Una bici per la vita

laboratorio ciclo officina

Una bici per la vita

Fra le numerose attività proposte dalla Fiab di Modena per promuovere l’uso della bici figurano due corsi rivolti a categorie speciali di persone: ‘Donne in bici‘ coinvolge le straniere e insegna loro a usare la ciclo nei normali spostamenti urbani; ‘Ciclofficina‘ interessa invece gruppi di giovani migranti non accompagnati e minori richiedenti asilo ospitati nei centri di accoglienza modenesi.

L’attuazione dei corsi è resa possibile grazie alla collaborazione con altri enti e associazioni. Nel caso di ‘Ciclofficina‘, in particolare, il partenariato è stato sviluppato col Ceis, la Comunità l’Argonauta e il Laboratorio Tric e Trac.

La Fiab recupera le biciclette, i pezzi di ricambio, le attrezzature, i locali per svolgere le attività e tiene i corsi con i propri volontari, articolandoli in più incontri a settimana, durante i quali fornisce loro competenze pratiche nella riparazione della bicicletta, ma anche sul corretto uso del mezzo e sui dispositivi di sicurezza da utilizzare.

I ragazzi imparano ad aggiustare le biciclette utilizzando strumenti molto semplici. Ad ogni partecipante viene consegnata una bicicletta che, dopo essere stata lavata, smontata e revisionata, è infine rimontata. La bici così faticosamente rimessa a nuovo è regalata alla fine del corso, consentendogli una più ampia autonomia di spostamento in città e lo sviluppo delle relazioni sociali. Una bici aiuta l’integrazione e apre nuove prospettive di vita.

Per ampliare il progetto di ‘Ciclofficina’, la Fiab cerca altre biciclette usate da adulto, di qualsiasi genere, gli strumenti base per la manutenzione (chiavi inglesi, pinze, cacciaviti) e anche volontari desiderosi di effettuare un’esperienza originale e ricca di risvolti umani.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2 ruote – 19 febbraio 2017

Modena e Trento: piani della ciclabilità a confronto

un piano per la mobilità a modena?

Il consiglio comunale di Trento ha approvato all’unanimità una mozione d’indirizzo proposta dal PD, frutto di un lavoro organico durato 9 mesi, di un processo partecipativo che ha visto coinvolte le associazioni, tra le quali la Fiab locale.

Quaranta misure strategiche e operative da adottare entro il 2020: Ufficio Biciclette, Biciplan, parcheggi custoditi, campagne informative nelle scuole, Piedibus, bike to shopping, nuova segnaletica colorata, Contabici e tanto altro.

Da segnalare in particolare l’obiettivo di creare una segnaletica univoca e leggibile che indichi i percorsi della città, gli itinerari e i totem-contatori per la misurazione dei flussi in bicicletta, visualizzati in tempo reale su internet.

Mentre per quanto riguarda la questione progettuale l’innovazione è l’adozione del «Biciplan», un piano che propone linee guida sulla progettazione delle ciclabili, analizza la domanda e pianifica la rete.

Via libera anche all’istituzione di un Ufficio biciclette all’interno del Servizio mobilità con a disposizione un addetto che a tempo pieno dovrà occuparsi dello sviluppo di questo mezzo.

Un lavoro da cui esce una proposta organica per migliorare la qualità della vita e il sostegno all’economia. Perché – dice il consigliere proponente – “sono ormai molti gli studi che sottolineano che lo shopping in bici porta a maggiori consumi, promuove un utilizzo della città e degli esercizi commerciali in una logica molto diversa dal mordi-e-fuggi a cui si è ormai abituati”.

Una mozione apprezzata anche dall’assessorato competente, che ha avuto il sostegno trasversale di tutta l’Aula, da desta a sinistra. All’unanimità. Notate qualche differenza con la modalità di elaborazione e gli obiettivi fissati a Modena dal Piano della mobilità ciclistica? Noi si.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

2 ruote – 12 febbraio 2017

Una bicicletta di speranza per i minori richiedenti asilo

laboratorio ciclo officina

Presso la Comunità “L’Argonauta” di Modena sono ospitati minori stranieri non accompagnati e minori richiedenti asilo che frequentano corsi di alfabetizzazione primaria e/o corsi di formazione professionale presso le scuole secondarie di Modena, prevalentemente la mattina.

