Il Codice della Strada? L’articolo 1 è da riscoprire (*)

Dialogando quotidianamente con chi si muove in città, l’impressione è che il Codice della Strada sia percepito come un manuale a uso e consumo di chi si muove in automobile, un insieme di regole per far scorrere il traffico motorizzato. In realtà, il suo spirito è l’esatto opposto: non mette al primo posto la velocità, ma la sicurezza delle persone, in particolare quelle più vulnerabili.

L’articolo 1, il primo e più importante del Codice, è una dichiarazione di intenti che merita di essere letta con attenzione. Il comma 1 stabilisce che la “sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico”. Non la rapidità, ma la tutela della vita umana. Il comma 2 va oltre, indicando che la circolazione deve ispirarsi a principi di “mobilità sostenibile”, puntando a “ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare”, “migliorare la qualità della vita” e, testualmente, “promuovere l’uso dei velocipedi”.

Vanno quindi sfatati alcuni pericolosi luoghi comuni come quelli che “i pedoni si buttano” o che “i ciclisti intralciano”? Queste frasi tradiscono una profonda ignoranza del Codice. I pedoni hanno il diritto di attraversare la strada in sicurezza, e per questo gli automobilisti hanno il dovere di rallentare sempre in prossimità di strisce e incroci. I ciclisti hanno pieno diritto di circolare (tranne dove esplicitamente vietato), e chi guida un’auto ha il dovere di rallentare quando li incontra e, soprattutto, quando li sorpassa, mantenendo un’adeguata distanza laterale (recentemente fissata per legge in 1,5 metri).

La regola è semplice: se non c’è lo spazio per sorpassare un ciclista in totale sicurezza, l’automobilista non ha alcun “diritto” di farlo. Deve rallentare, accodarsi e attendere il momento opportuno. E se un pedone sta per attraversare? L’automobilista deve avere pazienza lo stesso, perché sta conducendo il veicolo più pesante e potenzialmente letale sulla strada.

Riscoprire l’articolo 1 del Codice della Strada significa ricordare una verità fondamentale: la strada è uno spazio condiviso e chiedere strade più sicure e rispetto per chi cammina o pedala non è la pretesa di una categoria, ma la semplice richiesta di applicare una legge che ci invita a un cambio di prospettiva: sulla strada, la gerarchia dei valori non è dettata dalla velocità, ma dalla tutela della vita e della salute delle persone.

(*) Liberamente tratto da un’analisi di Gianni Lombardi sul blog Benzinazero.

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