Immaginate strade libere dalle auto, dove i bambini possono giocare, chiacchierare e arrivare a scuola in sicurezza. Questa visione, che sta diventando realtà in sempre più città europee, è stata al centro di un vivace incontro online organizzato da Cycle Hub. A guidarci in questo viaggio sono stati Anna Becchi, referente europea della campagna “Streets for Kids”, e Davide Paltrinieri, referente nazionale di FIAB per le scuole e anima del gruppo “Genitori Ecoattivi” di Modena.
Cosa sono le Strade Scolastiche?
Una strada scolastica è molto più di una semplice strada chiusa. È un’oasi pedonale temporanea creata di fronte a una scuola, bloccando il traffico motorizzato durante gli orari di entrata e uscita. L’obiettivo è semplice ma con grandi potenzialità di cambiamento: restituire lo spazio ai più piccoli, proteggendo la fascia più vulnerabile della popolazione e incoraggiando la mobilità attiva. Questi interventi, come spiegato durante l’incontro, possono essere realizzati in diversi modi: da semplici chiusure temporanee con transenne, fino a veri e propri progetti di riqualificazione urbana con arredi, piante e giochi.
Le tipologie di intervento si possono suddividere in tre fasi:
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Intervento minimo (sperimentale o “tattico”): è il modo più semplice e veloce per iniziare. Si utilizzano barriere mobili (come transenne o cavalletti) gestite da volontari (genitori, nonni, associazioni, polizia locale) per chiudere fisicamente la strada negli orari stabiliti. È un’ottima soluzione per testare l’efficacia della misura e raccogliere il consenso della comunità.
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Intervento intermedio: si passa a modifiche più visibili ma ancora leggere. Si possono usare arredi urbani temporanei (fioriere, panchine), colorare l’asfalto per segnalare lo spazio di gioco e installare segnaletica verticale per rendere la chiusura più visibile.
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Intervento strutturale (permanente): è la fase finale, in cui la strada viene ridisegnata in modo permanente. Questo può includere l’allargamento dei marciapiedi, l’inserimento di alberi e aiuole, la creazione di dossi e attraversamenti pedonali rialzati, trasformando di fatto la strada in una vera e propria “piazza scolastica”, sicura e vivibile 24 ore su 24.
In ogni caso, viene sempre garantito l’accesso ai residenti, ai mezzi di soccorso e alle persone con disabilità.
La visione di “Streets for Kids”: i benefici per tutti
Anna Becchi ha condiviso il progetto della campagna “Streets for Kids”, che punta ad avere una strada scolastica davanti a ogni scuola d’Europa entro il 2030. I vantaggi di questa trasformazione, ha spiegato, vanno ben oltre la semplice sicurezza:
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Salute: i bambini respirano aria più pulita e fanno più movimento.
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Sicurezza: il rischio di scontri stradali si riduce drasticamente.
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Socialità e gioco: le strade diventano luoghi di incontro e di gioco libero, promuovendo l’autonomia dei più piccoli.
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Mobilità attiva: si incentiva l’uso della bicicletta e gli spostamenti a piedi.
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Qualità della vita: meno traffico, meno rumore e più spazio per le persone migliorano l’intero quartiere.
Gli esempi di successo da città come Parigi e Barcellona dimostrano che questo non è un’utopia, ma un modello concreto e replicabile.
L’attivismo che parte dal basso: l’esperienza di Genitori Ecoattivi
Ma come si realizza una strada scolastica? Davide Paltrinieri ha offerto un vero e proprio manuale per l’attivista, basato sull’esperienza diretta del gruppo Genitori Ecoattivi di Modena. Il cambiamento parte dal basso, dalla volontà dei cittadini. Ecco i passi fondamentali:
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Creare un gruppo: trovare altri genitori e cittadini sensibili al tema e unire le forze.
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Partire da Pedibus e Bicibus: organizzare o potenziare queste iniziative è un ottimo modo per iniziare a creare una comunità e dimostrare la domanda di mobilità sostenibile.
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Raccogliere dati: un semplice questionario può aiutare a capire le abitudini, le criticità e la volontà di cambiamento delle famiglie.
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Sperimentare: approfittare di eventi come la Settimana Europea della Mobilità o le giornate “Streets for Kids” per organizzare una chiusura temporanea e mostrare concretamente i benefici.
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Perseverare: ogni esperienza è un passo avanti. Bisogna analizzare i risultati, migliorare e non arrendersi!
Uno sguardo all’Europa: l’esempio di Zurigo
A darci un’idea di cosa sia possibile raggiungere, è arrivata una testimonianza da Zurigo. In questa città, i bambini vengono educati fin da piccoli all’autonomia e alla sicurezza stradale, tanto che dal secondo anno scolastico hanno l’obbligo di recarsi a scuola da soli. Un modello culturale e istituzionale che ci mostra quanta strada possiamo ancora fare.
E domani? Cambiamo il mondo, una strada alla volta
L’incontro si è concluso con una forte consapevolezza: le strade scolastiche sono il primo passo per trasformare le nostre città in luoghi più sani e sicuri per tutti. È un percorso che richiede impegno, ma che, come dimostrano le tante esperienze positive, porta a risultati straordinari per l’intera comunità.
Il video completo del Webinar è disponibile su Youtube:






