Mobilità ciclistica: circolazione stabile negli ultimi anni

rossella-rilevazione-flussiI flussi ciclistici rilevati dalla Fiab a Modena risultano stabili rispetto a 12 mesi orsono ma in netto rialzo su sei mesi fa. Le cifre sono chiare: nei 17 incroci presidiati dai volontari dell’associazione il 22 settembre scorso, fra le 7.30 e le 8.45, sono stati contati 4.278 passaggi, in lieve decremento sul settembre 2014 (- 1,3%) ma in ripresa sull’aprile 2015 (+10,4%).

Solo 3 intersezioni hanno fatto registrare una riduzione di biker in entrambe le direzioni di marcia (centro / periferia). Negli altri punti si è assistito a dati variabili e spesso contraddittori (aumenta in una direzione, diminuisce nell’altra). Anche questa volta l’incrocio che si guadagna l’alloro del più frequentato è il Buon Pastore/Sigonio (384 passaggi), seguito da Emilia Est/Menotti (349) e Canalchiaro/Ruà Frati (325).

La Fiab ha eseguito anche il rilievo dei pedoni: in cinque incroci sono stati totalizzati 1079 passaggi (+ 5,6% sul 2014). I dati evidenziano una stabilizzazione di ciclisti e pedoni negli ultimi due anni, dopo una crescita sostenuta fra il 2008 e il 2013 (+ 35% circa), seguendo un trend nazionale.

Si deve puntare a risultati più consistenti per elevare la quota della ciclabilità (oggi al 10% circa) sul totale della mobilità urbana. A tal fine, occorre che l’Amministrazione Comunale attui scelte politiche coraggiose e coerenti, inserendole nel Piano della Mobilità ciclistica (presentato a gennaio e mai approvato). C’è molto da fare. Chi usa la bicicletta si scoraggia se deve proteggersi da troppi nemici: l’elevata incidentalità stradale, i furti, la mancanza di depositi e parcheggi moderni, una rete ciclabile limitata e scollegata, l’assenza di zone a 30 km/h.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Il Duomo, la mobilità e le politiche urbane

corso duomo

corso duomo

La riqualificazione di Corso Duomo ha evidenziato il valore potenziale del patrimonio storico monumentale nel definire il rapporto fra i cittadini e l’ambiente di vita.

L’intervento di sistemazione viaria, unito alla chiusura al traffico della strada su cui affaccia il gioiello di Wiligelmo e dei Maestri Campionesi, ha creato uno spazio perfettamente fruibile a piedi e in bici, prima molto scadente.

È chiaro a tutti che i modenesi hanno assaporato il piacere della bellezza e l’hanno pienamente apprezzato. D’altronde, non potrebbe essere diversamente: le cose belle sono desiderate e piacciono. Il problema quindi è trasformare tutta la città da luogo di sola produzione e consumo in un luogo bello da vivere.

L’intervento ha anche suscitato il dibattito sulla chiusura permanente di Corso Duomo e sull’eliminazione delle linee del servizio pubblico. Come al solito, sono alcuni vocianti commercianti a dettare la linea al Comune nel campo della mobilità (Via Giardini, Emilia est, Piazza Roma docet). L’interruzione delle linee di bus e filovia avrebbe portato meno clienti nell’area: pertanto, occorre assumere una decisione capace di riportarli in zona.

Ci si chiede a che titolo un pugno di esercenti abbia la legittimità di decidere le politiche della mobilità che interessano tutti i cittadini.

In realtà, Corso Duomo dev’essere fruibile dai pedoni, dai ciclisti e dai cittadini che scelgono il mezzo pubblico in quanto modalità di spostamento più rispettose dell’ambiente.

Nella città dei giganti dell’arte mondiale domina la bassa politica, quella che ha inventato la “soluzione modenese”, ossia la mezza scelta, perché non sa scegliere per il bene comune. Purtroppo, i problemi dell’inquinamento e della qualità urbana non si risolvono con le mezze scelte.

Giuseppe Marano
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Bike tour Verona-Firenze: pedalare in bellezza

arrivo a firenze

arrivo a firenze

Nella torrida estate italiana, arrivano notizie fresche per il cicloturismo: il progetto “Bike Tour Verona-Firenze” è stato presentato a Roma presso il Ministero dei Beni Culturali dagli enti promotori (fra cui la Fiab) ed entrerà nella fase di finanziamento e completamento a settembre.

Il progetto prevede il collegamento completo del tratto di ciclovia Euro Velo 7 fra Verona e Firenze, con un lungo ramo modenese. Si tratta di un percorso complessivamente lungo 341 km da percorrersi in 7 tappe programmate: Verona-Lago di Garda, Lago di Garda-Mantova, Mantova-Mirandola, Mirandola-Modena, Modena-Zocca, Zocca-Lago Suviana (BO), Lago Suviana-Firenze.

