Le proposte della FIAB: le 2500 rastrelliere a forma di P sono poche e mancano in luoghi chiave

«Servono più parcheggi. E sì alle bici ‘contromano’»

Le proposte della FIAB: «le 2500 rastrelliere a forma di P sono poche e mancano in luoghi chiave»

Di interventi mirati per invogliare maggiormente i cittadini a muoversi in bici se ne sono visti pochi. Interventi che coinvolgono non solo il problema del fondo sconnesso. ma anche sicurezza e parcheggi, cavalli di battaglia della Fiab.

 NON solo scomodità dovuta al tipo di manto stradale. Sulla viabilità ciclabile in centro storico la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) tiene particolarmente a sottolineare tre aspetti, ognuno dei quali è stato espressamente richiesto alle ultime due amministrazioni. Il primo aspetto riguarda la fruibilità logistica, messa in crisi dalla scarsezza di parcheggi. Troppo pochi infatti, secondo la federazione provinciale della Fiab, i 2500 portabici a forma di P messi nel 2009 e il risultato è che luoghi particolarmente frequentati dai cittadini, come le poste di via Modonella, ne siano completamente sguarniti.

Secondo punto evidenziato è la sicurezza del mezzo: «Il timore che la propria bici venga rubata – spiega Giuseppe Marano, dirigente della Fiab di Modena – rappresenta la seconda ragione per la quale il cittadino sceglie di muoversi con un mezzo diverso (macchina o a piedi). Eppure il dilagante fenomeno dei furti si può combattere, aumentando i parcheggi a P, che consideriamo innovativi e sicuri, e soprattutto i depositi protetti come quello della stazione. Attualmente i depositi in città sono sette, ma nessuno di questi si trova dentro le mura del centro storico.

Infine suggeriamo – conclude Marano – di riprendere il progetto della targatura delle bici, che inizialmente aveva dato segnali confortanti nella lotta ai ladri di biciclette ».

Il terzo e ultimo aspetto ha a che fare con la viabilità in senso stretto: per favorire la mobilità ciclabile in centro la Fiab suggerisce di permettere alle bici la circolazione in entrambi i sensi laddove ci sia il senso unico per l auto, adeguando opportunamente la segnaletica. Un’agevolazione che renderebbe più serena la vita dei ciclisti, senza il rischio di multe e insulti da parte degli automobilisti.

Articolo sul "Resto del Carlino"

Articolo sul “Resto del Carlino”

 

 

 

Segnali di fumo 2016 in tema di vita urbana (3)

La crescente attenzione dei cittadini all’ambiente, alla vita all’aria aperta, alla qualità dello spazio urbano e la sempre più marcata presenza di pedoni e ciclisti nelle strade richiedono un cambiamento nella gestione dello spazio pubblico. A Modena come si risponde a questa domanda emergente di qualità e salute?

Da due anni l’assessore comunale alla mobilità, Gabriele Giacobazzi, sbandiera un pomposo ‘Piano della mobilità ciclabile’, panacea d’ogni male. Tuttavia, col passar del tempo, lo fa con crescente fretta e superficialità, come nell’incontro del 21 aprile con le associazioni di volontariato.

Il ‘Piano’ scatta una foto impietosa della realtà attuale: piste ciclabili promiscue, attraversamenti ciclabili solo… pedonali, spesso con segnaletica verticale incongruente con quella orizzontale, troppi incidenti con ciclisti sulle strade di accesso al centro.

Nel ‘Piano’ appaiono numerosi studi di ciclabili e di nuovi collegamenti con le frazioni, a cui l’assessore ha aggiunto promesse di ulteriori piste. La realtà è ben più prosaica ed è sotto il segno della pista-gimcana per Baggiovara, dell’irreale attraversamento pedonale e ciclabile Cividale/Salvo d’Acquisto, dell’inquietante spezzatino della pista di via Giardini.

Giacobazzi non considera che ogni cittadino che si sposta a piedi, in bicicletta o col trasporto pubblico merita maggiore rispetto perché produce meno inquinamento, conduce una vita più sana e favorisce anche la circolazione del traffico. Narcotizzato dai suoi ‘Piani’ fumosi, l’assessore non distingue i veri segnali di fumo che gli lancia la comunità.