«Abbiamo pensato di coinvolgere questi ragazzi nell’attività di ciclofficina che oltre ad impegnarli per due pomeriggi la settimana, fornisce loro competenze pratiche nella riparazione della bicicletta e alla fine del progetto la bicicletta aggiustata da loro gli verrà assegnata e potranno utilizzarla negli spostamenti in città. Inoltre prevediamo incontri formativi sul corretto uso del mezzo e sui dispositivi di sicurezza da utilizzare. Tutto questo in collaborazione con i volontari della Fiab che hanno accolto con grande favore la nostra proposta di collaborazione», spiega Alessio Costetti, coordinatore delle Comunità minori di Modena e Parma del Gruppo Ceis, illustrando un interessante progetto che vede coinvolto anche il mondo del volontariato.

«Da anni organizziamo corsi di bicicletta nelle scuole, laboratori di ciclomeccanica e di cicloturismo per i ragazzi e per gli adulti. Ci è venuto naturale affiancare il Ceis in questo progetto – gli fa eco Giorgio Castelli, volontario Fiab e presidente della sezione modenese che si dedica alla formazione dei ragazzi due volte la settimana come tutor meccanico di biciclette – Come facciamo sempre nelle nostre attività, abbiamo attivato le risorse dei nostri soci e delle altre associazioni di volontariato modenesi, per raccogliere parte delle attrezzature e le biciclette usate da riparare o da utilizzare come pezzi di ricambio. Prezioso è stato il contributo del Laboratorio Tric e Trac che ci ha fornito morse, chiavi e biciclette».

Tutti i ragazzi della Comunità frequentano il laboratorio di ciclofficina in gruppi di 5/6 ragazzi per volta affiancati da 2/ 3 volontari in modo da essere seguiti da vicino. «I ragazzi imparano così ad aggiustare biciclette e utilizzano strumenti molto semplici per esercitare la propria manualità», afferma Costetti. Ad ogni ragazzo viene assegnata una bicicletta che viene lavata e smontata revisionata e rimontata completamente. «E’ una soddisfazione vedere un ragazzo che passa del tempo per riportare una catena arrugginita a nuovo splendore – conclude Castelli – Si crea così la propria bici che gli permetterà una nuova autonomia di movimento e forse una nuova esperienza utile per il futuro».

Il laboratorio si trova all’interno della Comunità e in questo primo mese di attività i ragazzi sono stati molto collaborativi, hanno frequentato con entusiasmo e desiderio di apprendere. Alcuni di loro hanno già completato una bicicletta con grande soddisfazione personale, che utilizzano negli spostamenti. Per ampliare il laboratorio servono biciclette usate da adulto di ogni genere, chiavi da meccanico, pinze, cacciaviti e volontari.

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Manovra antismog: finalmente si fa sul serio

inquinamento

Il persistente alto livello di polveri sottili nell’aria ha acceso i riflettori sui rischi per la salute. In effetti, la situazione è molto grave: non si tratta solo delle polveri sottili (PM10), quanto di quelle ultrasottili (PM2,5) che – insieme a numerosi altri veleni – hanno creato un aerosol stagnante sulla Pianura Padana estremamente pericoloso e climalterante. Le sorgenti del fenomeno sono note: traffico, riscaldamento, attività industriali e agricole.

L’immissione incontrollata delle scorie nella terra, nel mare e nell’atmosfera ha raggiunto un livello impressionante e oggi assedia gli stessi fattori chiavi della vita: l’aria, l’acqua, il cibo. È ora di svegliarsi dal torpore che induce a pensare che questa faccenda si risolverà da sola.

I cittadini devono rendersi conto che devono cambiare stile di vita e di mobilità, ad esempio accogliendo i pressanti inviti a usare i mezzi di trasporto ecologici. Anche le istituzioni hanno un ruolo chiave nel dare segnali convincenti e precisi per contrastare l’inquinamento e ricostituire un ambiente sano.

