Author Archives: Redazione FIAB Modena
Se il clima non mobilita Modena…
Le conclusioni della recente Conferenza sul clima tenuto dall’ONU a Parigi hanno dato una chance alle nazioni impegnando gli stati a contenere l’incremento della temperatura a meno di 2 gradi nei prossimi decenni. Molti osservatori, tuttavia, hanno evidenziato l’assenza di vincoli e quantificazioni per ogni area del pianeta, determinando una notevole incertezza sull’efficacia delle deliberazioni assunte da quasi 200 rappresentanti mondiali.
Che interesse rivestono le decisioni parigine per la vita quotidiana dei cittadini? Sul tema la città di Modena sembra completamente assente, distratta e disinteressata. E invece il tema riguarda proprio noi persone normali, che viviamo, lavoriamo e passiamo il tempo nella città. Saremo noi a pagare il conto dell’inquinamento ambientale prodotto in misura rilevante dalle automobili.
Secondo il Rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), l’Italia ha registrato nel 2012 un record di decessi “prematuri” (84.400 persone), su un totale di 491mila nell’intera Unione europea. Le città padane sono quelle più inquinate del paese. I tre inquinanti più devastanti, le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, sono generati dalla circolazione autoveicolare. In questa situazione, non esiste una politica a livello cittadino per la limitazione dell’inquinamento (stentano anche a livello regionale e nazionale…): disinteresse e calcoli politici di brevissimo periodo hanno impedito l’attuazione di misure serie di contrasto alle emissioni atmosferiche. Sarebbe ora che noi cittadini ci svegliassimo dal torpore sull’argomento e chiedessimo conto ai nostri amministratori di quanto non fatto per la nostra salute. I due gradi di cui s’è parlato a Parigi riguardano proprio noi.
Giuseppe Marano
www.modenainbici.it
Convenzioni per Soci FIAB Modena
Le convenzioni per tutti gli associati a FIAB Modena permettono sconti su prodotti e servizi in questi punti vendita:
e-bike Travel: Vendita e Noleggio eBike

Il negozio “e-bike Travel” è specializzato nella vendita e nel noleggio di biciclette elettriche a pedalata assistita. L’attività, inaugurata nel 2018, nasce con la volontà di offrire una mobilità cittadina alternativa, che tenga conto dei livelli ormai insostenibili di inquinamento, e la voglia di rendere possibile, anche a chi non è sportivo, il viaggio in bicicletta, con tutta la magia e l’emozione che esso può regalare.
La convenzione è per i soci FIAB, che potranno godere dei seguenti sconti:
SCONTO €. 100,00 per l’acquisto di una CITY BIKE
SCONTO €. 150,00 per l’acquisto di una MOUNTAIN BIKE
SCONTO 10% per l’acquisto di ACCESSORI e ABBIGLIAMENTO
SCONTO 10% per il NOLEGGIO di e-bike
Contatti:
e-bike Travel
Viale Amendola, 548, 41125 Modena
Lun-Sab: 9:00-12:30 15:00-19:30
Chiuso Giovedì pomeriggio
EMAIL info@ebiketravel.it
TELEFONO 059 7140432
eGOeBIKE: Noleggio eBike

Per tutti i tesserati Fiab c’è una novità: sconti del 12% per il noleggio di eBike, biciclette a pedalata assistita, biciclette tradizionali di eGO eBIKE e per tutti gli altri servizi offerti. EgoEbike sono tra i primi in Italia nel credere alla bici a pedalata assistita come mezzo che permette a tutti di viaggiare in modo salutare e sostenibile.
Contatti:
eGO eBIKE
Email info@egoebike.com
sitoweb http://www.egoebike.com
Telefono +393483961274
Cicli Center Modena: sconto su tutta la merce
Per tutti i tesserati Fiab c’è una novità: sconti del 10% presso il negozio sportivo Cicli Center Modena di Bonacorsi Carlo su tutta la merce. Cicli Center Modena Di Bonacorsi Carlo si occupa di assistenza, riparazione e vendita al dettaglio di biciclette (da corsa, mountain bike, city, fixed, elettriche e da bambino) e accessori per il ciclismo.
