Quando la bici «libera» le donne

rossella-donne-straniereFra le numerose attività realizzare dalla Fiab ci sono anche alcuni corsi per insegnare l’uso della bicicletta alle donne. L’iniziativa potrebbe far sorridere chi vive in una città dove la due ruote fa parte del paesaggio urbano da 150 anni.

In realtà, merita molta attenzione: infatti le donne che partecipano ai corsi sono perlopiù migranti e provengono da tutto il mondo. Per loro la bici assume davvero un valore di «liberazione», inimmaginabile per un modenese: grazie alla ciclo infatti possono accompagnare i bambini a scuola, fare la spesa, recarsi al lavoro senza dover dipendere dagli uomini o farsi carico dell’acquisto di una costosa (e inquinante) automobile. Nessuno meglio di queste donne sa che la bici è tanto più preziosa in quanto non solo favorisce gli spostamenti stradali, ma anche quelli mentali e psicologici, ampliando la sfera di vita a tutta la città. In realtà, sulle due ruote corre una parte della loro libertà.

Il corso è particolarmente gradito alle interessate: nel 2015 è già il secondo che viene organizzato. Negli ultimi tre anni, si contano almeno 60 partecipanti, «laureate» in ciclomobilità. Per rendere possibile queste attività, la Fiab ha costituito un gruppo di donne volontarie e ha raccolto le biciclette adatte. Il corso è gratuito e prevede 6 incontri (24.9 – 29.9 – 1.10 – 6.10 – 8.10 – 13.10), fra le 18 e le 19.30, in un piazzale presso la sede dell’Arci (Modena, Via IV Novembre 40/L).

L’iniziativa è resa possibile da una rete di collaborazioni ormai collaudate da anni: l’Arci, la Uisp, il Centro Territoriale Permanente, la Casa della Donna, associazioni della Casa della Pace.

Un ruolo speciale è svolto dalle volontarie, non solo della Fiab ma anche di altre associazioni. Peraltro, quest’anno sono state coinvolte anche ex allieve, ormai divenute esperte, che offrono il loro aiuto per realizzare il progetto.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

I diversi colori della mobilità sostenibile: Corso Autunnale per insegnare l’uso della bicicletta

rossella-donne-straniereI diversi colori della mobilità sostenibile: Corso Autunnale per insegnare l’uso della bicicletta

dal 24 settembre al  13 ottobre

A partire dal prossimo giovedi 24 settembre la Fiab riparte con il nuovo corso per insegnare alle donne straniere l’uso della bicicletta. Negli ultimi anni la nostra associazione é riuscita ad organizzare cicli di incontri con cadenza semestarle, raccogliendo ogni volta le istanze di circa 8/10 donne di varia nazionalità.

Il corso autunnale 2015 ha raccolto le adesioni di 12 aspiranti allieve e si svolgerà, come oramai da tre anni a questa parte, grazie alla collaborazione dell’Arci di Modena e della Uisp che hanno messo a disposizione gli spazi ed i locali per poter svolgere il corso. La presenza delle donne é assicurata , oltre che dalla mediazione del Centro Territoriale Permanente, da quella della Casa della Donna, quest’ultima mettendo a disposizione anche delle volontarie in ausilio a quelle della nostra associazione.

Ed é proprio la presenza entusiasta delle volontarie che merita un accenno particolare, perchè soprattutto quest’anno le nostre volontarie “storiche” si sono viste affiancate da altrettanto entusiaste volontarie provenienti da altre associazioni aderenti alla Casa della Pace e dalle nostre “ex allieve” che offrono il loro riconoscente aiuto, mettendo a disposizione un po’ del loro tempo e permettendoci in questo modo di poter realizzare appieno il nostro progetto.