Giorgio Castelli

(presidente Fiab Modena)

www.modenainbici.it

(3 – fine)

Articolo sul giornale

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Segnali di fumo in tema di vita urbana (2)

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ciclisti urbani

La crescente presenza di pedoni e ciclisti nelle strade e la loro riconquista dello spazio pubblico sta spostando gli equilibri raggiunti dopo mezzo secolo di predominio della motorizzazione privata, ponendo fine alla marginalizzazione degli ‘utenti deboli’ nello spazio stradale.

I tempi stanno cambiando. Mettendosi alle spalle un sentimento di rassegnata accettazione della propria minorità rispetto agli automobilisti, i nuovi ciclisti non rasentano più i marciapiedi né le auto in sosta, riservandosi il necessario spazio di manovra e segnalando col braccio la svolta a sinistra, compiuta senza timori reverenziali. Nelle rotatorie occupano le corsie per non farsi travolgere dalle auto; seguono una traiettoria lineare nelle strade strette per evitare sorpassi ravvicinati. Negli scarsi attraversamenti ciclabili pretendono la precedenza.

Questi comportamenti suscitano accuse roventi e generalizzate. Al sito della FIAB fioccano le lamentele degli automobilisti contro i ciclisti “scorretti”.

Pur condannando senza ‘se’ e senza ‘ma’ i comportamenti sbagliati dei ciclisti, la nostra associazione è preoccupata dell’attenzione ossessiva verso di essi. In realtà, la polemica incendiaria contro i pedoni e i ciclisti nasconde più probabilmente l’insofferenza verso chi è percepito come ‘intralcio’ alla circolazione delle quattro ruote.

I dati sugli incidenti stradali confermano che i ciclisti e i pedoni rischiano la vita tutti i giorni, al di là del rispetto del Codice della Strada, nonostante testimonino la possibilità di spostarsi e vivere in città senza ingombrare, inquinare e sopraffare gli altri.

Giorgio Castelli (presidente Fiab Modena)
www.modenainbici.it
(2 – segue)

2 ruote - gazzetta di modena - 12 giugno 2016

2 ruote – gazzetta di modena – 12 giugno 2016

Segnali di fumo in tema di vita urbana (1)

Traffico in Via Giardini

Traffico in Via Giardini

Da alcuni anni molte città americane ed europee investono ingenti risorse nella riorganizzazione dello spazio pubblico per ridurre l’inquinamento e migliorare la vita dei cittadini: mentre liberano strade e piazze dalle auto, estendono nei quartieri residenziali le aree a moderazione di traffico. Gli abitanti rispondono riappropriandosi degli spazi e svolgendovi attività sociali.

Ma si colgono anche altri ‘segnali di fumo’ in tema di vita urbana: la diffusione delle attività sportive percepite come sinonimo di ‘star bene’, l’associazione delle immagini di podisti e biciclette a prodotti/servizi di largo consumo (viaggi, strumenti tecnologici e perfino automobili) nelle campagne pubblicitarie. E poi lo sviluppo del cicloturismo, la richiesta di molte scuole di corsi per insegnare ai ragazzi l’uso e la manutenzione della bicicletta…

Nonostante a Modena si sia registrato nell’ultimo biennio un calo dei ciclisti, si notano molti più giovani che circolano con biciclette nuove fiammanti e, in generale, tantissime persone che usano la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano.

Dunque tutto bene?

Quasi tutto, perché la riconquista dello spazio stradale da parte di pedoni e ciclisti suscita anche reazioni miopi ed egoistiche. Ne è un esempio l’alleanza improbabile emersa spesso tra sostenitori dell’illimitata circolazione degli autoveicoli in città e commercianti che ritengono l’accessibilità in auto alla loro attività come fattore di successo indiscutibile. E questo nonostante infinite esperienze nazionali e internazionali di segno opposto e il confronto fra il costo dei negozi in centro e nel resto della città dimostrino il contrario.

Giorgio Castelli
(presidente Fiab Modena)
www.modenainbici.it

(1-segue)

Raduno di bici elettriche in collina

La pericolosità degli inquinanti emessi nell’ambiente dagli autoveicoli tradizionali espone la salute a gravi rischi, come evidenziato dalle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali. Non ci sono alternative: per bonificare gli spazi urbani è necessario ridurre l’uso dei mezzi tradizionali. Molte speranze si focalizzano sui veicoli elettrici.