Su quest’ultimo versante, intravediamo segnali rassicuranti. Di fronte all’emergenza, il Comune è corso ai ripari con misure radicali antismog: la domenica ‘ecologica’, l’abbassamento della temperatura nelle case e negli uffici, la conversione di Gigetto in linea-bus e, soprattutto, il blocco della bruciatura delle sterpaglie, evento assai frequente in una zona altamente agricola come quella modenese. Fa anche piacere scoprire – fra le pieghe del bilancio comunale – che una voce è stata prevista per il compenso di uno sciamano cherokee, esperto nella danza della pioggia, assoldato appositamente per provocare utili tempeste scacciaveleni. Possiamo dirlo: finalmente si fa sul serio!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Biciviaggi FIAB Nazionale 2017: è già possibile iscriversi

Anche quest’anno FIAB Nazionale ha in programma splendidi biciviaggi in Italia e in Europa.

Il programma completo lo potete trovare qui

Ognuno di questi viaggi è realizzato in collaborazione con una agenzia specializzata, ma sarà una esperienza FIAB a tutti gli effetti, pedalando alla scoperta del territorio e delle eccellenze ciclabili. Possiamo già fare un breve elenco in ordine cronologico:

15 Luglio 2017 fino al 23 Luglio 2017
Via Rhôna. Con i Galli dalle Alpi alla Camargue
Alla scoperta della via Rhôna, la ciclovia Eurovelo 17 che segue il corso del fiume Rodano. Il nostro percorso parte dalle Alpi al mediterraneo in territorio francese…

21 Luglio 2017 fino al 30 Luglio 2017
OLANDA – Da Rembrandt a Van Gogh
…ripercorrendo la storia delle Città d’Oro. Biciviaggio a margherita con partenza e ritorno a Leiden con percorso giornaliero ad anello…

28 Luglio 2017 fino al 05 Agosto 2017
IRLANDA TRA CIELO, MARE E TERRA
Da est a ovest per pedalare nelle isole Aran e nelle terre del Connemara: la costa atlantica, all’estremità più occidentale di Europa, una delle zone più selvagge e remote…

04 Agosto 2017 fino al 13 Agosto 2017
Da Fontainebleau a Etretat passando per Parigi, attraverso i luoghi dell’impressionismo francese
Da Fontainebleau a Parigi fino alle Falesie dell’Etretat in Normandia, attraverso i luoghi dell’Impressionismo: Manet, Monet, Degas, P.A.Renoir…

12 Agosto 2017 fino al 19 Agosto 2017
Alla scoperta del Sannio e dei Sanniti
Il Molise è la seconda più piccola regione d’Italia ha una densità abitativa di 70 abitanti/km² (la Lombardia ha 419 abitanti/km²). Il traffico automobilistico è praticamente inesistente e si presenta ideale per pedalare in tranquillità e piacevolezza.

19 Agosto 2017 fino al 26 Agosto 2017
Le capitali d’oriente. Da Zagabria a Lubiana
Percorso tra le capitali di Slovenia e Croazia passando per Maribor. In gran parte lungo ciclovie e percorsi ideali per i viaggiatori in bicicletta. Partenza in bus da Verona…

26 Agosto 2017 fino al 02 Settembre 2017
Il Trenino Rosso del Bernina
Biciviaggio da Milano a Milano verso la Svizzera, con l’aiuto dei treni per superare i dislivelli tra cui il famoso trenino rosso del Bernina.

01 Settembre 2017 fino al 08 Settembre 2017
Barcellona bici, mare e sangria
Viaggio nella capitale del divertimento diventata una delle città più ciclabili del sud Europa. Pernotto a due passi dalla Rambla. Consigliata una mtb e un discreto allenamento.

Se non vi basta nel sito andiamoinbici.it trovate ancora altre iniziative e altre verranno inserite a breve.
Solo per soci.

Smog: il piacere vale il rischio?

smog

Modena è immersa in una cappa di velenoso aerosol che a lungo andare, e silenziosamente, ammazza la vita. Tuttavia, non solo le amministrazioni, ma anche molti cittadini si cullano nell’illusione che tutto proceda normalmente e che la faccenda non ci riguardi. È un problema degli altri, l’iniziativa tocca ad altre istituzioni, è una questione irrisolvibile, lo smog è un prezzo dello sviluppo…

E così, di amenità in amenità, la nostra vita annaspa nell’aria ammorbata senza che se ne intravveda una via d’uscita. Dobbiamo dunque rassegnarci e affidarci alla legge dei grandi numeri, come fanno certi fumatori incalliti, secondo cui ‘il piacere vale il rischio’? E se così non fosse?

