Via Giardini: ritoccata la ciclabile “spezzatino”

Schema di Proposta del Coordinamento

Schema di Proposta del Coordinamento

Dopo un anno e mezzo di progetti e accesi confronti, l’Amministrazione comunale di Modena ha deciso: la ciclabile di Via Giardini si farà come da progetto iniziale, con qualche ritocco e integrazione richiesti a viva voce dal Coordinamento mobilità nuova (che raggruppa una decina di associazioni ambientaliste cittadine).

In particolare, sono stati riconfermati i tratti bidirezionali fra Viale Corassori e Via Pace (lato est) e quello tra Via Pace e Piazzale Risorgimento (lato ovest). Quest’ultimo tratto “scende in strada”, sottraendo una corsia alla carreggiata autoveicolare, proseguendo poi fino a Viale Corassori, ma in corsia monodirezionale. Sul lato opposto, dopo Via Pace viene aggiunto un percorso ciclabile nella sottostrada dove ha sede la Polizia stradale e un “trattino” fra Via Fogliani e l’edicola del Gallo. Il Coordinamento ha chiesto che sia attuato appena possibile anche il tratto nella zona del Gallo fino a Piazzale Risorgimento.

Il progetto approvato dalla Giunta presenta dunque tratti bidirezionali (2,5 m di larghezza) e altri monodirezionali (1,5 m di larghezza) e richiede interventi sui due gruppi semaforici di Giardini/Pace e Giardini/Barozzi.

Le soluzioni adottate appaiono incongrue e più costose di quanto richiesto dalle associazioni ed evidenziano l’assenza di un progetto unitario. Sarebbe stato più facile ed economico tracciare due ciclabili monodirezionali continue su entrambi i lati della strada, da Piazzale Risorgimento a Viale Corassori, senza restringere la sezione delle due corsie per carreggiata, utilizzando aree stradali e alcuni ampi pedonali oggi usati per il parcheggio abusivo delle auto.

È auspicabile che l’approccio utilizzato per Via Giardini non venga riproposto per Via Emilia est, dove già esistono diversi tratti ciclabili spezzettati, realizzati parte su un lato e parte sull’altro lato della strada. Curiosi ed eccitanti nelle gare di sci, gli slalom non lo sono affatto per i ciclisti sulle strade urbane.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Un nuovo logo per la Fiab di Modena

nuovo logo FIAB Modena

nuovo logo FIAB Modena

Su iniziativa della Fiab nazionale, è stato elaborato un nuovo logo identificativo della storica sigla dell’ambientalismo italiano. La sua caratteristica saliente è nel colore giallo dell’acronimo Fiab unito all’immagine della bicicletta.

Da parte loro, le associazioni cittadine federate possono adottare un logo personalizzato col nome della città ed eventualmente dell’associazione.

Il Direttivo modenese ha deciso di limitarsi all’indicazione della città: Fiab Modena. Semplice, diretto, univoco. Una piccola innovazione che riflette un movimento di crescente importanza nel Paese, forte perché unitario ma anche perché radicato nel territorio.

Viaggiare con la bici: tante opportunità

bici in treno

bici in treno

Gli amanti delle biciclette tentano sempre di compiere i viaggi turistici con la loro due ruote al seguito. Questo legittimo desiderio deve però fare i conti con la scarsa propensione delle compagnie di trasporto ad accogliere le esigenze dei ciclisti, specialmente in Italia, dove il ciclo turismo è fatto recente e non ancora di massa. Qualche informazione generale potrà agevolare i biker negli spostamenti.

La formula “bici più treno” è eccellente: mette d’accordo i due mezzi più ecologici oggi circolanti. Ma attenti alla giungla delle norme locali e nazionali. Trenitalia e Italo consentono il trasporto della bici al seguito su ogni treno gratuitamente solo se impacchettata come qualsiasi bagaglio e avvolta in un telo, riducendone l’ingombro alle dimensioni minime (cm 80X110X40). Italo mette a disposizione una convenzione per l’invio della bici integra con un corriere in tutte le regioni italiane (salvo Sicilia e Sardegna) con una cifra contenuta (25 euro), prenotando il giorno precedente il viaggio. Più complessa la situazione sui treni regionali: le bici sono ammesse integre sui convogli pagando un biglietto giornaliero (3.5 euro per andata e ritorno). Per i viaggi oltre confine conviene informarsi nelle stazioni o sui siti web in quanto vi sono molte norme specifiche per ogni tratta.

Il trasporto in aereo può avvenire solo con la bici smontata e impacchettata. Alitalia dà il passaggio gratuito per un peso fino a 23 kg (oltre si paga un supplemento). Tutte le altre compagnie fanno pagare il passaggio (30 euro per i voli nazionali e 50 quelli internazionali con Meridiana; 55 euro con Rynair; 45.90 con Easyjet; 5 euro per kg con Blu Express).