Il Comune di Modena ha incentivato l’acquisto e l’utilizzo dei veicoli elettrici con contributi economici e agevolazioni per la loro circolazione e sosta. Il risultato è stato notevole: oggi in strada circolano circa 5.000 veicoli elettrici.

Non è quindi sorprendente che il 19 giugno a Castelvetro (MO) si tenga CastELbike, un raduno di bici a pedalata assistita, una mostra mercato di veicoli elettrici, una cicloescursione e un laboratorio sulla sostenibilità per bambini.

Il mercato è in fermento. La notizia più interessante è che scende in campo anche la Piaggio con Wi-Bike, una bici elettrica dotata di cambio elettronico, telaio in alluminio, un potente motore e un interessante sistema antifurto con gps che funziona come chiave di autenticazione. Prodotta in Italia, sarà offerta a un prezzo dai 2.600 ai 3.500 euro. La scelta tecnica e di mercato operata dalla Piaggio è destinata nel tempo ad affermare prodotti tecnicamente più evoluti e a superare le pseudo bici-elettriche, che altro non sono che bici normali integrate da motore elettrico. Se le risposte del mercato saranno incoraggianti, potremmo assistere in futuro a un deciso calo dei prezzi, precondizione per il successo di massa dei nuovi veicoli ecologici.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Articolo sul giornale

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Modena tra 2 fiumi

Domenica 29 maggio 2016 – Modena tra 2 fiumi

Debutto di fuoco (o meglio di acqua) di Lucia come capogita. Incerti fino all’ultimo se partire, approfittiamo di un momento asciutto per decidere che si va.

E invece, i 30 KM all’andata sono sotto un’acqua fitta e implacabile. A Solara (Lanterna di Diogene) veniamo rifocillati e dotati di phon
(tutto squisito, dall’ambiente al cibo); appare anche – per un’oretta – il sole e stendiamo i nostri vestiti e le nostre scarpe.

Poi si riparte e – dopo una mezz’oretta di luce, ancora acqua. Molte risate; luci spettacolari quando – ogni tanto – si affaccia il sole tra le nubi nere. Il paesaggio si può ben definire “lavato”.

Ad un avventore della locanda che ci ha chiesto: “Quando siete partiti da Modena”?. Silvio ha risposto: “Abbiamo aspettato che piovesse”.

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Un viaggio di maturità alternativo

Concluso un viaggio è già ora di ripartire per il prossimo! Anzi, in realtà, un viaggiatore sa che il viaggio è terminato nel momento stesso in cui ha pensato e deciso la data.
Una nova meta, una nuova traccia, che prima di disegnare su una mappa organizza nella mente. Il viaggiatore assapora i motivi e le ragioni per cui ripartire, che in realtà si riducono ad un’ unica motivazione: il viaggio è il miglior investimento che puoi fare per la tua vita! Una di quelle cose che nessuno ti può togliere. Viaggiare in bicicletta è, oltretutto, uno dei due, forse tre, modi migliori per viaggiare semplicemente perché la ”lentezza” del pedalare consente la microesplorazione del mondo che è la vera ricchezza del viaggio: partire da A arrivare a B e fare esperienza di tutto quello che c’è nel mezzo. Con questo spirito Federico ha già percorso la Modena-Abetone-Lucca-Massa Carrara!
Raccontare di viaggi è sempre complicato, si ha sempre il sospetto che la gente si accontenti della lettura e non ne faccia una reale esperienza. Naturalmente si è smentiti dai sempre più numerosi ciclisti che caricano borse, tenda, sacco a pelo e ogni genere di stranezze sulle bici e seguono la loro ispirazione.
Comincerà presto una nuova avventura. Tutto è pronto, o quasi, per il prossimo viaggio! A Luglio si riparte… destinazione Caponord: circa 45 giorni alla fine del mondo, dall’ Italia all’ Estonia per poi attraversare e risalire lungo la Finlandia fino a raggiungere la Norvegia lungo una galleria (250 m sotto il livello del mare) arriva a Honningsvåg per raggiungere NordKapp. Si pernotterà il più delle volte in tenda e qualvolta in campeggi per ricaricare il necessario!