Contatti
email ciclicentermodena@libero.it
Sitoweb http://www.ciclicentermodena.it/
telefono 335 6631010 – 346 3152537
Einaudi Modena: sconto sul libri
Tutti i libri che vorresti al Punto Einaudi Modena al 15% di sconto con la tessera Fiab Modena – per il mese di Dicembre 2015. In ogni Punto Einaudi potete trovare tutti i volumi che cercate tra i cataloghi Einaudi, Electa, Meridiani Mondadori, Mondadori Arte, Fondazione Valla, Illustrati Mondadori, Edizioni EL, Emme, Einaudi Ragazzi.
Punto Einaudi Modena – Piazza Mazzini 30 – Modena
tel. 059-211686
e-mail einaudi.modena@gmail.com
E’ definitivo il calendario delle attività FIAB Modena per il 2016
Ieri sera alla festa di Auguri di fine anno, abbiamo presentato ai numerosi soci il calendario delle attività FIAB Modena per il 2016.
Abbiamo escursioni per tutti i gusti e difficoltà e tante, tante attività con altre associazioni e con le scuole.
Scaricate qui la vostra copia del calendario e del pieghevole delle escursioni
A proposito di cordoli
Commercianti, cordoli e soluzioni coraggiose
Proseguono al rallentatore i lavori per la realizzazione della contestata ciclabile-spezzatino di Via Giardini e, con rassicurante regolarità, arrivano le critiche dei commercianti. Quando le leggiamo, di primo acchito ci prende lo sconforto. Ma poi, ragionando bene, dobbiamo riconoscere che contengono qualche ragione: chi ha seguito la presentazione dell’opera ricorda bene che -appena illustrato il percorso- i politici hanno subito evidenziato che non si sarebbero persi che pochi posti auto e che non sarebbe stata rallentata la scorrevolezza dell’asse viario. Tradotto: facciamo quest’opera solo perché c’è qualche soldo dalla Regione, perché teniamo buone le associazioni ambientaliste… ma voi non avete nulla da temere, tutto rimarrà come prima.
E allora sono giuste le proteste di oggi se si scopre un cordolo di troppo, una sezione stradale ristretta di mezzo metro, tutto per “3 bici che potevano passare tranquillamente da Via Luosi”.
Quando si affronta un problema di convivenza fra soggetti diversi nello spazio pubblico, la costruzione di una semplice (e malfatta) ciclabile non può non suscitare giuste critiche dell’una e dell’altra parte. Come avevano chiesto le associazioni ambientali, fra cui la Fiab, il progetto doveva prevedere una profonda trasformazione dell’area con l’obiettivo di togliere la gran parte di spazio oggi monopolizzato dalle auto per restituirlo finalmente alle persone. L’obiettivo sarebbe stato chiaro per tutti e non sarebbero sorte le discussioni sui cordoli.
Questa è politica: scelte chiare e coraggiose per affrontare alla radice i problemi. Chi penserebbe, oggi, finita la riqualificazione di Piazza Roma, di lasciare qualche decina di parcheggi auto?! Impensabile… o no?
Ermes Spadoni
Mobilità sostenibile: basterebbe copiare
Un documentario televisivo recentemente ha descritto l’insieme delle opere e dei servizi che hanno consentito la crescita e lo sviluppo della motorizzazione privata nel secolo scorso. Uno sforzo economico ed organizzativo gigantesco ha portato alla progettazione e la realizzazione di nuove infrastrutture stradali, sfruttando l’esperienza di asfaltare le strade bianche già sviluppata per facilitare la circolazione delle biciclette. Poi sono venute le altre innovazioni: incroci, codici della strada, segnaletica, servizi per la manutenzione, la custodia e il parcheggio dei veicoli… Con la moltiplicazione degli incidenti stradali sono apparsi i carri attrezzi, le ambulanze e le assicurazioni; alla diffusione dei furti, si è risposto con antifurti e garage.
Tutto ciò ha permesso l’esplosione della motorizzazione con le relative conseguenze. Con l’inquinamento e gli incidenti stradali il pendolo ha preso a oscillare in direzione opposta: obbligo di dotare le abitazioni di autorimesse e parcheggi, limitazioni al traffico e alla sosta, parcheggi a pagamento, giornate senz’auto per contrastare l’inquinamento ormai insopportabile…
Chi ci amministra dichiara di voler promuovere l’uso della bicicletta, anche attraverso la realizzazione di piste ciclabili. Dimentica però che è necessaria una vera politica della mobilità ciclabile che, come per la motorizzazione in passato, garantisca percorsi diretti e veloci, sicurezza stradale, sicurezza dai furti, parcheggi nei centri amministrativi e commerciali e nelle abitazioni e, soprattutto auto meno veloci in città.