Giornate ed Orari del corso:

24/9 – 29/9 – 1/10 – 6/10 – 8/10 – 13/10 – dalle 18 alle 19.30 presso sede Arci Modena

 

 

 

Una festa sul fiume sconosciuto

Logo Festa del Secchia

Logo Festa del Secchia

Il 2 giugno i ciclisti si riapproprieranno del fiume Secchia con una grande escursione che da Castellarano si snoderà lungo i suoi argini fino a Quingentole, alla confluenza col Po. Propiziata dai Parchi dell’Emilia Centrale e dalla UISP, l’iniziativa ha visto l’adesione di enti locali, associazioni e organizzazioni sociali (fra cui la Fiab di Modena) impegnati nella promozione della ciclabilità e della tutela ambientale. In ogni tratto di fiume attraversato sono previste numerose attività sociali e punti di ritrovo anche gastronomici.

Prima nel suo genere per dimensione e complessità organizzativa, la festa intende far riscoprire un habitat (quello del fiume) ignorato dai più e che riserva continue sorprese e sprazzi di flora e fauna inusuali. Occorre evidenziare che gli argini sono stati resi praticabili nella parte di pianura sia per i pedoni che per i ciclisti.

L’attività escursionistica è parte integrante del programma annuale offerto dalla Fiab e riscontra un successo crescente (nel 2015 sono in calendario una trentina di iniziative in Italia e all’estero).

Per promuovere la pratica cicloturistica e portare un concreto sostegno alle popolazioni terremotate, dal 2012 la Fiab ha avviato la realizzazione del progetto “Biciclette a fiumi” nell’area nord della provincia. L’obiettivo è di costruire il tracciato modenese di Eurovelo 7, l’autostrada per bici da Copenaghen a Malta, collegando i tratti a nord e a sud già realizzati. L’infrastruttura consentirà di far transitare i ciclo turisti provenienti dal nord Europa verso il sud Italia e di creare posti di lavoro.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Un buon accordo per la mobilità ciclo pedonale in Regione

FIAB firma l'accordo regionale

FIAB firma l’accordo regionale

“La mobilità ciclo pedonale non viene intesa unicamente come fruizione turistica o modalità secondaria di spostamento, ma come uno degli assi fondamentali di valore trasportistico”. È su questo assunto strategico che fa perno l’accordo 2015-17 in tema di mobilità sostenibile fra la Regione Emilia-Romagna e le principali associazioni ambientaliste (Fiab, Legambiente, WWF e UISP) e degli enti locali (UPI e ANCI).

Fra i risultati concreti del protocollo sottoscritto figurano l’attivazione di un Tavolo permanente di confronto, una legge regionale sulla mobilità ciclistica e la disponibilità di 8 milioni di euro per la promozione degli spostamenti in bici, a piedi e la moderazione del traffico.

Fra gli obiettivi di medio periodo (2020) figurano il raddoppio della quota di spostamenti ciclo pedonali (dal 10% al 20%), lo sviluppo delle “Città a 30 km/h” nelle 13 città più popolose della regione, interventi per il dimezzamento degli incidenti stradali e l’intermodalità treno-bici.

Questa iniziativa si segnala per tre elementi di valore: la collaborazione pragmatica fra la Regione e i soggetti più rappresentativi in tema di mobilità ciclo pedonale (6 organismi contro gli oltre 40 del Tavolo comunale modenese); la condivisione di un programma per lo sviluppo della mobilità ciclo pedonale; l’intreccio con la modifica del Codice della Strada, che agevolerà chi circola a piedi e in bici.

Se sostenuto anche nelle città, questo processo produrrà nel tempo la tanto attesa svolta nelle politiche della mobilità, ancora attardate sulla visione autocentrica e sullo spazio pubblico inteso come puro luogo di transito e non di socializzazione.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Parere del Coordinamento delle Associazioni per la Mobilità nuova sul progetto della Ciclo-pedonale in Via Giardini

Via giardini - Direzionale 70

Via giardini – Direzionale 70

Il progetto, elaborato dal Comune e finanziato dalla Regione nel Programma sulla Qualità dell’aria, non tiene abbastanza conto della esigenze dei ciclisti e sembra più preoccupato di tirare via le biciclette dalla strada, per facilitare le auto, che facilitare i ciclisti e i pedoni, che assieme vengono relegati ai margini angusti di una strada molto ampia.

