Una bicicletta di speranza per i minori richiedenti asilo

laboratorio ciclo officina

Presso la Comunità “L’Argonauta” di Modena sono ospitati minori stranieri non accompagnati e minori richiedenti asilo che frequentano corsi di alfabetizzazione primaria e/o corsi di formazione professionale presso le scuole secondarie di Modena, prevalentemente la mattina.

«Abbiamo pensato di coinvolgere questi ragazzi nell’attività di ciclofficina che oltre ad impegnarli per due pomeriggi la settimana, fornisce loro competenze pratiche nella riparazione della bicicletta e alla fine del progetto la bicicletta aggiustata da loro gli verrà assegnata e potranno utilizzarla negli spostamenti in città. Inoltre prevediamo incontri formativi sul corretto uso del mezzo e sui dispositivi di sicurezza da utilizzare. Tutto questo in collaborazione con i volontari della Fiab che hanno accolto con grande favore la nostra proposta di collaborazione», spiega Alessio Costetti, coordinatore delle Comunità minori di Modena e Parma del Gruppo Ceis, illustrando un interessante progetto che vede coinvolto anche il mondo del volontariato.

«Da anni organizziamo corsi di bicicletta nelle scuole, laboratori di ciclomeccanica e di cicloturismo per i ragazzi e per gli adulti. Ci è venuto naturale affiancare il Ceis in questo progetto – gli fa eco Giorgio Castelli, volontario Fiab e presidente della sezione modenese che si dedica alla formazione dei ragazzi due volte la settimana come tutor meccanico di biciclette – Come facciamo sempre nelle nostre attività, abbiamo attivato le risorse dei nostri soci e delle altre associazioni di volontariato modenesi, per raccogliere parte delle attrezzature e le biciclette usate da riparare o da utilizzare come pezzi di ricambio. Prezioso è stato il contributo del Laboratorio Tric e Trac che ci ha fornito morse, chiavi e biciclette».

Tutti i ragazzi della Comunità frequentano il laboratorio di ciclofficina in gruppi di 5/6 ragazzi per volta affiancati da 2/ 3 volontari in modo da essere seguiti da vicino. «I ragazzi imparano così ad aggiustare biciclette e utilizzano strumenti molto semplici per esercitare la propria manualità», afferma Costetti. Ad ogni ragazzo viene assegnata una bicicletta che viene lavata e smontata revisionata e rimontata completamente. «E’ una soddisfazione vedere un ragazzo che passa del tempo per riportare una catena arrugginita a nuovo splendore – conclude Castelli – Si crea così la propria bici che gli permetterà una nuova autonomia di movimento e forse una nuova esperienza utile per il futuro».

Il laboratorio si trova all’interno della Comunità e in questo primo mese di attività i ragazzi sono stati molto collaborativi, hanno frequentato con entusiasmo e desiderio di apprendere. Alcuni di loro hanno già completato una bicicletta con grande soddisfazione personale, che utilizzano negli spostamenti. Per ampliare il laboratorio servono biciclette usate da adulto di ogni genere, chiavi da meccanico, pinze, cacciaviti e volontari.

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Manovra antismog: finalmente si fa sul serio

inquinamento

Il persistente alto livello di polveri sottili nell’aria ha acceso i riflettori sui rischi per la salute. In effetti, la situazione è molto grave: non si tratta solo delle polveri sottili (PM10), quanto di quelle ultrasottili (PM2,5) che – insieme a numerosi altri veleni – hanno creato un aerosol stagnante sulla Pianura Padana estremamente pericoloso e climalterante. Le sorgenti del fenomeno sono note: traffico, riscaldamento, attività industriali e agricole.

L’immissione incontrollata delle scorie nella terra, nel mare e nell’atmosfera ha raggiunto un livello impressionante e oggi assedia gli stessi fattori chiavi della vita: l’aria, l’acqua, il cibo. È ora di svegliarsi dal torpore che induce a pensare che questa faccenda si risolverà da sola.

I cittadini devono rendersi conto che devono cambiare stile di vita e di mobilità, ad esempio accogliendo i pressanti inviti a usare i mezzi di trasporto ecologici. Anche le istituzioni hanno un ruolo chiave nel dare segnali convincenti e precisi per contrastare l’inquinamento e ricostituire un ambiente sano.