CHI SONO:

Federico, ha 20 anni e la sua più grande passione è viaggiare. Afferma: “Adoro stare a contatto con la natura e fare tutto ciò che è legato ad essa, dal nuoto, che mi permette di cullarmi tra le onde del mare, al trekking e alla bicicletta che mi danno l’opportunità di immergermi nella natura. Credo che ognuno di noi abbia dei sogni nella vita e penso fortemente che questi vadano realizzati”. Per questo motivo ha deciso di armarsi di coraggio e di concretizzare un progetto, un viaggio in bici dall’ Emilia alla Norvegia in solitaria. “Mi piacerebbe conoscere nuove realtà, nuovi paesi, vedere il mondo da nuovi punti di vista, visitare città nuove, ecovillaggi, musei, mescolarmi fra la gente ed inseguire il mio sogno fra una pedalata e l’altra, unendo la passione per i viaggi alla possibilità di aiutare gli altri”.
Nata a Sassuolo (MO) nel 1996, è sempre stato da sempre interessato a tematiche ambientali e sociali di vario genere, gli piace viaggiare e conoscere culture nuove, è una persona sensibile ed attenta al benessere di chi gli sta accanto. Gli piace stare a contatto con la natura, cucinare, fotografare e apprezzo le cose semplici.
 Queste sue attitudini lo hanno portato a scegliere l’Istituto Tecnico Agrario con curriculum “gestione dell’ambiente e del territorio”.
Ha trascorso i primi 12 anni della mia vita, inserendosi in un contesto associativo “Agesci” e vivendo esperienze personali forti che hanno forgiato il suo carattere regalandogli un’esperienza unica ed indelebile. Nel 2013 ha percorso la route estiva, con il gruppo scout, pedalando lungo la tratta Passau-Vienna. “Scopri proprio lì la bellezza dello viaggiare in modo sostenibile e come cicloturista inizio già a pensare nuovi tour.”
Ama la vita, l’avventura, il senso di libertà ed il contatto con la natura; osserva sempre le cose dal lato positivo e coinvolgendo chi lo circonda. Ha svolto varie attività di volontariato, tra le quali un anno di servizio all’interno dell’associazione S.Gaetano, che ospita ragazzi e persone con handicap mentale, in cui vengono svolte attività di riabilitazione per mantenere le abilità acquisite e di socializzazione nel grande gruppo per mantenere le capacità relazionali

I MIEI VIAGGI:
Chi non viaggia vive solo una vita a metà. Questo è quello che penso da ormai 5 anni, da quando il viaggio è diventato il mio stile di vita, la concretizzazione del concetto di libertà. Il mio primo vero viaggio è stato un cicloviaggio. Avevo 18 anni e ricordo che i miei amici per il loro compleanno chiedevano ai loro genitori come regalo una festa di compleanno con i fiocchi in ristoranti super costosi. A me del cellulare super tecnologico, del ristorante di lusso, delle grandi marche non è mai importato nulla e non ho voluto una festa così. Il primo viaggio l’ho fatto quindi ecosostenibile con un mio amico e siamo state ospiti a casa dei genitori di un’ amica conosciuta in una vacanza studio.. Crescendo, il viaggio è diventato per me una costante ed infatti le mie partenze sono diventate sempre più numerose. Ho continuato a fare viaggi anche in Europa e il viaggio mi ha cambiato tanto. Ho avuto la possibilità di conoscere nuove culture, persone adorabili diverse da me che mi hanno arricchito tantissimo.
Cosí da qualche mese dentro di me si e’ scatenato un uragano di emozioni, una forte voglia di viaggiare che mi caratterizza da sempre, mi ha spinto ad unire due mie grandi passioni: la bici e i viaggi e mi sono detto: “perchè’ non partire in bici dall’ Emilia alla Norvegia da solo come viaggio di maturità?” Circa un mesetto fa ho scritto su un po’ di siti per trovare b&b disposti ad ospitarmi per un giorno durante questo viaggio in cambio di recensioni sulla mia pagina facebook, sono ancora alla ricerca di altre strutture che possano ospitarmi soprattutto all’estero.se c’e’ qualcuno disposto ad aiutarmi, si faccia avanti e si metta in contatto subito con me!
La cosa più bella dei viaggi è proprio tornare diversi, con la consapevolezza che c’è sempre però ancora qualcosa da scoprire.
I 4.400 km da Formigine a Capo Nord saranno percorsi in 45 giorni ad una media di 130 km al giorno per circa 8-9 ore di bici quotidiane, con qualche pausa negli uffici turistici.
Il percorso prevede dieci stati europei da attraversare, con il passaggio in prossimità di sette grandi capitali.
La data prescelta per la partenza è il 10 Luglio circa appena terminerà la prova orale con la luce del sole che sarà sempre più a lungo al mio fianco all’avvicinarsi alla meta.
Paesi attraversati: Italia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Svezia, Norvegia.