In questo dovrebbero essere avvantaggiati: infatti, diversamente dagli amministratori del secolo scorso, non dovrebbero inventare nulla di nuovo, ma solo copiare.
Giorgio Castelli
www.modenainbici.it
Bici e agrumi contro la ‘Ndrangheta
Cosa succede se la Fiab di Modena organizza (2013) una ciclo escursione nella Piana di Gioia Tauro, tre anni dopo la rivolta degli immigrati di Rosarno del 2010? Avviene che si stabilisce un rapporto di amicizia con i giovani agricoltori di S.O.S. Rosarno e che i loro agrumi biologici arrivano a Modena ad un neo costituito G.A.S. (gruppo acquisto solidale), con soddisfazione generale.
La risposta dei modenesi è stata notevole: si tratta di 200 cassette per 50 destinatari che consegnano un messaggio straordinario di bontà e civiltà: clementine, arance, pompelmi, limoni e bergamotti portano sotto la Ghirlandina i sapori autentici delle zone tipiche delle produzioni di alta qualità, ma non solo. I giovani di S.O.S. Rosarno (www.sosrosarno.org) offrono una giusta retribuzione ai lavoratori assunti regolarmente per le attività agricole, rompendo la tendenza generalizzata allo sfruttamento brutale praticato dagli altri coltivatori (5 euro al giorno).
La bicicletta porta lontano, ed è in grado di lanciare un ponte di solidarietà verso chi vive in un territorio stupendo, devastato però dalla presenza della ‘Ndrangheta che intimidisce e spazza via ogni forma di resistenza civile. La determinazione dei giovani di Rosarno costituisce un esempio concreto che può alimentare un’economia sana capace di attecchire dove meno te lo aspetti, in un contesto totalmente sfavorevole, alimentando la speranza nel cambiamento politico e sociale che tutti auspichiamo. Combattiamo la medesima battaglia: a Modena, e in Emilia, siamo alle prese con la presenza mafiosa che un tempo credevamo lontana e di scarso interesse, la stessa che spadroneggia in tutta la Calabria.
Ma da due anni i giovani di Rosarno sono meno soli e sanno che la loro pratica di legalità e rispetto dell’ambiente trova sostenitori convinti a Modena, e non solo.
Giuseppe Marano
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La (tardiva) conversione dell’ex assessore

centro di modena in bici
L’ex assessore alla mobilità Daniele Sitta, nel parlare dei 10 luoghi più belli di Modena, ha dichiarato:
“Le periferie (…) di Modena sono gradevoli e anche ben costruite (…), ma c’è poca densificazione, pochi abitanti per ettaro. In questo modo non si trasformano in pezzi veri e propri di città, non si possono insediare artigiani e piccolo commercio”
“Nel disegnare la città del futuro occorre pensare a luoghi dove si sta bene, ma dove la vita deve essere facile per piccoli negozi e uso della bici o del trasporto pubblico, altrimenti le persone prenderanno l’auto e andranno al centro commerciale”.
Come non condividere con quest’idea della città futura?
Peccato che questi ragionevoli propositi siano espressi da un assessore che per ben 9 anni ha sostenuto solo la mobilità autoveicolare e ha sottratto 42 anni di risorse alla mobilità sostenibile per realizzare il Novi Park, un’opera che non ha contribuito a rendere la vita più facile ai negozi di quartiere, ai ciclisti e al trasporto pubblico.
Nei suoi 9 anni di amministrazione non ha realizzato le ciclabili di accesso al centro urbano, né facilitato il transito delle bici sui percorsi esistenti o migliorato gli attraversamenti, non ha ridotto le velocità sulle strade, non ha agevolato il trasporto pubblico né migliorato la vita ai pedoni.
Nei suoi 9 anni di gestione non ha neppure sfruttato le occasioni per collegare i quartieri a nord della ferrovia al centro. La mobilità motorizzata privata è restata inchiodata al 79% degli spostamenti.
Purtroppo anche il suo successore non sta facendo di meglio, ma speriamo che la sua conversione sia più rapida e tempestiva.