Su quest’ultimo versante, intravediamo segnali rassicuranti. Di fronte all’emergenza, il Comune è corso ai ripari con misure radicali antismog: la domenica ‘ecologica’, l’abbassamento della temperatura nelle case e negli uffici, la conversione di Gigetto in linea-bus e, soprattutto, il blocco della bruciatura delle sterpaglie, evento assai frequente in una zona altamente agricola come quella modenese. Fa anche piacere scoprire – fra le pieghe del bilancio comunale – che una voce è stata prevista per il compenso di uno sciamano cherokee, esperto nella danza della pioggia, assoldato appositamente per provocare utili tempeste scacciaveleni. Possiamo dirlo: finalmente si fa sul serio!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Biciviaggi FIAB Nazionale 2017: è già possibile iscriversi

Anche quest’anno FIAB Nazionale ha in programma splendidi biciviaggi in Italia e in Europa.

Il programma completo lo potete trovare qui

Ognuno di questi viaggi è realizzato in collaborazione con una agenzia specializzata, ma sarà una esperienza FIAB a tutti gli effetti, pedalando alla scoperta del territorio e delle eccellenze ciclabili. Possiamo già fare un breve elenco in ordine cronologico:

15 Luglio 2017 fino al 23 Luglio 2017
Via Rhôna. Con i Galli dalle Alpi alla Camargue
Alla scoperta della via Rhôna, la ciclovia Eurovelo 17 che segue il corso del fiume Rodano. Il nostro percorso parte dalle Alpi al mediterraneo in territorio francese…

21 Luglio 2017 fino al 30 Luglio 2017
OLANDA – Da Rembrandt a Van Gogh
…ripercorrendo la storia delle Città d’Oro. Biciviaggio a margherita con partenza e ritorno a Leiden con percorso giornaliero ad anello…

28 Luglio 2017 fino al 05 Agosto 2017
IRLANDA TRA CIELO, MARE E TERRA
Da est a ovest per pedalare nelle isole Aran e nelle terre del Connemara: la costa atlantica, all’estremità più occidentale di Europa, una delle zone più selvagge e remote…

04 Agosto 2017 fino al 13 Agosto 2017
Da Fontainebleau a Etretat passando per Parigi, attraverso i luoghi dell’impressionismo francese
Da Fontainebleau a Parigi fino alle Falesie dell’Etretat in Normandia, attraverso i luoghi dell’Impressionismo: Manet, Monet, Degas, P.A.Renoir…

12 Agosto 2017 fino al 19 Agosto 2017
Alla scoperta del Sannio e dei Sanniti
Il Molise è la seconda più piccola regione d’Italia ha una densità abitativa di 70 abitanti/km² (la Lombardia ha 419 abitanti/km²). Il traffico automobilistico è praticamente inesistente e si presenta ideale per pedalare in tranquillità e piacevolezza.

19 Agosto 2017 fino al 26 Agosto 2017
Le capitali d’oriente. Da Zagabria a Lubiana
Percorso tra le capitali di Slovenia e Croazia passando per Maribor. In gran parte lungo ciclovie e percorsi ideali per i viaggiatori in bicicletta. Partenza in bus da Verona…

26 Agosto 2017 fino al 02 Settembre 2017
Il Trenino Rosso del Bernina
Biciviaggio da Milano a Milano verso la Svizzera, con l’aiuto dei treni per superare i dislivelli tra cui il famoso trenino rosso del Bernina.

01 Settembre 2017 fino al 08 Settembre 2017
Barcellona bici, mare e sangria
Viaggio nella capitale del divertimento diventata una delle città più ciclabili del sud Europa. Pernotto a due passi dalla Rambla. Consigliata una mtb e un discreto allenamento.

Se non vi basta nel sito andiamoinbici.it trovate ancora altre iniziative e altre verranno inserite a breve.
Solo per soci.

Smog: il piacere vale il rischio?

smog

Modena è immersa in una cappa di velenoso aerosol che a lungo andare, e silenziosamente, ammazza la vita. Tuttavia, non solo le amministrazioni, ma anche molti cittadini si cullano nell’illusione che tutto proceda normalmente e che la faccenda non ci riguardi. È un problema degli altri, l’iniziativa tocca ad altre istituzioni, è una questione irrisolvibile, lo smog è un prezzo dello sviluppo…

E così, di amenità in amenità, la nostra vita annaspa nell’aria ammorbata senza che se ne intravveda una via d’uscita. Dobbiamo dunque rassegnarci e affidarci alla legge dei grandi numeri, come fanno certi fumatori incalliti, secondo cui ‘il piacere vale il rischio’? E se così non fosse?