Poiché la classe dirigente attuale non è all’altezza dei problemi da risolvere, occorre che ogni cittadino rifletta sul contributo che può dare per migliorare la situazione, per sé e per chi ci seguirà in questo mondo bello, ma fragile e unico.

Guardiamo ai fatti: gran parte degli spostamenti in auto sono individuali e a corto raggio (2-3 km); la quattro ruote è costosa da mantenere, pericolosa e inquinante. Cosa ci impone dunque di usarla nei viaggi lunghi come nei brevi?

Al contrario, la bici si rivela un mezzo agile, confortevole per la nostra realtà, economica, pulita e salutare, competitiva negli spostamenti brevi. E divertente. I più ‘comodosi’ possono ricor29rere alla bici elettrica, i più esigenti a ogni sorta di cargo-bike per le merci. È anche creativa: a Copenhagen due giovani italiani riscuotono successo con la loro pizzeria ambulante su due ruote.

L’auto è un (pericoloso) residuo del passato. Se provassimo a cambiare?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Modena-Fossoli: 3° Edizione Pedalata non Competitiva “Gambe di Emilio”

Domenica 29 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria “Casa Mazzolini” organizza una pedalata non competitiva in direzione Fossoli, per visitare l’Ex Campo di Concentramento.

– All’arrivo a Fossoli troveremo un volontario a farci da guida.
– Auto al seguito sulla quale poter appoggiare un’eventuale maglietta di ricambio e che servirà da supporto in caso di forature o rotture in genere

Alleneremo il corpo e la memoria. Può partecipare chiunque. Lo scopo è quello di pedalare in compagnia.

Andata e Ritorno sono circa 60/70km. Ritrovo ore 9.30 presso il Bar Molinari in Via Emilia. Al caldo. Per prendere un caffé, conoscersi, riconoscersi e partire.

NON E’ UNA INIZIATIVA IN CALENDARIO FIAB: Per qualsiasi informazione scrivete a benvenuti@casamazzolini.it o chiamate direttamente Emilio al 3478241496

Più portabici per combattere lo smog

portabici modena

portabici modena

Gennaio è un periodo ‘nero’ per i ciclisti: non solo devono respirare (come tutti) un’aria più velenosa, ma devono anche fare a meno di centinaia di portabici rimossi in occasione delle fiere tradizionali (il 17 e il 31 del mese). Il disagio è accentuato in quanto l’operazione si svolge con largo anticipo e il successivo ripristino richiede settimane. Risultato: i parcheggi spariscono per 30-40 giorni, costringendo i biker ad arrangiarsi, a volte come possono, altre come e dove non dovrebbero.

Al prolungato spostamento dei portabici effettuato in nome degli incolpevoli Sant’Antonio e San Geminiano, si somma la loro eliminazione in diverse strade del centro: 80 da Corso Canalgrande (Delfini e Tribunale), 20 da via Scudari (Comune e banche), una quarantina alla spicciolata fra piazza Matteotti, piazza Grande, via S. Eufemia, via Taglio e via San Geminiano…

Non è tutto. Occorre evidenziare che da troppo tempo sono impraticabili i parcheggi (almeno 20 posti) in Largo S. Agostino, penalizzando gli utenti degli istituti culturali del Palazzo dei Musei. E che dire dell’inesplicabile assenza di parcheggi presso l’ingresso delle Poste centrali (via Modonella) e l’ancor più ingiustificata installazione di rastrelliere obsolete in piazza Roma, largo Pucci, Museo Ferrari, Mata?

Degli iniziali 2.400 posti bici installati al 2010 in centro, almeno 200 mancano oggi all’appello. E invece occorre ribadire che, migliorando la sicurezza dei parcheggi, i portabici ‘Modena’ sostengono l’uso delle bici in una città soffocata dallo smog. La loro diffusione non è un ‘regalo’ ai ciclisti, ma un regalo a tutta la comunità.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Gigetto: il tramonto di un’èra

gigetto a sassuolo

gigetto a sassuolo

Gigetto: il tramonto di un’èra

Il destino della ferrovia Modena-Sassuolo continua a suscitare proposte e commenti. I favorevoli e i contrari alla sua sopravvivenza hanno sfoderato i più vari argomenti, cimentandosi in un confronto talvolta interessante, più spesso originale, a volte decisamente irreale: i discorsi sono gli stessi da vent’anni, come i tristi vagoni che compongono i convogli della linea.