Il 28 Novembre gli Assessori Arletti e Giacobazzi hanno presentato, assieme ai tecnici incaricati, il progetto esecutivo del tanto atteso tratto di ciclabile sulla Via Giardini, da Viale Corassori a Piazzale Risorgimento.

Una infrastruttura essenziale per la mobilità urbana, su una delle più storiche radiali della città. In particolare negli anni ‘60 e ’70, prima della costruzione delle tangenziali, questo ultimo tratto, svolgeva il ruolo di circonvallazione della città in direzione di Bologna, assieme ai viali J.Barozzi e Muratori.

L’attuale conformazione presenta ancora tutte le caratteristiche di una strada di scorrimento, con corsie che vanno da 3,50 a 5.00 m., l’uso di alti filettoni di granito e l’illuminazione centrale a doppio sbraccio.

Le velocità abituali nelle tre corsie a senso unico di J. Barozzi e la sincronizzazione dei semafori sui Viali del Parco, rendono ancora molto conveniente questo percorso di attraversamento della città, attraendo una quantità di traffico incompatibile con la qualità urbana e ambientale necessaria.

Tuttavia il PSC ed il POC vigenti hanno previsto la realizzazione delle ciclabili su entrambi i lati ed hanno declassato questo tratto a strada urbana di quartiere (art.10.7 1e), che prevede corsie da 3,00, con la maggiorazione di quella a destra a 3,50m. per la presenza del trasporto pubblico, ciclabili da 2,50 (minimo) e marciapiedi da 1,50 (minimo).

Vi sono quindi le condizioni per dare alla strada tutti i caratteri di strada di quartiere: pedonali ampi per il passeggio e gli acquisti, spazi per il transito dei ciclisti in sicurezza, velocità dei mezzi compatibile, attraversamenti facili e sicuri.

Queste sono del resto le finalità del Piano di Azione Ambientale 2011/ 2013 per il risanamento della qualità dell’aria e la riqualificazione delle aree urbane, che nel finanziare il progetto promuove il completamento e la messa in sicurezza di tratti ciclabili esistenti, per collegare i servizi e dare sicurezza ai percorsi casa scuola, alleggerendo la congestione stradale e contribuendo alla riduzione della CO2 e dei gas serra.

Nel realizzare questa ciclabile si possono attuare contemporaneamente le previsioni urbanistiche di riclassificazione della strada e dare sicurezza ai collegamenti tra le abitazioni, i servizi e le scuole e tra il centro storico all’ospedale di Baggiovara.
Particolare cura è quindi richiesta nella scelta dei materiali da impiegare, che devono concorrere a caratterizzare una vera strada di quartiere.

Da questi obiettivi, definiti nella pianificazione comunale e nei Piani di azione e di finanziamento regionale, nascono gran parte delle osservazioni che di seguito vengono illustrate.

1. Posizionamento della ciclabile.
Pur essendo prevista su entrambi i lati dalla pianificazione, appare inopportuno e forzato realizzare un primo un tratto della pista sul lato est, per poi continuare sul lato ovest nel secondo. Le osservazioni, sia di carattere generale, che specifico, sono le seguenti:

a) Osservazioni di carattere Generale
Sul lato Est è localizzata gran parte delle attività commerciali e dei servizi, che certamente sono i luoghi di maggiore attrazione per i ciclisti, i pedoni ed in genere per tutti i cittadini. Porre la ciclabile sul lato opposto non può che determinare maggiori attraversamenti, per raggiungere i servizi essenziali, con un aumento considerevole del rischi di incidentalità. In altre parole si porterebbero i ciclisti dal lato opposto a quello del bisogno, determinando così anche un sensibile calo di interesse verso gli esercizi posti lungo la strada.

b) Osservazioni di carattere specifico
Portare sul lato Ovest la pista comporta che i ciclisti debbano attraversare ben 4 strade (via Fattori, Spallanzani e due immissioni di J.Barozzi), mentre sul lato est, nello stesso tratto, sono solamente due (via Vaccari e Via Lana), meno pericolose e meno trafficate.

