Calendario attività 2024

Abbiamo definito il calendario delle attività per 2024: gli aggiornamenti in tempo reale sulle attività confermate e quelle cancellate saranno sempre pubblicate sulla pagina www.modenainbici.it/calendario

Per partecipare alle escursioni è necessario contattare i referenti, essere in buone condizioni fisiche ed avere una bicicletta efficiente, leggere e approvare il regolamento gite.

CICLOVACANZE: le gite di più giorni sono riservate ai soli soci Fiab che contribuiranno all’organizzazione, alle spese di viaggio e di assicurazione.

Alle CICLOESCURSIONI DI UNA GIORNATA: possono partecipare soci e non soci Fiab, sempre contribuendo alle spese organizzative e di assicurazione (2 € per i soci, 5 € per i non-soci).

E20 CICLICI: Itinerari intorno a Carpi di circa 20 Km, si pedala insieme dalle 18:20 alle 20 a non più dei 20 Km/h. (assicurazione 2 € per i soci, 3 € per i non-soci)

20&30: Giri ad anello ad una velocità di non più di 20 km/h e di circa 30 km. Partenze da Mirandola e dai comuni dell’area nord (assicurazione 2 € per i soci, 3 € per i non-soci)

USCITA SERALE ENOGASTRONOMICA: Appuntamenti settimanali estivi in notturna, con la bici per sgranchirci le gambe al fresco. Partenza da Modena (assicurazione 2 € per i soci, 3 € per i non-soci)

MTB: Escursioni in MTB, anche in collaborazione coi soci del CAI di Castelfranco (assicurazione 2 € per i soci, 5 € per i non-soci).

FIAB IN CICLOFFICINA: Serate di incontro in collaborazione con la Ciclofficina Popolare Rimessa in Movimento di Modena, presso la loro sede in Viale Monte Kosica.

CORSO DI MECCANICA E DI CICLOTURISMO: Fiab organizza corsi per imparare a fare le riparazioni bici più comuni e preparare un ciclo viaggio.

PROMOZIONE AL BIKE TO WORK: Fiab collabora con le amministrazioni che, con programmi di rimborso chilometrico ai lavoratori che raggiungono il posto di lavoro in biciletta, premiano una scelta di civiltà a vantaggio di tutta la comunità, volta a ridurre traffi co e inquinamento. Consigli e consulenze per le aziende e per i lavoratori che vogliono aderire.

BICICLETTANDO: Progetti di educazione alla mobilità sostenibile, soprattutto nelle scuole elementari e medie. Laboratori di ciclomeccanica per studenti.

DONNE IN BICI: Corso per donne che vogliono imparare ad andare in bici. Il corso si terrà a Modena nel mese di marzo/aprile.

RIUNIONE CONSIGLIO DIRETTIVO: Il primo martedì del mese, ore 21 presso Casa delle Culture, Via Wiligelmo, 80 a Modena (o in video conferenza). Il terzo martedì del mese, ore 21 sede di Via Baldassarre Peruzzi, 22 a Carpi (o in video conferenza). Tutti i soci sono invitati a partecipare.

Come socio FIAB hai diritto a partecipare a tutte le ciclo-escursioni che le associazioni affiliate organizzano in tutta Italia e a tutte le vacanze in bicicletta all’estero BICIVIAGGI FIAB. Consulta il sito www.andiamoinbici.it

Scarica la copia PDF del Calendario 2024

Mobilità: la libertà di scegliere dove sta?

Quando si parla di mobilità, ossia di come le persone si spostano, in genere si parla di scelte, perché nella stragrande maggioranza dei casi è l’individuo che può decidere tra diverse opzioni, anche se ci sono spesso delle limitazioni a questa libertà. Se devo arrivare molto lontano e non ci sono mezzi pubblici disponibili (o ragionevolmente comodi), sarò portato a spostarmi in auto: in questo caso per farmi scegliere un’opzione diversa occorrerebbe una revisione del trasporto pubblico, che però richiede molti fondi e tempi lunghi. Se invece la mia destinazione è entro i 7 km, la bici sarebbe il mezzo più efficiente e veloce, e tra l’altro mi farebbe risparmiare sul carburante, ma a Modena si tira fuori l’auto anche per tragitti molto più brevi, intorno ai 2 km.