Poiché la classe dirigente attuale non è all’altezza dei problemi da risolvere, occorre che ogni cittadino rifletta sul contributo che può dare per migliorare la situazione, per sé e per chi ci seguirà in questo mondo bello, ma fragile e unico.

Guardiamo ai fatti: gran parte degli spostamenti in auto sono individuali e a corto raggio (2-3 km); la quattro ruote è costosa da mantenere, pericolosa e inquinante. Cosa ci impone dunque di usarla nei viaggi lunghi come nei brevi?

Al contrario, la bici si rivela un mezzo agile, confortevole per la nostra realtà, economica, pulita e salutare, competitiva negli spostamenti brevi. E divertente. I più ‘comodosi’ possono ricor29rere alla bici elettrica, i più esigenti a ogni sorta di cargo-bike per le merci. È anche creativa: a Copenhagen due giovani italiani riscuotono successo con la loro pizzeria ambulante su due ruote.

L’auto è un (pericoloso) residuo del passato. Se provassimo a cambiare?

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Modena-Fossoli: 3° Edizione Pedalata non Competitiva “Gambe di Emilio”

Domenica 29 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria “Casa Mazzolini” organizza una pedalata non competitiva in direzione Fossoli, per visitare l’Ex Campo di Concentramento.

– All’arrivo a Fossoli troveremo un volontario a farci da guida.
– Auto al seguito sulla quale poter appoggiare un’eventuale maglietta di ricambio e che servirà da supporto in caso di forature o rotture in genere

Alleneremo il corpo e la memoria. Può partecipare chiunque. Lo scopo è quello di pedalare in compagnia.

Andata e Ritorno sono circa 60/70km. Ritrovo ore 9.30 presso il Bar Molinari in Via Emilia. Al caldo. Per prendere un caffé, conoscersi, riconoscersi e partire.

NON E’ UNA INIZIATIVA IN CALENDARIO FIAB: Per qualsiasi informazione scrivete a benvenuti@casamazzolini.it o chiamate direttamente Emilio al 3478241496

Più portabici per combattere lo smog

portabici modena

portabici modena

Gennaio è un periodo ‘nero’ per i ciclisti: non solo devono respirare (come tutti) un’aria più velenosa, ma devono anche fare a meno di centinaia di portabici rimossi in occasione delle fiere tradizionali (il 17 e il 31 del mese). Il disagio è accentuato in quanto l’operazione si svolge con largo anticipo e il successivo ripristino richiede settimane. Risultato: i parcheggi spariscono per 30-40 giorni, costringendo i biker ad arrangiarsi, a volte come possono, altre come e dove non dovrebbero.

Al prolungato spostamento dei portabici effettuato in nome degli incolpevoli Sant’Antonio e San Geminiano, si somma la loro eliminazione in diverse strade del centro: 80 da Corso Canalgrande (Delfini e Tribunale), 20 da via Scudari (Comune e banche), una quarantina alla spicciolata fra piazza Matteotti, piazza Grande, via S. Eufemia, via Taglio e via San Geminiano…

Non è tutto. Occorre evidenziare che da troppo tempo sono impraticabili i parcheggi (almeno 20 posti) in Largo S. Agostino, penalizzando gli utenti degli istituti culturali del Palazzo dei Musei. E che dire dell’inesplicabile assenza di parcheggi presso l’ingresso delle Poste centrali (via Modonella) e l’ancor più ingiustificata installazione di rastrelliere obsolete in piazza Roma, largo Pucci, Museo Ferrari, Mata?

Degli iniziali 2.400 posti bici installati al 2010 in centro, almeno 200 mancano oggi all’appello. E invece occorre ribadire che, migliorando la sicurezza dei parcheggi, i portabici ‘Modena’ sostengono l’uso delle bici in una città soffocata dallo smog. La loro diffusione non è un ‘regalo’ ai ciclisti, ma un regalo a tutta la comunità.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

Gigetto: il tramonto di un’èra

gigetto a sassuolo

gigetto a sassuolo

Gigetto: il tramonto di un’èra

Il destino della ferrovia Modena-Sassuolo continua a suscitare proposte e commenti. I favorevoli e i contrari alla sua sopravvivenza hanno sfoderato i più vari argomenti, cimentandosi in un confronto talvolta interessante, più spesso originale, a volte decisamente irreale: i discorsi sono gli stessi da vent’anni, come i tristi vagoni che compongono i convogli della linea.