Più economici i viaggi in mare: la bici al seguito paga in base alle tratte: dai 3 euro con Moby Line ai 9 euro di Tirrenia sui collegamenti con la Sardegna. Toremar fa pagare dai 7.28 agli 8.27 euro nelle tratte verso le isole dell’arcipelago toscano. Grimaldi Lines offre il trasporto gratuito su tutte le tratte.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Senso unico eccetto bici: una norma “europea”

senso unico eccetto bici

senso unico eccetto bici

La bocciatura in Commissione trasporti della Camera della norma che intendeva introdurre nel Codice della strada il doppio senso di circolazione per le bici nei sensi unici per gli autoveicoli ha suscitato un coro di commenti, facendo emergere nel dibattito pubblico un’opportunità tanto apprezzata dai ciclisti quanto contrastata da molti difensori delle quattro ruote.

La ragione esplicitata dagli avversari del “senso unico eccetto bici” sono note: la possibilità di trovarsi di fronte un ciclista in una strada a senso unico destabilizza le sicurezze degli automobilisti e costituisce una fonte certa di pericolo mortale, soprattutto per le due ruote.

La motivazione implicita della nuova norma è invece quella di sempre: le strade sono un luogo di circolazione quasi esclusiva per le quattro ruote e ogni altro mezzo che vi si inserisce (bici, bus, pedoni, disabili…) rappresenta un ostacolo alla libertà delle auto.

Le motivazioni a favore del “senso unico eccetto bici”sono essenzialmente due: rendendo promiscuo il traffico, aumenta la sicurezza degli utenti della strada e promuove l’uso della bici, particolarmente nei centri storici, bisognosi di cure anti-smog da cavallo.

Pur apparendo contro-intuitivo, il “senso unico eccetto bici” (da non confondersi col “contromano”) è una misura molto efficace per la sicurezza stradale generale, a condizione di essere praticato nelle zone a 30 km/h, rispettando la circolazione alla propria mano, previa installazione di segnaletica e opportuna campagna di comunicazione preventiva.

Questa norma approda in Italia dopo un decennio di sperimentazione nei paesi più bike frendly d’Europa (Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Ungheria e nei paesi del Nord Europa). Pochi dei contestatori nostrani sono al corrente che è già oggi possibile applicarla sulla base di prescrizioni dettate dal Ministero dei Trasporti, tant’è che Reggio Emilia l’ha adottata in tutto il centro storico, senza alcuna protesta. La norma è stata sostenuta ufficialmente anche dall’Anci (Comuni italiani). Fra le città più avanzate ciclisticamente, Modena “resiste” all’innovazione, confermandosi auto centrica come poche altre. La nuova amministrazione comunale continuerà a puntare sulle quattro ruote come mezzo privilegiato di spostamento in città o si schiererà per la promozione delle bici e della mobilità sostenibile?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Inquinamento da traffico: che fare?

città inquinata

città inquinata

L’inquinamento dell’aria è una delle principali insidie per chi vive in città e causa di numerose e gravi patologie a carico di crescenti quote di popolazione, fonte di costi umani, economici e sociali rilevanti.

Una delle fonti di emissioni velenose sono gli autoveicoli: Modena occupa posti di vertice nelle graduatorie dell’abuso delle auto (circa l’80% degli spostamenti sono effettuati con questo mezzo). C’è da chiedersi come mai questo fenomeno sia così acuto nella ex capitale estense e cosa sia possibile fare per contenerlo.

Sicuramente è mancata nei cittadini e nelle amministrazioni comunali la consapevolezza della gravità della situazione. È mancata di conseguenza una vera strategia di disincentivo dell’uso delle auto da parte dell’ente locale (il parcheggio Novi Park costruito a ridosso del centro storico ne è la prova lampante).

Le nuove amministrazioni insediate nelle principali città italiane elaborano piani e realizzano interventi finalizzati a contenere l’uso dell’auto e a incentivare quello del mezzo pubblico e della bicicletta. La manovra, infatti, o è a tenaglia o fallisce: lo abbiamo capito bene a Modena dove negli ultimi 15 anni gli interventi del Comune non hanno minimamente intaccato l’uso delle auto.

Che fare? L’idea di fondo è di dotarsi di un programma poliennale con interventi tesi ad allontanare progressivamente le auto dal centro, promuovendo allo stesso tempo l’uso dei mezzi ecologici (pedonalità, bus e biciclette). La formula vincente è basata sul “mix magico”: zone a 30 km/h, pedonalizzazioni (a cominciare da Largo S. Agostino), ciclabili periferia-centro, rilancio del trasporto pubblico locale. Non ci sono scorciatoie, e bisogna crederci.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Prima di tornare a Scuola … in discesa dall’ Appennino al Mare

PRIMA DI TORNARE A SCUOLA … IN DISCESA DALL’APPENINO AL MARE
1-5 AGOSTO 2014

Intervista ai cicloturisti adolescenti

Durante il viaggio di ritorno in treno, i ragazzi si sono scambiati delle considerazioni e, in assoluto regime democratico hanno dato la loro valutazione alla ciclovacanza sulla Via Francigena in Toscana, da Pontremoli a Lucca.