PERCHE’ IN SOLITARIA?
Viaggiare da soli è importante perchè impari a risolvere problemi in un paese straniero e ci dà la consapevolezza che alla fine possiamo farcela anche da soli. Quando non si ha un compagno di viaggio, si deve comunicare necessariamente con la gente del posto, si viene a contatto maggiormente con le culture locali (mentre partendo con un amico quasi sicuramente si finisce per parlare italiano e isolarsi senza conoscere fino in fondo le tradizioni del paese che si è deciso di visitare). Gli amici alla fine, li ho sempre trovati nei paesi che decidevo di visitare e sono diventati in quel contesto, la mia famiglia.
Ciò che ho imparato da tutti questi viaggi è che non bisogna mai smettere di sognare, non bisogna mai fare in modo che gli altri decidano per noi. Bisogna vivere di sogni, vivere in base a ciò che davvero vogliamo fare noi, perchè come ha affermato Galeano “l’utopia è all’orizzonte, mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare.

IL PROGETTO:
“E’ andando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese perchè devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese. In questo modo te le ricordi come sono veramente, mentre in automobile ti restano impresse solo le colline più alte e non hai un ricordo tanto accurato in macchina come ce l’hai passandoci in bicicletta”.

Sono questi i suggestivi versi di E. Hemingway che hanno ispirato il viaggio.

La vista è uno dei sensi più importanti che abbiamo e a volte siamo così immersi nella routine quotidiana da dimenticare che la bellezza delle cose sta soprattutto nell’osservare nuovi paesaggi, viaggiare, guardare con occhi curiosi il mondo, stupirci anche scoprendo che a pochi km di distanza, ci sono già usanze diverse, nuove lingue, piatti tipici differenti. E’ questo ciò che amo dei viaggi, la scoperta. Spesso siamo così concentrati sul tempo che scorre, guardiamo costantemente l’orologio e dimentichiamo di vivere nel presente perchè siamo già in ansia per quello che verrà. “Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri”.

Un viaggio affascinante e molto duro, che ha richiesto una grande preparazione non solo fisica, ma anche mentale e psicologica, per avere la giusta forza d’animo nei momenti di fatica, affrontando con lucidità ogni inconveniente, compresi guasti meccanici e forature. Ma un viaggio è anche godere della libertà, come un motore che a benzina infinita spinge sui pedali: «Amo il senso di libertà di quel metro quadrato rappresentato dalla mia bici – confessa Federico – svuoto la mente. Quel senso di conquista e di avventura che la strada e la conoscenza di nuovi luoghi mi danno, sembrano annullare quasi la fatica nelle gambe».

Si può seguire il viaggio di Federico Fiorentini sulla pagina facebook “Fife on the raod_ from Modena to Nordkapp”, nella quale pubblicherà giorno dopo giorno le tappe e i bellissimi scorci del suo “andare” e molto altro. Rimane fondamentale sostenermi anche da casa e seguirmi virtualmente per vivere in seconda persona le avventure che dovrò attraversare.

 

COME SOSTENERMI

Per realizzare questo grande sogno, abbiamo bisogno anche di voi! Se credete nei valori che vogliamo diffondere e volete seguire quest’avventura, aiutateci a portarla a termine dando il vostro contributo!

Grazie di cuore a tutti voi per aver reso possibile questo grande progetto!! Per non perdere gli aggiornamenti iscrivetevi alla pagina e tra poco sarà possibile visitare anche un sito-blog.

Potete sostenerci effettuando un bonifico bancario contattatemi vie mail all’ indirizzo: ffederico1996@gmail.com che vi invierò il codice IBAN su cui versare l’importo desiderato con causale “Fife on the road 2016”!!