Il percorso è già pronto e fruibile, salvo alcuni tratti da completare e adeguare agli standard europei.

L’iniziativa si segnala per lo straordinario interesse potenziale che potrà suscitare nei ciclisti del centro-nord Europa in virtù dell’offerta di un patrimonio artistico, naturalistico ed eno-gastronomico di primissimo livello localizzato nei territori attraversati, a cavallo di quattro regioni molto note all’estero (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana).

L’intento dei promotori è di lanciare la proposta cicloturistica già nella primavera 2016 a livello continentale, orientando le scelte dei ciclisti interessati al Bel Paese in tempo per la prossima stagione turistica.

Il progetto segue le orme di altri simili sostenuti dalla Fiab, consistente nella creazione di infrastrutture e servizi di accoglienza per i cicloturisti e nella promozione dei territori interessati, suscitando in tal modo lavoro e valorizzando le attrazioni artistiche-ambientali e le produzioni tipiche, molto apprezzate dagli amanti delle due ruote.

Unendo in sé salute, bellezza e gusti, la formula del cicloturismo è destinata a svolgere un ruolo di primo piano sulla scena del turismo internazionale nei prossimi anni.

Giuseppe Marano
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Arte e bici, un binomio sempre più apprezzato

città d'arte della pianura padana

città d’arte della pianura padana

Il Circuito città d’arte della Pianura Padana ha rinnovato la convenzione con la Fiab per promuovere il ciclo turismo negli 11 comuni aderenti (tra cui Modena). In virtù di tale accordo, le associazioni locali della FIAB organizzano visite guidate per gruppi di cicloturisti aderenti all’associazione offrendo loro particolari condizioni di accoglienza, disponibilità gratuita di guide, informazioni, materiali speciali ed altri benefit. È possibile iscriversi in ogni momento alla Fiab.

Le escursioni sono da concordarsi scrivendo o telefonando ai referenti degli Uffici Turismo e al referente Fiab cittadino (http://www.circuitocittadarte.it/cosa-fare/cicloturismo). Oltre alle gite di un giorno, è possibile organizzare anche i week end nelle città d’arte, contattando gli Operatori turistici. È importante evidenziare che una parte della quota di adesione va al progetto Biciclette a Fiumi (www.bicicletteafiumi.it), l’iniziativa della Fiab a sostegno delle zone terremotate del modenese.

L’offerta dei week end è molto interessante e variegata:

  • BERGAMO: pedalando su e giù tra arte e natura;
  • BRESCIA: Franciacorta ed il Lago di Garda;
  • CARPI E LA BASSA MODENESE: storia , arte e cucina nella terra dei Pio e degli Estensi;
  • DA CREMONA A PARMA: da Stradivari a Verdi;
  • DA PARMA A CREMONA: lungo il grande Fiume;
  • DA LODI A MONZA: arte e natura di provincia;
  • DA MONZA A LODI: l’Adda racconta;
  • DA MODENA A REGGIO EMILIA: alla scoperta di preziose città e suggestive campagne;
  • MODENA E LE SUE COLLINE: castelli , colline, sapori e…motori;
  • MIRANDOLA E LA BASSA MODENESE: convivialità , tradizioni e natura tra il Secchia ed il Panaro;
  • DA PAVIA A PIACENZA: spiritualità, gusto ed arte sulle sponde del Po;
  • DA PIACENZA A PAVIA: sulla strada dei pellegrini;
  • VERCELLI: la strada del riso

Giuseppe Marano
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le città

le città

Blocco Euro 3: meno veleni per tutti

città inquinata

città inquinata

Blocco Euro 3: meno veleni per tutti

Appena annunciato, il “piano anti smog” del Comune ha provocato un’alzata di scudi trasversale che ha unificato la politica contro le misure chiave previste dal provvedimento. In particolare, si critica l’inserimento dei veicoli Euro 3 nell’elenco di quelli esclusi dalla circolazione, portandone il numero da 12.800 a 22.200. Vale la pena di precisare che l’incremento delle auto escluse è di 9.400 unità su oltre 116.000 e che la maggioranza degli spostamenti urbani sono inferiori ai 2 km, percorribili con altri mezzi.

Quali sono le motivazioni sostenute? Il PD, FI e Cinque Stelle solidarizzano: troppi i cittadini penalizzati dal provvedimento, insufficienti e inquinanti a loro volta i mezzi del trasporto pubblico offerti come alternativa al mezzo privato.

Le contromisure proposte tendono tutte a lasciare invariato l’inquinamento: dalla «libera circolazione nell’anello interno le tangenziali» alla riduzione dell’ampiezza «delle aree interessate dalla limitazione», alla sospensione della manovra in attesa di chiarimenti dalla Regione.