Questa soluzione costringe inoltre il ciclista ad attraversare Via Giardini, all’altezza di Via Pace, in un incrocio semaforizzato con un ciclo di tre tempi e, subito dopo, attraversare Via Gaddi aspettandone altrettanti.

I due successivi incroci, con via Fattori e via Spallanzani, sono con strade in salita verso la Via Giardini, che portano gli automobilisti meno abili a salire direttamente sulla via Giardini, senza dare la precedenza ai pedoni. E’ molto probabile che lo facciano anche con i ciclisti.

L’attraversamento di Via Jacopo Barozzi è un altro punto assai difficoltoso, perché la corsia libera in direzione di Baggiovara è assai ampia e notoriamente veloce. Nel progetto la pista viene proposta lungo una corsia promiscua con i pedoni, senza alcuna misura di mitigazione, senza rettifica della curva e con la sola la segnaletica orizzontale. Lo stesso si prevede per l’attraversamento dell’aiuola. Si tratta di un doppio passaggio mal risolto, che aumenta sensibilmente il rischio di incidentalità.

Poi vi è l’attraversamento di viale Tassoni, diviso in due e con due tempi diversi e un ciclo semaforico a tre tempi. Già oggi questo incrocio è quanto mai pericoloso per i pedoni e per i ciclisti a causa della conformazione delle strade e dell’organizzazione a senso unico del viale, che facilita l’accelerazione delle auto.

Anche l’attraversamento di viale Veneto è problematico, per l’elevato numero di autobus urbani ed extraurbani e di taxi sia in entrata che uscita.

Infine vi è Calle di Luca, che termina in largo S. Francesco e deve dare la precedenza ai veicoli diretti in via Rua Muro, interrompendo così per l’ennesima volta la continuità ciclabile verso il Centro Storico.

A questi aspetti generali e specifici, che riguardano la funzionalità la linearità e la sicurezza, ne vanno aggiunti altri, che suggeriscono di realizzare per prima la pista sul lato est:
• prima di tutto vengono maggiormente riequilibrate le principali direttrici ciclabili al centro, attualmente costituite dalle piste di via Marconi/Luosi/ Riccoboni e via Rosselli/Buon Pastore, coprendo quella parte di quartiere compresa tra via Giardini e via Guarini, ricca di residenza, servizi scolastici, sociali e commerciali;
• il percorso è più lineare e continuo, anche nelle lunghe percorrenze;
• l’intervento risulta meno costoso, perché permette di sfruttare il lungo tratto di sottostrada esistente, che non richiede modifiche alla sagoma stradale; diviene superflua la realizzazione di 250 metri di pista in sede propria su un totale di 530 metri di questo tratto.

2. Soluzioni possibili

Si propone che, nel tratto compreso tra via Lana e via Sigonio, si realizzi la pista in sede propria, ristrutturando ed adeguando il marciapiede alle norme. Questo richiede di traslare l’attuale parcheggio a pettine verso la carreggiata, con la riduzione della sezione delle corsie verso il centro e la riduzione ad un sala corsia in direzione di Baggiovara, già proposta nel progetto presentato.
La pista può così collegarsi con quella esistente, su questo lato in largo Risorgimento e raggiungere agevolmente corso Canalchiaro.