Giorgio Castelli
www.modenainbici.it
Viale Barozzi, storia di una morte annunciata

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“Una pista ciclabile in Viale Barozzi per ridurre la velocità”. L’Assessore alla Mobilità del Comune di Modena si è improvvisamente svegliato dal torpore degli ultimi anni e scopre che la velocità delle automobili è pericolosa. Tuttavia, continua a concepire le ciclabili come residuali e finalizzate alla mobilità autoveicolare. Infatti, come già accaduto in altre circostanze, s’impegna a realizzare una pista in Viale Barozzi non perché ne sia comprovata l’utilità per gli spostamenti dei ciclisti, ma per restringere la strada…
L’incidente mortale all’incrocio fra Via Aggiunti e Viale Barozzi del 31 ottobre scorso, che ha coinvolto un auto e un pedone, ci ha riportato alla memoria la prima assemblea pubblica convocata dal Comune il 9 dicembre 2013 a Memo, dove per la prima volta gli assessori Arletti e Giacobazzi presentavano la ciclabile di Via Giardini col famoso (e contestato) “spezzatino”. Pubblicizzata con un comunicato stampa con 2 giorni di preavviso, all’assemblea si presentò una sola cittadina, oltre ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste. La signora aveva espressamente chiesto un intervento su Viale Barozzi, segnalando la pericolosità di una strada a 3 corsie a senso unico in centro città.
Nella lunga discussione sulla ciclabile di Via Giardini dei mesi seguenti, più volte Arletti e Giacobazzi avevano promesso che l’intervento di Viale Barozzi si sarebbe fatto sicuramente, anche perché davvero poco costoso da realizzare con una sede stradale così ampia e perché non c’erano particolari ostacoli da superare.
Chissà se il nuovo assessore alla mobilità Giacobazzi conosce il vecchio assessore all’urbanistica Giacobazzi. In caso affermativo, potrebbe chiedergli come mai in 2 anni non ha fatto nulla per rispondere a quella cittadina e, come nella più bieca tradizione italiana, si sia invece svegliato solo dopo il morto.
Ermes Spadoni
www.modenainbici.it
La commedia quotidiana

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Ogni giorno nelle nostre strade diversi attori recitano la stessa commedia: i pedoni girano faticosamente su marciapiedi troppo stretti e rovinati, ingombrati dalle auto; i ciclisti per sopravvivere schivano i pedoni, gli altri veicoli e le portiere delle auto in sosta; gli automobilisti, spesso al telefono, schivano nervosi i pedoni, i ciclisti e i furgoni per contendersi la strada e si lamentano del traffico e degli ingorghi; gli autisti guidano lentamente i bus nel tentativo di rispettare l’orario; i commercianti dalla propria vetrina chiedono parcheggi e si lamentano dei ciclisti che passano davanti ai loro negozi; i residenti osservano il traffico dalle proprie finestre e si lamentano del rumore, dello smog e della difficoltà di parcheggio.
I registi dello spazio pubblico, più attenti al consenso che ai risultati, proseguono come Sisifo: il Comune, cerca di allargare le strade, di aumentare i parcheggi, di togliere i pedoni e i ciclisti dalla strada; per “proteggerli” li ammucchia assieme e manda i ciclisti su un’unica pista piena di transenne e li obbliga a scendere a ogni incrocio; la Regione, per evitare ulteriori sanzioni dell’Unione Europea, adotta una dubbia manovra antismog che limita la circolazione delle auto più inquinanti da ottobre a marzo; il Comune, per limitare le critiche e agevolare le attività cittadine, concede infinite deroghe (http://www.comune.modena.it/news-in-evidenza/manovra-antinquinamento-2015-2016).
Intanto le lobby dei costruttori guadagnano sempre di più sfornando auto con nuovi Euro.
Solo nel mondo più evoluto sceneggiatori più acuti riscrivono una commedia più salutare: riorganizzano lo spazio pubblico, riducono le sezioni stradali e i parcheggi, pedonalizzano porzioni sempre maggiori di città, favoriscono i mezzi pubblici e premiano chi si sposta in bicicletta.
Anche Papa Bergoglio, nell’ultima Enciclica Laudato si’, scrive: “La qualità della vita nelle città è legata in larga parte ai trasporti, che sono spesso causa di grandi sofferenze per gli abitanti. Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello d’inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano”. Lancia un forte appello ad “azioni quotidiane” e “a dare priorità ai trasporti pubblici, a proteggere la casa comune” e a cambiare modello di sviluppo “per i poveri e per uno sviluppo sostenibile e integrale”.
Cosa stiamo aspettando?
























