Nessuno degli oppositori ha avanzato proposte alternative né ha accennato alla ciclabilità, che è la seconda modalità di spostamento (oltre il 10% sul totale). La bici è già posseduta da tutti i cittadini e ha costi di gestione bassissimi.

Nel presentare il Piano della Mobilità Ciclabile il 15 gennaio scorso, il Sindaco Giancarlo Muzzarelli dichiarò che esso si propone di «ridurre la quota di spostamenti con l’automobile privata». È evidente che ciò è possibile promuovendo il trasporto pubblico, la ciclabilità e la pedonalità. Proprio gli argomenti emersi da parte dei detrattori del “piano anti smog”, ivi compreso il suo (pentito?) presentatore, l’Assessore Guerzoni.

Giuseppe Marano
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Graziosi Around: sulle orme dello scultore Graziosi

Graziosi

Graziosi

Sulle orme dello scultore Graziosi  – 9 e 10 MAGGIO 2015
Graziosi Around
Diana Altiero

Il progetto “Graziosi Around”, vincitore della IV edizione del concorso “Io amo i beni culturali”,- promosso dall’ Istituto per i Beni Artistici e Naturali della regione Emilia Romagna, è stato realizzato grazie alla collaborazione tra l’Istituto d’Arte Venturi e il Museo Civico d’Arte di Modena.

Due giorni intorno al Graziosi, artista contemporaneo degli impressionisti ma dai quali prese le distanze, amando rappresentare il suo amore per la natura e il lavoro nei campi.

Il primo giorno, il 9 maggio, si è svolto l’itinerario nel centro di Modena, partendo proprio dalla Gipsoteca a lui dedicata e a seguire, attraverso un percorso a piedi, alla scoperta delle opere presenti nel centro della città. Studenti dell’Istituto d’Arte Venturi si sono cimentati nel ruolo di novelli ciceroni. È curioso come sculture viste tutti i giorni passino inosservate ai nostri occhi ciechi di conoscenze e curiosità.

Il secondo giorno, 10 maggio, la Fiab è stata coinvolta nel percorso ciclistico che aveva come obiettivo di accompagnare in bicicletta i cittadini che lo avessero desiderato da Modena a Savignano sul Panaro, luogo natio del Graziosi dove è nato e cresciuto. A Savignano, esperti di storia locale si sono prodigati in racconti anche curiosi sull’artista, ci hanno fatto conoscere la casa natia e, splendida ancora oggi, la grande quercia rappresentata nei quadri dell’artista, la casa di vacanza in collina, poco distante dalla prima, con una splendida visuale sulla pianura. Tutto questo ci ha fatto rivivere le atmosfere a lui familiari.

 

Cavalcavia Cialdini: quale scelte per la sicurezza stradale?

incidente sul cavalcavia cialdini

incidente sul cavalcavia cialdini

I ripetuti incidenti verificatisi in Viale Italia e Viale Cialdini hanno suscitato la reazione dell’Amministrazione comunale di Modena che -attraverso l’Assessore alla Mobilità, Gabriele Giacobazzi – ha per la prima volta riconosciuto che la velocità è l’elemento discriminante quando non la causa dei sinistri e che quindi è ora di ridurla con varie modalità.

Più che essere salutate come un deciso cambio dell’orientamento autocentrico finora perseguito, le dichiarazioni dell’Assessore hanno suscitato numerosi interrogativi: se il tratto Viale Italia-Zucchi-Cialdini-La Marmora costituisce una pericolosissima tangenziale interna all’area urbana perché intervenire solo sul cavalcavia Cialdini? La riduzione a 3 corsie sul Cialdini verrà attuata ricavando una ciclabile: da quando in qua le ciclabili servono a ridurre le dimensioni delle carreggiate invece di collegare (come qualsiasi altra infrastruttura) zone diverse della città per garantire la mobilità ciclistica sicura? Perché citare l’esigenza delle zone a 30 km/h come antidoto alle eccessive velocità del traffico e poi non prevederne alcun serio ampliarnento nei quartieri residenziali?

Questa storia di roboanti dichiarazioni pubbliche contro la velocità killer e di pressoché zero attuazioni pratiche appare subito come la montagna destinata a partorire il topolino. La vera preoccupazione dell’Amministrazione è quella sfuggita all’Assessore Giacobazzi a proposito della riduzione a 3 corsie sul cavalcavia Cialdini: in prossimità della rotatoria di Via delle Suore le 4 corsie verranno prontamente ripristinate per «evitare disagi al traffico veicolare». È l’ennesima dimostrazione che la mobilità sostenibile e sicura è estranea alla politica dell’Amministrazione comunale.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Il GRAB: la capitale si muove (in bici)

GRAB Roma

GRAB Roma

Dopo Mestre, Reggio Emilia e Bologna, anche la capitale comincia a pedalare verso la mobilità ciclistica con un primo nucleo di programma organico. È stato infatti lanciato il progetto GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Biciclette), un intervento destinato a mettere a sistema ciclabili esistenti o in progetto per i collegamenti est-ovest e nord-sud della città, per un totale di 44,2 km di percorsi.