Ma la considerazione critica espressa da un lettore su un giornale cittadino è apparsa particolarmente disarmante: il treno va soppresso perché il suo passaggio nel cuore di Modena provoca lunghe file di auto. Tutto il resto non conta. Semplice, diretto, definitivo.

In realtà, dietro questo approccio schematico e individualista, si profila il tema vero, ossia la funzione del trasporto pubblico quale risorsa del sistema della mobilità (meno del 10% degli spostamenti).

Dal punto di vista di chi sostiene il modello autocentrico, condiviso da un ampio fronte delle forze politiche modenesi, la linea ferroviaria costituisce un’incongruità costosa in un mondo largamente segnato dall’(ab)uso degli autoveicoli. L’unica condizione affinché funzioni è che il treno somigli sempre più alle… auto. È la “cura della gomma”, sbandierata oggi senza infingimenti da quegli stessi presentatisi alle ultime elezioni con la promessa di una severa “cura del ferro” e dello “zero consumo di suolo”.

D’altronde, appare coerente con le scelte strategiche operate dal Comune: fra una stentata ciclabilina e l’altra, gli investimenti pesanti sono stati finalizzati alle nuove autostrade (2.9 miliardi di euro dello Stato) e agli utili di gestione del Novi Park (quasi 100 milioni di euro a fine contratto da parte del Comune). E, allora, è così strano che negli ultimi 20 anni la quota di mobilità automobilistica sia restata inchiodata al 75% del totale?

Quanto lontano appare oggi l’èra in cui il fischio del treno era sinonimo di civiltà e di fiducia nel futuro!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

 

 

 

 

Esiste una politica contro lo smog?

città inquinata

città inquinata

Una lettera pubblicata da un quotidiano il 4 gennaio solleva il tema dell’inquinamento pericoloso per la salute. Di fronte all’aumento delle patologie respiratorie, il lettore lancia un appello all’ “amministrazione, deputata e responsabile del monitoraggio a tutela della nostra salute” affinché attui i “provvedimenti previsti per legge” e che, evidentemente, vengono elusi.

La domanda sottesa all’appello del cittadino è semplice: esiste una politica di riduzione dell’inquinamento?

Com’è noto, i fattori che causano lo smog sono vari: riscaldamento domestico, mobilità, attività agricole e industriali. Focalizzando l’attenzione sulla mobilità urbana, un dato su tutti chiarirà le dimensioni del fenomeno: i tre quarti degli spostamenti sono attuati con autoveicoli. L’insidia del PM 10 e del più pericoloso PM 2,5 è in questa percentuale da brivido. O ne riduciamo il volume o non modificheremo di una virgola la realtà.

Venticinque anni fa veniva approvata la convenzione di Rio de Janeiro sull’ambiente che fissava obiettivi stringenti per tutte le autorità amministrative. Qual è stato il risultato delle politiche modenesi? Un dato ne evidenzia l’efficacia: la quota degli spostamenti non autoveicolari (trasporto pubblico, pedonalità e ciclabilità) è restata inchiodata al 25% sul totale.

I cittadini sono dunque succubi dell’auto e si rifiutano di cambiare stile di mobilità? Più realisticamente, hanno capito che non si fa sul serio. Non hanno tutti i torti: la manovra antismog interessa meno del 20% dei mezzi circolanti e un’area ristretta; le risorse pubbliche destinate al Novi Park ammontano ad oltre 2,5 milioni l’anno; le auto sostano a meno di 300 metri dalla Ghirlandina; il trasporto pubblico è in affanno. I proclami elettorali sulla mobilità sostenibile hanno rapidamente lasciato il campo alla più rassicurante “cura della gomma”. Non farà diminuire il particolato, ma nemmeno i voti.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2 ruote - 8 gennaio 2017

2 ruote – 8 gennaio 2017