Le Associazioni rilevano inoltre che su un itinerario così rilevante sia inadeguata la totale promiscuità con i pedoni, che va prevista solo negli incroci e nei punti nei quali sia impossibile fare altrimenti.
In particolare appare ingiustificato prevedere il percorso promiscuo con i pedoni dall’incrocio con viale Corassori a via Pace, dove la larghezza della carreggiata di 10,50 metri consente di mantenere il marciapiede, realizzare la pista e mantenere il parcheggio in linea, dove esistente.

Inoltre, per coerenza con le finalità del finanziamento, non devono essere sacrificati i pedoni ed i ciclisti per ricavare ulteriori posti auto lungo il tratto di quartiere.

Si propone che le eventuali risorse, risparmiabili con l’utilizzo di 250 metri di sottostrada esistente, vengano impiegate per il rifacimento e l’allargamento dei percorsi ciclabili e pedonali in sede propria, nel tratto compreso tra il centro commerciale e le scuole medie Guidotti, per offrire maggiore sicurezza agli studenti e facilitarne l’accesso in autonomia.

Auspichiamo che la volontà di dialogo, espressa dai due assessorati nei tre incontri interlocutori svoltisi da Giugno ad oggi, porti ad un ripensamento del progetto, basato su di una più condivisa visione della mobilità cittadina e dello spazio comune.

Il confronto su un diverso e più efficiente utilizzo dello spazio pubblico, permetterebbe di accelerare e consolidare il dialogo continuo e costante sul tema della mobilità, che tutte le associazioni sotto elencate si sono impegnate a costruire con la municipalità.

CICLABILE GIARDINI parere coordinamento

CICLABILE GIARDINI estratto del progetto del Comune

all'incrocio via della pace-gaddi la ciclabile passa sul lato ovest di via giardini, mentre potrebbe proseguire sul lato est nella sottostrada. Una soluzione molto più economica!

Incrocio via della pace-gaddi la ciclabile passa sul lato ovest. Il progetto è visionabile nell’estratto da scaricare

 

 

Un coordinamento per la mobilità nuova

Una buona notizia per coloro che sono impegnati per la difesa dell’ambiente e soluzioni innovative nel campo della mobilità urbana: un ampio pool di associazioni modenesi ha deciso di avviare un processo di consultazioni per definire le proposte sui principali problemi del traffico e dell’inquinamento da sottoporre ai cittadini e agli enti locali.

Incrocio Via Giardini - Amendola

Incrocio Via Giardini – Amendola

L’iniziativa è frutto di una comunanza di interessi e di iniziative di mobilitazione sociale attuate da organizzazioni che -pur nate per obiettivi specifici- hanno scoperto col tempo di condividere sensibilità e punti programmatici concreti.

Si chiama “Coordinamento delle associazioni per la mobilità” e raggruppa ACSI Ciclismo, Associazione democrazia dal basso, Ciclofficina, Ciclostile, Comitato Sacca, Comitato utenti ferrovia Modena-Sassuolo, Fiab, Ingegneria senza frontiere, Legambiente, Salvaciclisti e Uisp Ciclismo.

Il “Coordinamento”, che presto si darà una struttura organizzativa e di rappresentanza, ha affrontato subito la valutazione del progetto esecutivo di ciclo pedonale di Via Giardini che l’Amministrazione comunale ha già approvato e che lunedì 9 dicembre presenterà pubblicamente presso Memo.

L’intervento prevede la realizzazione di un percorso in sede propria di una ciclo pedonale fra Viale Corassori e Piazza Risorgimento. Il “Coordinamento” presenterà al Comune le proprie considerazioni e le richieste di adeguamento, nell’intento di rendere il percorso più sicuro e completo.

In particolare, sono apparsi subito discutibili sia la limitazione del percorso all’incrocio di Viale Corassori (perché non proseguire fino all’incrocio con Viale Amendola, completando la pista che arriva a Baggiovara?) che il suo spezzettamento in due tronconi, uno ricavato sul lato est e l’altro su quello ovest di Viale Giardini.

Giuseppe Marano
Pubblicato su “La Gazzetta di Modena” 8/12/2013