Ma la considerazione critica espressa da un lettore su un giornale cittadino è apparsa particolarmente disarmante: il treno va soppresso perché il suo passaggio nel cuore di Modena provoca lunghe file di auto. Tutto il resto non conta. Semplice, diretto, definitivo.

In realtà, dietro questo approccio schematico e individualista, si profila il tema vero, ossia la funzione del trasporto pubblico quale risorsa del sistema della mobilità (meno del 10% degli spostamenti).

Dal punto di vista di chi sostiene il modello autocentrico, condiviso da un ampio fronte delle forze politiche modenesi, la linea ferroviaria costituisce un’incongruità costosa in un mondo largamente segnato dall’(ab)uso degli autoveicoli. L’unica condizione affinché funzioni è che il treno somigli sempre più alle… auto. È la “cura della gomma”, sbandierata oggi senza infingimenti da quegli stessi presentatisi alle ultime elezioni con la promessa di una severa “cura del ferro” e dello “zero consumo di suolo”.

D’altronde, appare coerente con le scelte strategiche operate dal Comune: fra una stentata ciclabilina e l’altra, gli investimenti pesanti sono stati finalizzati alle nuove autostrade (2.9 miliardi di euro dello Stato) e agli utili di gestione del Novi Park (quasi 100 milioni di euro a fine contratto da parte del Comune). E, allora, è così strano che negli ultimi 20 anni la quota di mobilità automobilistica sia restata inchiodata al 75% del totale?

Quanto lontano appare oggi l’èra in cui il fischio del treno era sinonimo di civiltà e di fiducia nel futuro!

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

 

 

 

 

Esiste una politica contro lo smog?

città inquinata

città inquinata

Una lettera pubblicata da un quotidiano il 4 gennaio solleva il tema dell’inquinamento pericoloso per la salute. Di fronte all’aumento delle patologie respiratorie, il lettore lancia un appello all’ “amministrazione, deputata e responsabile del monitoraggio a tutela della nostra salute” affinché attui i “provvedimenti previsti per legge” e che, evidentemente, vengono elusi.

La domanda sottesa all’appello del cittadino è semplice: esiste una politica di riduzione dell’inquinamento?

Com’è noto, i fattori che causano lo smog sono vari: riscaldamento domestico, mobilità, attività agricole e industriali. Focalizzando l’attenzione sulla mobilità urbana, un dato su tutti chiarirà le dimensioni del fenomeno: i tre quarti degli spostamenti sono attuati con autoveicoli. L’insidia del PM 10 e del più pericoloso PM 2,5 è in questa percentuale da brivido. O ne riduciamo il volume o non modificheremo di una virgola la realtà.

Venticinque anni fa veniva approvata la convenzione di Rio de Janeiro sull’ambiente che fissava obiettivi stringenti per tutte le autorità amministrative. Qual è stato il risultato delle politiche modenesi? Un dato ne evidenzia l’efficacia: la quota degli spostamenti non autoveicolari (trasporto pubblico, pedonalità e ciclabilità) è restata inchiodata al 25% sul totale.

I cittadini sono dunque succubi dell’auto e si rifiutano di cambiare stile di mobilità? Più realisticamente, hanno capito che non si fa sul serio. Non hanno tutti i torti: la manovra antismog interessa meno del 20% dei mezzi circolanti e un’area ristretta; le risorse pubbliche destinate al Novi Park ammontano ad oltre 2,5 milioni l’anno; le auto sostano a meno di 300 metri dalla Ghirlandina; il trasporto pubblico è in affanno. I proclami elettorali sulla mobilità sostenibile hanno rapidamente lasciato il campo alla più rassicurante “cura della gomma”. Non farà diminuire il particolato, ma nemmeno i voti.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2 ruote - 8 gennaio 2017

2 ruote – 8 gennaio 2017

Auguri per un anno pieno di … biciclette

modena, dubbi sul piano ciclabile

modena, dubbi sul piano ciclabile

L’anno che si chiude lascia in eredità un mondo più inquinato e ‘caldo’. In realtà, i proclami retorici delle autorità non freneranno l’ avvelenamento delle città che produce la ‘morte nera’ del XXI secolo.

