Modena, 35 incidenti in 7 giorni. È ora di guardare alle città più sicure

Andare più piano per vivere meglio e più sicuri. Non è uno slogan, ma un principio supportato da dati inequivocabili. Già nel 2021 l’OMS, lanciando la campagna #love30, avvertiva: ogni km/h in più di velocità media aumenta del 3% il rischio di incidenti e del 4-5% la gravità dei danni alle persone.

Molte città europee hanno già ascoltato. Ad Amsterdam, la recente introduzione dei 30 km/h ha portato a un calo degli incidenti dell’11%, che sale al 15% per quelli tra auto, bici e pedoni. E gli automobilisti? Oltre sei su dieci rispettano il nuovo limite, e otto su dieci non superano i 40 km/h. A Bruxelles, due anni prima, i risultati sono stati simili: -20% di incidenti gravi e una notevole riduzione del rumore. L’effetto più interessante è stato quello “calmante”: la velocità media è diminuita ovunque, persino sulle strade dove il limite non era stato modificato.

E in Italia? L’esempio virtuoso è Bologna, che nel suo primo anno di “Città 30” ha registrato un -13% di incidenti, -11% di feriti e un crollo del 31% per i codici rossi, con un rispetto del limite di velocità di 30 km/h che è arrivato fino a quasi il 60% delle percorrenze. Ma il dato più sorprendente arriva dalle scatole nere delle automobili, che hanno analizzato 135 mila viaggi reali: le accelerazioni aggressive sono calate del 31% e le frenate improvvise addirittura del 58%. Questo non significa solo meno incidenti, ma certifica una guida più rilassata e uno stress minore al volante. Quindi, se da dentro l’auto il cambiamento è minimo ma positivo, fuori, per chi in città vive, cammina o pedala, la differenza è enorme.

Ora guardiamo a casa nostra. Solo nella prima settimana di luglio, a Modena ci sono stati 35 incidenti che hanno coinvolto 80 persone. La stragrande maggioranza (28 su 35) è avvenuta proprio in centro abitato: nelle strade dove viviamo, andiamo a scuola o facciamo la spesa. Visti i risultati ottenuti altrove, non è difficile capire quanto sarebbe importante seguire i buoni esempi, la maggioranza dei cittadini si adatta in modo naturale a un ritmo più umano. Ma alla fine, non è solo una questione di abitudine o di regole: è una scelta di responsabilità, ed ogni volta che ci mettiamo al volante, la nostra vita e quella degli altri sono nelle nostre mani. Un pensiero da non dimenticare mai. E non è mai troppo tardi per scegliere la sicurezza di tutti e costruire insieme una città più vivibile.

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