Potete anche sostenermi inviandomi sconti o per testare vestiari e altri oggetti sportivi, oltre che a dare notizia sulle vostre pagine facebook e condividendo questa stupenda avventura che mi vedrà protagonista!! Per ulteriori informazioni sono lieto di darvi risposta:
Federico Fiorentini

Alba sull’Adriatico e tramonto sul Tirreno, dall’ 1 al 7 maggio 2016

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La traversata dell’Italia da mare a mare in 7 giorni, lungo gli antichi confini che dividevano il Papato dal Regno delle due Sicilie e dal Granducato di Toscana.

L’appuntamento era alle 14,30 del primo maggio, alla stazione di Giulianova, per consentire l’arrivo dei 23 soci FIAB provenienti da quattro diverse città. Splendeva un bel sole ma, già prima di affrontare la salita alla fortezza di Civitella del Tronto, è iniziata una pioggia torrenziale, di quelle che negli ultimi anni abbiamo cominciato a conoscere anche nel nostro Paese, con l’acqua che ti entra copiosa nelle scarpe e che trasforma la strada in un ruscello. Anche la visita guidata alla maestosa fortezza Borbonica, l’ultima a deporre le armi nel 1861, è stata una prova di coraggio: una sete di cultura che l’acqua non aveva sopito. Al tramonto arriviamo ad Ascoli Piceno, dove alloggiamo all’ostello dei Longobardi, in piccolissime stanze ai piedi di una antica torre e cena la ristorante Vittoria con menù tipico.

La mattina successiva visitiamo la città, insospettatamente più bella di quanto ci si potesse attendere: una bella piazza, le torri medievali, archi e logge, chiese maestose e tutto racconta di un passato assai fiorente. Prima di mezzogiorno lasciamo Ascoli e iniziamo la salita a Montegallo, pochi chilometri, ma con un bel dislivello. Il cielo prima assolato diventa minaccioso e arriviamo all’albergo Vettore appena prima che inizi a piovere.

La terza tappa per raggiungere Spoleto è quella più lunga (100km) e con il maggiore dislivello. Si sale alla Forca di Presta di buon mattino e tutta la valle è avvolta nella nebbia, poi inizia a piovere e solo quando si scende a Castelluccio di Norcia si coglie la magnificenza del paesaggio. Poi ancora un po’ di salita alla forca di Gualdo e discesa a Visso sotto una pioggia fredda e leggera. Da qui inizia la discesa lungo la val Nerina e arriva finalmente un po’ di sole. A Cerreto imbocchiamo la ciclabile inghiaiata sulla ex ferrovia Spoleto-Norcia che, con viadotti panoramici e gallerie buie ci porta a Spoleto. Pernottiamo nel bellissimo ostello Villa Redenta, dopo una gran cena al Bici Grill, gestito da un ex ciclista professionista, che ci accoglie con molta simpatia.

Il giorno dopo, prima di partire per Amelia, visitiamo il centro storico di Spoleto, saliamo alla bella piazza dove scattiamo la foto di gruppo, visitiamo il duomo con importanti opere. Prima di mezzogiorno si riparte e, sempre in salita, arriviamo a Carsulae, importante città romana lungo la via Flaminia, dove è ancora possibile cogliere la struttura urbanistica e camminare su un bel tratto di basolato della antica strada. Attraversando un dolce paesaggio collinare, con tanti saliscendi, arriviamo ad Amelia, un bel paese arroccato su un dosso con le strade strette e con interessanti cisterne romane per la raccolta delle acque, grandi e ben conservate.

Il 5 maggio è una bella giornata di sole con l’aria fresca. Saliamo lungo una strada tortuosa e senza traffico a Bagnoregio e da lì a piedi a Civita, il borgo sospeso sulla roccia, un tempo abbandonato e oggi inamidato dalla fama e dal turismo. Poi la bella discesa fino a Bolsena, con vista sul lago e arrivo a Sorano. Ci fermiamo subito prima del paese al Villaggio Le Querce e per cena scendiamo nel borgo passando dalla fortezza Orsini, attraversando al tramonto il labirinto formato dall’insieme dei cortili e delle ripide scale. La tappa è stata piuttosto lunga, ma dai paesaggi incantevoli e anche il piccolo borgo di Sorano è una piacevole sorpresa.