Nel 2016 sono giunti a conclusione alcuni interventi significativi, ma assai contestati: la ciclabile di via Giardini, quella dello ‘spezzatino’, il tratto ciclabile di via Emilia est fino alla tangenziale, il Piano della mobilità ciclistica, definito dai suoi sostenitori un ‘piano pragmatico’, un modo per nascondere la sua incapacità di modificare il modello autocentrico dominante.

D’altronde, le incoerenze fra dichiarazioni ‘ecologistiche’ e comportamenti pro-automobili segnano l’operato del Comune ormai da troppi anni. Così, mentre il Sindaco di Modena dichiara che l’obiettivo del Piano della mobilità ciclistica è ridurre l’uso delle automobili a favore delle due ruote, si festeggiano le nuove autostrade in arrivo (2.9 miliardi di euro). In città ci si contenta di molto meno: circa 60 posti bici davanti alla Biblioteca Delfini (e altre decine nel centro storico) spariscono, lasciando il posto alle automobili. Le risorse pubbliche destinate al gestore privato del Novi Park aumentano senza più controllo. Non sono stati installati nuovi portabici, né costruiti depositi protetti per bici né implementati i 2 bike sharing, le zone a 30 e le aree pedonali (fatto salva Piazza Roma, strappata alle auto a furor di popolo). La ferrovia Modena-Sassuolo è sempre più a rischio, per l’assenza di una reale volontà di rilancio degli enti pubblici.

Non appare strano, quindi, se per il secondo anno consecutivo i ciclisti registrati dalla Fiab nelle 17 principali intersezioni della città sono calati vistosamente.

Speriamo che il 2017 aiuti ciclisti, pedoni e passeggeri del trasporto pubblico a pulire l’aria sporca della città. Tanti auguri a tutti, e in particolare a chi non si arrende di fronte alle difficoltà.

Giuseppe Marano
www.modenainbici.it

2ruote 31 dic 2016

2ruote 31 dic 2016

Contare le ciclabili o contare i ciclisti?

ciclabile via emilia modena - un comodo accesso

ciclabile via emilia est modena – un comodo accesso 🙂

Secondo il Centro Ricerche Continental Autocarro, dal 2008 al 2015 a Modena le piste ciclabili sono cresciute del 66%, le aree pedonali del 6% e la ZTL dell’8,7%. Tutto bene quindi per la mobilità sostenibile? Nemmeno un po’, visto che le rilevazioni semestrali effettuate dalla Fiab modenese indicano una contrazione del numero di biciclette e pedoni negli ultimi 2 anni.

Appare chiaro, quindi, che lo sforzo profuso dall’ Amministrazione comunale per dotare la città di infrastrutture per la mobilità sostenibile non ha sortito l’effetto sperato. I motivi sono evidenti: per prima cosa, non basta realizzare chilometri di ciclabili, ma bisogna che siano scorrevoli, sicure, continue e segnalate. Chi sceglie la bici in città deve potersi spostare più  agevolmente di chi sceglie l’auto. Finora la situazione è tutt’altro che favorevole per i biker: basta analizzare i tracciati di via Giardini e di via Emilia Est per rendersene conto.

Il secondo errore è quello di continuare ad investire in un unico strumento, la ciclabile. In tutto il mondo “avanzato” è uno solo dei tasselli del puzzle della mobilità sostenibile che, per risultare attraente, ha bisogno di essere integrata con altri componenti: strade a priorità ciclabile, zone 20 e 30, restrizioni per auto e moto, nuovi servizi per pedoni, ciclisti e TPL. Sinceramente, in questi ambiti siamo ancora, per cultura e progettualità, all’anno zero.

D’altra parte, lo stesso Piano della ciclabilità, approvato dal Comune di Modena il 22 dicembre, enumera così tanti interventi strutturali da suscitare dubbi legittimi: l’Amministrazione che dichiara di voler incrementare dell’1,5% l’uso annuo della bici in città è la stessa che ha eliminato 60 posti bici davanti alla Biblioteca Delfini 2 mesi orsono, per far posto a 3 posti auto, e che non ha ancora risposto alla petizione di 1100 modenesi che ne hanno richiesto il ripristino?

Ermes Spadoni
www.modenainbici.it

articolo 24 dicembre 2016

articolo 24 dicembre 2016