Saremo anche un po’ pigri, ma in molti casi è la paura di non arrivare vivi o interi a destinazione che ci blocca, e purtroppo è realistica: Modena è maglia nera in regione per numero di cittadini in bici uccisi negli ultimi anni. È un cane che si morde la coda: più auto ci sono in circolazione, più è pericoloso pedalare, meno si pedala, più auto circoleranno.

Ci sono però categorie di persone che non hanno la stessa libertà di scelta: bambini e ragazzi sotto i 18 anni e anziani che non hanno più la patente. Per loro l’auto non è una possibilità, a meno che qualcuno non li scarrozzi in giro: o prendono i mezzi pubblici (se e dove ci sono), oppure camminano o vanno in bici, anche se è pericoloso. E infatti la settimana scorsa un modenese di 89 anni in bici (a quanto pare ancora in piena forma) è stato ucciso da un concittadino che con tutta probabilità andava troppo veloce, tanto che nell’impatto è stato sbalzato a molti metri di distanza e il parabrezza dell’auto si è frantumato.

Una città vivibile deve esserlo per tutti. Le infrastrutture della città dovrebbero essere pianificate o modificate in modo che nessuno possa guidare troppo forte, con tutti gli espedienti possibili per far rallentare gli automobilisti, in modo che si possano tutelare tutti i cittadini, la loro autonomia e la loro sopravvivenza. Partendo da coloro che si muovono soprattutto in bici, a piedi o con ausili: bambini, studenti, anziani, persone in sedia a rotelle, o su scooter e carrozzine elettriche per disabili.

La città a 30 km/h punta a questo: a nessuno viene impedito di usare l’auto, si guida piano così a tutti viene garantito di poter usare altri mezzi senza essere uccisi. O vengono protetti i diritti di tutti, oppure è una sconfitta per la convivenza civile.

Lettera a un concittadino al volante

Caro concittadino che in questo momento sei al volante, se sul tuo percorso incontri qualcuno in sella alla sua bicicletta come me non ti infastidire. Lo so che quando pedalo al bordo della strada ti costringo a stare attento e a deviare un po’ dalla tua traiettoria, ma andando in bici sto rendendo la vita un po’ più semplice anche a te. Quando pedalo, sono una macchina in meno nella lunga fila di quelle che ti precedono: ho alleggerito il traffico perché anche tu possa arrivare prima (e con meno stress) alla tua destinazione. Sono anche un “avversario” in meno nella competizione spietata per un parcheggio: io uso gli stalli appositi perché la mia bici occupa poco spazio, ma pensa che nel posto che occupa la tua auto di bici ipoteticamente ce ne starebbero da 6 a 12. Usando i muscoli per spostarmi, non emetto sostanze inquinanti e faccio la mia piccola parte per rendere l’aria meno irrespirabile per me, per te, per i tuoi figli, nipoti, compagni, cugini, nonni, e combatto la mia microscopica battaglia contro la crisi climatica.

Quello che posso fare io, pedalatore di città, è una goccia nel mare: ma pensa se fossimo in tanti, tantissimi a scegliere la bici. Ci sarebbero centinaia di auto in meno a ingorgare le strade, e posti auto vuoti, ci sarebbe meno particolato sottile e meno puzza di smog: non sarebbe più bella, così, la città in cui vivi anche tu?

Quindi vedi, non sono un nemico, e se le amministrazioni comunali decidono di fare qualcosa per rendere la vita un po’ più semplice a me, in realtà stanno aiutando anche te: nelle questioni di mobilità non ci sono schieramenti (“ciclisti contro automobilisti”), ma solo tante persone che si spostano.

Ti chiedo solo qualche attenzione in più, perché nel flusso del traffico, in mezzo a veicoli molto più grandi, più corazzati, più veloci di me, mi sento vulnerabile e fragile. Basta che qualcuno mi urti, o un brusco spostamento d’aria e rischio di finire travolto! Quindi per favore, quando mi sorpassi fallo tenendoti a distanza da me, e non a 20 cm dal mio manubrio; porta pazienza se non mi tengo sempre alla destra estrema della carreggiata ma lì ci sono tombini e spesso l’asfalto è irregolare e rischio di cadere. Non mi insultare se non uso la ciclopedonale: non è obbligatorio, e non è giusto per i pedoni che io tolga loro spazio e tranquillità. E poi sono piene di transenne e interruzioni e rischio addirittura di farmi male. Sii gentile con me: favorire chi sceglie di camminare o pedalare diventa un modo per aiutare anche chi come te va in auto.