Nomina amministratore AMO: una soluzione ‘opaca’

andrea burzacchini

Andrea Burzacchini

NOMINA AMMINISTRATORE AMO: UNA SOLUZIONE ‘OPACA’

L’assemblea dei soci AMO ha dunque deciso: Andrea Burzacchini sarà il nuovo amministratore unico dell’Agenzia per la Mobilità, in sostituzione dell’uscente Maurizio Maletti. Benché relativamente giovane (48 anni), il neo-responsabile di AMO vanta un curriculum tecnico ed esperienze di tutto rispetto. Le sue competenze e le sue prime dichiarazioni lasciano sperare che nel tempo Modena possa somigliare un po’ più a Friburgo (la città tedesca dove svolge la sua attività professionale) che alla città estense, orgogliosamente autocentrica, ereditata dalle ultime amministrazioni comunali.

Consapevole che i problemi della mobilità sono molto difficili da risolvere e richiedono ampie convergenze fra l’ente locale e le istanze della società civile, la Fiab non può che augurare al nuovo amministratore di AMO buon lavoro, al contempo dichiarandosi pienamente disponibile a qualsiasi forma di collaborazione egli volesse attuare per la promozione della mobilità sostenibile, ancor più se intesa a ridimensionare gli spostamenti con gli autoveicoli (oggi al 75%) a favore del trasporto pubblico, della ciclabilità e pedonalità.

Ciò detto, restano valide tutte le obiezioni a suo tempo formulate dall’associazione sulle modalità di nomina del nuovo amministratore. Appare a tutti evidente che è avvenuta in primis grazie all’appartenenza politica (PD) e solo in seconda istanza per le competenze tecniche, e non è poco. A differenza di Ennio Cottafavi e Lorenzo Carapellese, i due candidati presentatisi alla scadenza del bando pubblico per la scelta dell’amministratore di AMO e sottopostisi anche ad un esame – audizione nella commissione comunale competente, Burzacchini è stato scelto al di fuori della procedura e successivamente ad essa.

Ci si chiede dunque quale sia il significato del bando pubblico per l’amministratore di AMO se le persone che vi partecipano possono essere escluse senza che se ne presentino le motivazioni in modo ufficiale e argomentato. Inoltre, ci si chiede perché -fallito un bando- non ne sia stato indetto un altro. Avrebbe rappresentato certamente un metodo più trasparente di quello poi praticato.

Così non è stato. Un’occasione per cambiare metodi arbitrari e ‘opachi’ di gestire la ‘cosa pubblica’ è andata dunque perduta. Riteniamo peraltro che la modalità prescelta rappresenti un notevole passo indietro, se non l’umiliazione, del ruolo dello stesso Consiglio Comunale, pur investito della funzione di controllo dell’operato dell’amministrazione comunale.

Risultato? D’ora in poi tutti saranno autorizzati a credere che i bandi per la selezione di funzioni dirigenti negli organismi di nomina politica rappresentino delle pure e semplici coperture per scegliere persone ‘fedeli’ piuttosto che competenti e indipendenti, come invece avrebbe richiesto il ruolo di amministratore di AMO e come sempre più richiede la cittadinanza nella nuova stagione segnata dalla diffusa contestazione dei metodi ‘politici’ (arbitrari) nella gestione della pubblica amministrazione.

Giorgio Castelli
Presidente FIAB di Modena
www.modenainbici.it

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