Naturalmente, nessuno si illude che questo progetto possa risolvere istantaneamente i problemi della mobilità nella metropoli romana, che pure vede una percentuale di uso delle automobili nettamente inferiore a quella di Modena, grazie soprattutto al trasporto pubblico urbano.

Quello che colpisce favorevolmente è la scelta strategica di individuare direttrici di collegamento in alcuni quadranti della città, evitando la costruzione di tratti indipendenti al di fuori di una logica di trasporto urbano efficiente.

Questo approccio strategico è finora mancato a Modena. Dopo anni di sollecitazioni, nel gennaio scorso l’Amministrazione comunale ha presentato un Piano della Mobilità Ciclistica che doveva costituire -nelle intenzioni dichiarate dal Sindaco- un punto di svolta per la promozione della mobilità ciclistica e la tendenziale riduzione di quella automobilistica. Purtroppo, in una città con oltre 200 km di ciclabili il Piano -che nel frattempo è evaporato dalla discussione pubblicaevita clamorosamente di affrontare i nodi della mancanza o carenza di ciclabili nelle direttrici chiave della città: Emilia Ovest (dalla Bruciata alla Madonnina), Corassori (nell’ultimo tratto verso Giardini), Morane, Vignolese, il tratto centrale di Nonantolana, Gramsci, Canaletto, Amendola-Don Minzoni-Gobetti (completamento).

E dunque ci si chiede: a che serve un Piano del genere?

Giuseppe Marano

In morte di Matteo T., 15 anni

incidente con bicicletta

incidente con bicicletta

Da padre mi ha colpito molto la morte di un quindicenne sulle strisce pedonali, travolto da un motociclista. A prescindere di chi sia la responsabilità dell’incidente, mi sembra che si possa già affermare con certezza di chi sia quella sugli effetti mortali, da suddividere in parti uguali tra velocità e l’infrastruttura che doveva proteggere il pedone/ciclista.

Rispettare i limiti implica avere molte più probabilità di evitare l’impatto o di ridurne di molto gli effetti. Ed invece una superstrada a 4 corsie dritta e larga per 2 km induce tutti noi automobilisti a superare regolarmente ed abbondantemente i limiti di velocità. Anche perché l’impianto semaforico a chiamata non è uno scudo spaziale che evita qualsiasi danno, e non ripara agli errori di un ragazzino distratto o di un anziano traballante. In quel punto, quel passaggio pedonale semaforizzato è una classica trappola dove l’utente debole si sente al sicuro, mentre invece è in balia degli eventi.

D’altronde non c’è incrocio di Viale Italia, Cavalcavia Cialdini o Via Montecuccoli che non abbia il suo morto. Allora cosa aspettiamo a mettere davvero in sicurezza gli attraversamenti e restringere le carreggiate di queste autostrade cittadine? In alternativa, togliamo pure quei passaggi pedonali.

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

Una domenica ecologica … e poi?

domeniche ecologiche FIAB

domeniche ecologiche FIAB

Domeniche ecologiche? Nelle nostre città l’aria è così inquinata da creare problemi alla salute dei cittadini. Per questo motivo la Comunità Europea ha imposto alla Regione il pagamento di multe e l’obbligo di adottare una serie di provvedimenti.

La Regione, tra le varie iniziative messe in campo, ha chiesto ai Comuni di organizzare tre domeniche in cui ridurre il più possibile l’uso dell’auto in città, avendo accertato che l’automobile è una delle principali cause dell’inquinamento urbano.

Queste giornate, definite “Domeniche ecologiche”, a Modena sono organizzate con iniziative che coinvolgono varie associazioni che, per l’occasione, svolgono attività ludiche, sportive e commerciali.

La FIAB, invece, ritiene che le “domeniche ecologiche” devono essere momenti in cui fare proposte e coinvolgere i cittadini su come operare per migliorare la qualità dell’aria attraverso un reale sostegno alla mobilità sostenibile.

Con questa motivazione, durante le domeniche ecologiche, ci siamo confrontati in piazza con i cittadini su tre nostre proposte: ampliamento della zone con moderazione del traffico in città (zone 30), contrasto ai furti di biciclette, modifiche alla segnaletica per favorire l’accessibilità al centro storico in bici.

Le proposte che abbiamo portato avanti hanno costi di realizzazione irrisori per l’Amministrazione, richiedono solo la volontà politica di attuarle e, in questo modo, favorire la mobilità sostenibile ed il miglioramento della qualità dell’aria nella nostra città.