Venerdì si parte di buon mattino e facciamo una prima sosta a Pitigliano, il bel borgo disteso sul tufo giallo, poi salita a Scansano e sosta per il pranzo ai piedi del monumento a Garibaldi. Si scende a Bagno Roselle dove ci fermiamo all’albergo Lea. Nonostante la lunga tappa, saliamo sulla collina a visitare la zona archeologica, con le rovine delle città etrusche e romane, con vista sul mare, poi cena speciale al ristorante Il Tordaio.

Il sette maggio, ultimo giorno, facciamo colazione all’aperto. E’ l’ultima tappa e gli amici di Pordenone iniziano il rientro già dal mattino. Il resto del gruppo prosegue fino a Castiglione della Pescaia, poi a Pian d’Alma saliamo a sinistra per la strada sterrata che porta alla spiaggia di cala Violina. La giornata è calda, la salita faticosa così, appoggiate le biciclette in spiaggia, ci infiliamo il costume e ci tuffiamo in mare: troppo piacevole! Poi, con le ultime brevi salite nella fitta boscaglia, si raggiunge la statale e la stazione ferroviaria di Follonica, per tornare a casa.

In questi 7 giorni abbiamo percorso 500 km e 7.000 metri di dislivello, c’è stata un po’ di pioggia ma in prevalenza sole, con poco vento e temperatura ideale. E’ stato un percorso un po’ faticoso ma di grande soddisfazione per aver raggiunta ogni meta con le proprie forze. Abbiamo visto paesaggi bellissimi, città e borghi pieni di storia come solo in Italia si possono trovare, mangiato piatti tipici e condiviso la giornata con tanti amici: credo proprio di poter dire che ne sia valsa veramente la pena.

2 giugno, Secchia in Festa: da Modena a Campogalliano per vivere una giornata al fiume

SECCHIA IN FESTA è una manifestazione nata per valorizzare e a far conoscere il territorio fluviale, rivolta non soltanto agli sportivi, ma anche a famiglie e visitatori, ai quali viene offerta la possibilità di vivere una giornata insieme, a stretto contatto con la natura e le attrattive ambientali del fiume Secchia.

Programma delle attività dal Comune di Modena:

  • Ritrovo ore 9.00 presso Largo S. Agostino – a cura di Fiab Modena – in bicicletta si proseguirà per la ciclabile di via Emilia, cavalcavia Madonnina, ciclabile Barchetta, Tre Olmi, ponte Barchetta e ciclabile fino ai laghi Curiel e arrivo a Casa Berselli.
  • A partire dalle ore 10.30 – attività di animazione gratuite presso Casa Berselli
programma attività comune di modena

programma attività comune di modena

Amministratore di AMO: rischio di un’opzione ‘grigia’

Nella scelta dell’Amministratore unico di AMO, il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli imporrà una nomina “ad personam”, al di fuori di qualsiasi «esperienza tecnica e amministrativa» come prevista dal bando, vanificando così il significato sociale e la trasparenza tipici del percorso pubblico intrapreso?

Come noto, le due candidature presentate al ruolo di Amministratore di AMO sono Ennio Cottafavi, imprenditore e politico di lungo corso di area Pd, e Lorenzo Carapellese, indipendente, urbanista e trasportista con esperienza tecnica ed amministrativa nazionale ed internazionale, noto per il suo impegno sociale per la promozione della mobilità sostenibile.

Nonostante i titoli vantati dai due candidati, le commissioni consiliari competenti di Modena non hanno ritenuto sufficienti i requisiti dei candidati. Come mai? Le motivazioni della duplice bocciatura non sono mai state rese note. Emerge la sensazione che si stia cercando un politico di ‘fiducia’ allineato al Pd e alla sua politica di mobilità auto-centrica.

Se così è, il bando appare un bluff, un vuoto percorso formale, incapace di mascherare la volontà di designare una figura legata a una politica conservatrice. Ma non è ancora tardi. La Fiab lancia un appello agli organi decisionali comunali affinché riesaminino la candidatura di Lorenzo Carapellese ad Amministratore di AMO, tenendo conto prioritariamente del contributo professionale e culturale che potrebbe garantire all’attuazione di una moderna strategia di mobilità sostenibile.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Articolo sul giornale

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