Valeria (16 anni): questo è stato il mio primo giro in bici, ho partecipato di mia spontanea volontà non sono stata obbligata dai miei genitori (sghignazzata di sottofondo!). La cosa che ho apprezzato di più sono state la compagnia e il bagno nel fiume Serchio, prima di arrivare a Lucca, percorrendo la bellissima ciclabile lungo il fiume. Prometto di tornare il prossimo anno, anche se dovessi rinunciare ad una vacanza in Puglia con le mie amiche (altra sonora sghignazzata di sottofondo!)

Francesco (10 anni): mi sono piaciute le discese. Della cena vegana al B&B La Selvaiana a Pietrasanta che dire… mi è piaciuta l’acqua e il miele. Nonostante il cibo vegano io a questo giro dò un bel 9!

Irene (13 anni): anche per me è stato il primo giro con la Fiab (wow!) voto 8,5. Belli i 12 km di discesa verso Sarzana, un po’ meno i 6 km di salita prima, da Aulla a Ponzanello. Mooolto comodi i posti dove abbiamo dormito (ennesima sghignazzata di sottofondo, materassino e saccoapelo già dalla prima sera, da veri pellegrini della Francigena)

Alex (12 anni): il giro è andato bene, ma soprattutto il vero campione è stata la mia bici (nuova!), ho forato una sola volta (un bel 9 quindi, ma alla bicicletta!).

Matteo (15 anni) troppi dice lui!: sono venuto con i miei genitori, ma la voglia di partecipare a questo giro era tanta, immensa. E’ stato bello, a tratti impegnativo, ma ci sta dai… dura la salitina per arrivare a Ponzanello, a quel paese del..(ok, ok abbiamo capito, chiude l’intervistatore)

Programma:

  • In treno da Modena fino a Pontremoli
  • 1 g Pontremoli – Via Francigena – Aulla – Ponzanello – Sarzana, pernottamento a La Missione (30 km)
  • 2 g Parco di Montemarcello-Magra – Luni – Marina di Massa – Pietrasanta, pernottamento a b&b La Selvaiana (50 km)
  • 3 g Marina di Pietrasanta – Lido di Camaiore – Viareggio – San Rossore – Torre del Lago – Massarosa, pernottamento all’hotel Marnie (60 km)
  • 4 g Lago di Massaciuccoli – oasi Lipu – Ciclabile lungo il fiume Serchio – Lucca, pernottamento all’ostello S. Frediano (40 km)
  • Rientro in treno da Lucca a Modena

Paola Busani

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Cargobike: una rivoluzione silenziosa

CARGO-BIKE

CARGO-BIKE

Il dibattito pubblico sulla gestione della zona a traffico limitato ha fatto emergere un fatto già ampiamente noto agli osservatori: il sistema delle “deroghe” al divieto di transito in centro, concesse a una miriade di soggetti, ha trasformato la ZTL in un colabrodo, intasando le strade interne nelle ore di punta più di quelle esterne.

Nell’ affrontare la questione, il neo sindaco Muzzarelli ha indicato tre obiettivi da perseguire: maggiori controlli dei varchi del City Pass (ingresso elettronico), verifica delle autorizzazioni d’accesso alla ZTL e riesame del City Porto (trasporto merci con mezzi elettrici).

Che il trasporto merci negli esercizi commerciali del centro sia strategico è facilmente verificabile dall’ intensa circolazione di furgoni nelle vie centrali, a ogni ora del giorno. Questa è una delle sorgenti principali dell’inquinamento in un’area caratterizzata da strade strette e alta densità di uffici, esercizi commerciali e popolazione.

È dunque urgente assumere delle iniziative concrete capaci di limitare gli spostamenti delle merci su veicoli inquinanti, agevolando l’impiego dei mezzi ecologici.

A tal fine, oltre alle iniziative restrittive annunciate dal sindaco di Modena, suggeriamo un’altra risorsa di mobilità, che si sta diffondendo con ottimi risultati: il cargobike.

Questo sistema di trasporto pacchi, basato su tricicli, si segnala per tre vantaggi essenziali: è a zero emissioni, si addice alle brevi distanze, genera occupazione giovanile.

Il suo successo risiede in una constatazione pratica: i due terzi delle merci affrontano percorsi inferiori ai 10 km nell’ultimo tratto per la consegna. Il cargobike risponde bene all’esigenza di invio di pacchi leggeri in tempo reale: il servizio attivato a Roma, la più estesa città italiana, garantisce il recapito in ogni punto della città entro due ore dalla presa in carico dell’oggetto.

Si tratta quindi di avviare un’attenta azione di mobility management per coinvolgere giovani imprenditori nello sviluppo del cargobike a Modena e, al tempo stesso, di orientare imprese pubbliche, artigiani e commercianti all’utilizzo di un’opportunità moderna ed efficiente, oltre che ecologica, magari anche attraverso incentivi e agevolazioni per l’acquisto dei mezzi e la loro circolazione.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it